Anello del Monte Carmo 1389 m

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 20

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 46

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

GIOCHI DI GHIACCIO INVERNALI PRESSO LA FONTANA DEL PIAN DELLE BOSSE

DALL'ATTACCO DELLA CRESTA SUD DEL MONTE CARMO VERSO IL FINALESE ED IL GOLFO DI GENOVA

RISALENDO LA CRESTA SUD DEL CARMO VERSO LA VAL MAREMOLA ED IL TURRITO BRIC AGUZZO

DALLA PARTE ALTA DELLA CRESTA VERSO IL GIOGO DI GIUSTENICE ED IL BRIC AGNELLINO

DALL'ANTICIMA SUD-EST DEL MONTE CARMO VERSO ALBENGA E L'ISOLA GALLINARA

SCENDENDO LUNGO L'AEREA CRESTA EST DEL CARMO ("SENTIERO DEI FALCHI")

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Pietra Ligure (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si svolta a destra lungo la Via Aurelia raggiungendo Loano. Da qui, svoltando ancora a destra, si sale a Verzi (7 km da Pietra Ligure) e si prosegue poi sulla strada che si inerpica tra i boschi della Val Nimbalto: diventata sterrata, la rotabile guadagna quota con una serie di tornanti (in alcuni tratti fondo un po' sconnesso) fino all'ampio spiazzo per il parcheggio in località Castagnabanca (600 m circa).

 

ITINERARIO

All'estremità del parcheggio, si prende un sentiero (segnavia ●■■) che sale nel fitto bosco: poco più a monte, la traccia confluisce nuovamente nella carrareccia, che va seguita verso sinistra per alcune centinaia di metri. Lasciata a destra una caratteristica antica "casella" ancora ben conservata, la carrareccia prosegue in moderata salita fino ad un guado: poco prima del ruscello si abbandonano la sterrata ed il segnavia (diretto alla Rocca dell'Aia, vedi itinerari alpinistici relativi) per proseguire lungo una mulattiera che si dirama a destra, in decisa salita (segnavia ■■). 

Il sentiero sale nel bosco con percorso tortuoso, alternando brevi traversi a più ripidi strappi: più in alto, con un traversone verso sinistra, si supera un rio su un nuovo bel ponte in legno ("Ponte Martinetti") e, con un ultimo erto tratto sul filo di un costone alberato, si sbuca nell'amena radura erbosa del Pian delle Bosse (841 m, h 0,30 da Castagnabanca). Al centro del piccolo ripiano (al cui margine si trovano una bella fontana ed un grazioso laghetto) sorge il bel Rifugio Pian delle Bosse. Dal margine del ripiano erboso si gode di magnifico panorama su Pietra Ligure e sulla costa del Mar Ligure.

Si prosegue alle spalle del rifugio, lungo un sentiero ripido ed inizialmente un po' dissestato (cartelli, segnavia ■■): poco più sopra, presso un altro evidente cartello in legno, si trascura il sentiero che prosegue a destra (segnavia ), verso il Giogo di Giustenice, per svoltare decisamente a sinistra, in direzione della cresta meridionale del Monte Carmo (segnavia ■■). Con ripida salita, il sentiero taglia inizialmente in diagonale il boscoso pendio ai piedi degli appicchi rocciosi della cresta (alcuni bei pulpiti panoramici verso la costa), fino a portarsi sul filo del crinale, dominante tutto lo svolgimento della Val Nimbalto: alla testata di questo selvaggio avvallamento svettano, già a quota inferiore rispetto a quella a cui ci troviamo, il severo torrione della Rocca dell'Aia e l'allungato Scoglio del Butto, sui quali si sviluppano molti itinerari di arrampicata sportiva.

A questo punto, non rimane che risalire la lunga cresta Sud della montagna, con pittoresco tortuoso percorso fra tratti erbosi, saltini e roccette: il panorama si fa sempre più ampio, sia sulla costa sia sulla testata della Val Maremola, con il testone roccioso del Bric Aguzzo in bella evidenza. Più in alto, quando ormai l'Isola Gallinara e la piana di Albenga appaiono dietro alla costiera del Monte Ravinèt, si aggira sulla sinistra un risalto (ma si può anche proseguire sull'aereo filo, con facile a panoramico percorso) e, in ambiente sempre più roccioso, con alcuni saliscendi si raggiunge la sommità dell'Anticima Sud-Est, dove sorgono i resti di una vecchia teleferica dismessa e da dove appare il pendio finale con la grande croce posta in cima al Monte Carmo (h 1,15 dal Rifugio Pian delle Bosse). 

Dall'anticima si scende brevemente ad una larga insellatura erbosa alla base del pendio finale: da qui, scendendo verso sinistra per morbidi prati, si può raggiungere in pochi minuti il piccolo Rifugio Monte Carmo (o Rifugio Amici del Carmo, 1289 m), solitamente chiuso ma dotato di un locale sempre aperto che può offrire occasionale riparo. Proseguendo invece lungo le tracce segnalate, si attacca il fronteggiante ripido ma breve pendio erboso e, con alcune svolte, si raggiunge finalmente la grande croce sulla vetta del Monte Carmo (o Carmo del Finale, 1389 m, h 0,15 dall'Anticima Sud-Est). Panorama spettacolare sia sulla costa, dal Tigullio fino ad Albenga, sia sul versante padano, con la Rocca Barbena, l'ampia conca di Bardineto e tutte le Alpi Liguri in bella evidenza. In lontananza svetta il Monviso. A destra, bella vista sulla testata della Val Maremola, sulla zona del Colle del Melogno e su tutti i vasti altipiani del Finalese.

