Monte Salè 2630 m - Via normale

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 14

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI COZIE

SCHEDA N. 13

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

IL MASSICCIO MONTE SAVI DAI PRESSI DEL GIAS SEROUR

IL VALLONE SEROUR DAL “VIOL D’ES FIOURS”

NEBBIE …

IL PASCOLIVO VALLONE SEROUR DAI PRESSI DEL RIFUGIO CARBONETTO

IL PERCORSO DAL COLLE SEROUR ALLA CIMA, RIPRESO DAL MONTE VACCIA

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo, da dove si risale la Valle Stura fino a Demonte ( 53 km da Mondovì). Da qui si svolta a destra lungo la stretta rotabile che risale il lungo Vallone dell’Arma. Superate le alpestri borgate di Trinità e San Giacomo ( 1315 m ), si prosegue lungo il vallone con numerosi tornanti fra i pascoli fin nei pressi del Gias Cavera, nelle vicinanze del quale sorge il rinnovato Rifugio Carbonetto (1874 m, 18 km circa da Demonte).

Pochi metri prima del gias si imbocca a sinistra una carrareccia sterrata (ma con buone condizioni di fondo) che in leggera discesa traversa lungamente in direzione del ben visibile Gias Serour ( 1813 m , vendita di burro e formaggi): si lascia l’auto in uno slargo un centinaio di metri prima dell’alpeggio.

 

ITINERARIO

Dalla carrareccia, circa un centinaio di metri prima del Gias Serour, si stacca un tratturo ( 1820 m circa): la palina, a volte, può risultare divelta a causa del bestiame. Si segue  dunque questo tratturo, che inizia a rimontare con pendenze moderate l’ampia conca pascoliva del Vallone Serour. Poco oltre il tratturo diventa sentiero, che continua la salita pressoché rettilineo lungo il fondo idrico del vallone. Dopo circa 10 minuti di cammino si incontra, sulla destra, un’ampia dolina recintata abbastanza profonda, tipico fenomeno carsico di superficie.

La grande quantità di bestiame al pascolo rende la traccia in realtà un po’ confusa, ma una serie di ometti e la linearità dell’avvallamento rendono l’orientamento piuttosto elementare. Risalita una strozzatura erbosa, si sale a sinistra su un poggio dove sorge una nuova piccola capanna (grande abbeveratoio in metallo): da qui, seguendo una traccia evidente in decisa diagonale verso destra, si sale ad intercettare, a quota 2125 m circa (h 0,45), il ben marcato sentiero che taglia l’ampia testata del Vallone Serour proveniente dal Colle di Valcavera (“Lou viol d'es fiour”).

Si prosegue a questo punto verso sinistra, traversando inizialmente in piano alla base delle rocce dei contrafforti orientali del Monte Salè: di fronte spicca l’ardita sagoma del Dente del Monte Savi, addossato al versante Nord dell’omonima cima. Raggiunto lo sbocco inferiore del valloncello superiore, il sentiero inizia a salire con decisione con una lunga serie di svolte, che fanno guadagnare una spalla erbosa al sommo di una bastionata. Da qui il sentiero si porta sulla destra (sinistra idrografica) del valloncello detritico compreso fra il Monte Salè ed il Monte Savi, e lo risale con un lungo traverso interrotto da qualche stretto tornantino fino all’ampia depressione erbosa del Colle Serour ( 2430 m , h 1,00 dall’incrocio col sentiero). Sul versante opposto appare la testata del Vallone degli Spagnoli, che scende sul fondovalle Stura nei pressi del villaggio di Sambùco.

Dal colle si trascura il sentiero segnato che scende alla testata del Vallone degli Spagnoli e si prosegue verso destra (nord) lungo l’arrotondato spartiacque erboso, seguendo la successione dei paletti per la recinzione dei pascoli. Quando la pendenza aumenta con decisione, si prosegue lungo una evidente traccia (ometti) che inizia a traversare alla base del franoso versante occidentale del Monte Salè. Poco oltre la traccia si sdoppia (ometto): si prosegue sul ramo di destra, che si mantiene più in alto e che va seguito con attenzione, per via di alcuni traversi su ripidissime lingue di fini detriti che richiedono sicurezza di piede (EE). Si raggiunge così lo sbocco inferiore di un ripido canale prevalentemente erboso: abbandonata la traccia, si rimonta interamente il poco marcato solco per erba, detriti e scarse roccette (EE) fino ad uscire ad un colletto sulla cresta, pochi passi a destra (sud) della panoramica vetta del Monte Salè ( 2630 m , h 0,45 dal Colle Serour). Panorama presumibilmente molto esteso ed interessante (nel corso della nostra visita, la fitta nebbia ci ha impedito di ammirare alcunché!).

Ritorno per la stessa via in h 1,30.

 

TEMPO TOTALE

h 4,00 circa

DISLIVELLO

800 m circa

DIFFICOLTA’

E (EE l’ultimo tratto)

ULTIMO SOPRALLUOGO

22 luglio 2012 

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - ottobre

COMMENTI

Bella salita, breve e comoda oltre che assai panoramica. Orientamento assai semplice e lineare, anche se i sentieri non sempre sono ben segnati. Attenzione all’ultimo tratto, con qualche passo delicato che richiede attenzione.