Per il ritorno, oltre che seguire a ritroso il percorso della salita, si prospettano alcune possibilità:

a - si può scendere a sinistra, lungo l'erbosa cresta Sud-Ovest, per alcune centinaia di metri, fino ad alcune paline (1325 m) che segnalano lo stacco, a destra, del "Sentiero dei Cinque" (segnavia AV): questo taglia in moderata discesa tutto il versante Nord del Monte Carmo, fra splendidi boschi di faggio, presso una balza rocciosa lascia a destra lo stacco del "Sentiero delle Scalette" e, con alcuni saliscendi nel bosco, raggiunge l'ampia insellatura del Giogo di Giustenice (1139 m, h 0,30 dalla cima).

b - si può ritornare all'ampia sella erbosa fra il Carmo e l'Anticima Sud-Est: da qui svoltando a sinistra (Est), si individuano presto i segnavia AV e del "Sentiero delle Scalette". Seguendo il sentiero, ripido ma del tutto elementare, si scende in bell'ambiente roccioso fra i vastissimi boschi del versante settentrionale: a tratti, rudimentali scalini ricavati con travi di legno giustificano il nome del sentiero. Si giunge così al bivio col "Sentiero dei Cinque", da dove in breve al Giogo di Giustenice (1139 m, h 0,25 dalla cima).

c - una terza opportunità, leggermente più impegnativa, è costituita dal "Sentiero dei Falchi" (o "Via direttissima"). Dalla vetta si segue l'aerea cresta Est: mentre a destra ripidi salti rocciosi incombono sull'alta Val Maremola (attenzione all'esposizione!), a sinistra ripidi pendii boscosi scivolano verso la testata della Valle Bormida di Millesimo. Un primo sbiadito segnavia (con la scritta "SENTIERO DEI FALCHI - FINE") si incontra all'inizio della cresta, quindi si procede lungo questa, che compie un breve arco verso sinistra (qualche raro ometto). Presso un ometto su un pulpito panoramico, oltre il quale un ripido risalto impedisce di continuare, si scende leggermente a sinistra, cercando comunque di mantenersi il più possibile nei pressi della cresta. Appaiono alcuni sbiaditi segnavia , che sono però orientati nella direzione della salita, per cui in discesa risultano assai poco visibili. Si scende lungo un ripido pendio boscoso, ritornando ad una forcelletta sul filo di cresta con scritta "GOLA DEL VENTO". A questo punto si scende al meglio seguendo gli sbiaditi segnavia, affrontando in discesa alcuni passi in arrampicata (/I°+) e confluendo nel "Sentiero delle Scalette" a breve distanza dal bivio con il "Sentiero dei Cinque". Da qui, in breve, al Giogo di Giustenice (1139 m, h 0,20 dalla cima).

Sul Giogo di Giustenice, attraverso il quale transita una carrareccia sterrata percorribile dai mezzi fuoristrada che unisce la borgate di Giustenice (Val Maremola) e Bardineto (Valle Bormida), sorgono anche una piccola tettoia in legno con panche e tavolo e numerose paline segnaletiche dell'"Alta Via dei Monti Liguri".

Dal valico si segue in discesa verso destra la carrareccia che scende verso Giustenice (lato mare) fino all'altezza del primo tornante verso sinistra: qui stacca a destra un comodo sentiero (segnavia ) che, inizialmente il lieve salita, poi in piano, taglia l'ampia testata della selvaggia valletta, fra fitti e splendidi boschi. Dopo circa h 0,30 dal Giogo di Giustenice si raggiunge un ombroso ripiano nel bosco dove si trovano alcune ampie conche artificiali protette da staccionate in legno: sono le cosiddette "Neviere del Monte Carmo", realizzate ed utilizzate fin dai tempi remoti con lo scopo di conservare il ghiaccio durante tutto l'anno (tabellone esplicativo). Proseguendo lungo il comodo sentiero, si continua a traversare la testata della valle fino ad uscire sul crinale erboso Maremola/Nimbalto, a poca distanza dai lastroni di vetta del Bric Pratello (911 m, h 0,20 dalle nevière), eventualmente raggiungibile del tutto facilmente. Bella vista sulla costa.

Presso una palina, si effettua un deciso cambio di direzione verso destra, tagliando a mezza costa alcuni ripidi pendii. Raggiunto il letto di un rio quasi sempre in secca, lo si segue per un tratto in discesa lungo la sinistra idrografica, poi lo si attraversa e, con alcuni ripidi strappi in discesa, si raggiunge nuovamente il Rifugio Pian delle Bosse (h 0,10 dal Bric Pratello).

Di qui, per il sentiero dell'andata, nuovamente a Castagnabanca (h 0,20).

 

TEMPO TOTALE

h 5,00 circa

DISLIVELLO

850 m circa 

DIFFICOLTA’

E (EE se si scende per il "Sentiero dei Falchi")

ULTIMO SOPRALLUOGO

9 dicembre 2012

PERIODO CONSIGLIATO

da ottobre a maggio

COMMENTI

Anello facile, molto panoramico e non troppo faticoso, ad una delle principali cime delle Alpi Liguri "costiere". Molto pittoresco il Rifugio Pian delle Bosse, così come assai piacevole risulta la risalita della cresta Sud della montagna. Un po' di attenzione va posta durante la discesa al Giogo di Giustenice, specie se in presenza di neve o ghiaccio (in quest'ultimo caso, assolutamente consigliato il "Sentiero dei Cinque"!). Evitare il periodo estivo, in cui il caldo e la foschia rovinerebbero la bella gita.