Sulla dorsale Èllero - Pèsio

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 16

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 43

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

LA DORSALE FRA PESIO ED ELLERO DAI PRATI SOPRA IL GIAS SOPRANO DEL PRAVINÈ (VIA NORMALE ALLA BESIMAUDA)

LA TESTATA DELLA VALLE ELLERO DAI PRATI SOPRA SANT’ANNA DI PREA

PANORAMA VERSO LA VALLE ELLERO SALENDO ALLA CIMA DELLA PIGNA

VIPERA ASPIS PRESSO IL VALICO DEL CARS

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si prosegue verso Villanova e Roccaforte. Lasciata a destra la strada diretta a Lurisia, si continua a sinistra inoltrandosi in Valle Ellero: superata la borgata di Norea, si lascia a sinistra il tronco stradale che, in leggera discesa, raggiunge Rastello, e si prosegue lungo la carrozzabile principale che, con un lungo tornante, raggiunge l’abitato di Prea (838 m, 16 km da Mondovì), su di un ripido pendio sulla sinistra idrografica della valle. 

All’inizio del paese si incontra un bivio: si segue la diramazione di sinistra (indicazione per Sant’Anna) che passa accanto al piccolo cimitero e poi prosegue nel bel castagneto con numerosi tornanti fino alla borgata di Sant’Anna di Prea (1097 m), dove alcune graziose, antiche case ristrutturare sorgono accanto ad una settecentesca cappelletta (3,5 km da Prea, parcheggio lungo la strada poco prima della chiesa).

 

ITINERARIO

Si segue la stradina asfaltata che prosegue ripida a destra della chiesetta, fra begli esemplari di castagno. Dopo pochi minuti si giunge ad un bivio: si lascia a sinistra la diramazione diretta a Le Roccelle ed al Rifugio Mondovì, e si svolta decisamente a destra, lungo un’ampia carrareccia (sbarra). Questa taglia quasi in piano tutto il pendio, fra boschi e radure pittoresche, incontrando numerose baite isolate

Lasciata a sinistra la breve diramazione diretta alla borgata Rifreddo (1204 m), la carrareccia effettua un altro ampio tornante e, ora in ambiente aperto e panoramico, si porta alle Case Bujòt Soprane (1324 m). Tagliando verso sud ovest i vasti pascoli, la strada passa poco sotto i casolari sparsi delle Stalle Tregs e raggiunge la piccola costruzione dell’ex Rifugio Margherita (1386 m), a monte della carrareccia (h 0,45 da Sant’Anna), attualmente non più utilizzabile. 

Dall’ex rifugio, con un breve traversone tra i pascoli, si raggiunge la vastissima insellatura erbosa del Colle Pigna (1446 m), da dove appare improvvisamente il massiccio della Bisalta e, alle sue spalle, la pianura e l’arco alpino. Trascurata la carrareccia che a destra risale un erto pendio erboso in direzione di altre baite, si segue a sinistra l’ampia dorsale prativa per tracce poco definite fino ad incontrare la larga carrareccia di servizio agli impianti sciistici, di cui appaiono le prime tracce sotto forma di piloni e sbancamenti. Si segue la carrareccia in lieve salita in direzione dell’evidente cono erboso della Cima della Pigna fino alla spalla ove sorge il grande edificio della Baita Monte Pigna (1495 m, h 0,30 dall’ex rifugio): qui si trova la stazione di arrivo della cabinovia in partenza da Lurisia, nonché vari altri impianti a fune (invernali) che si sviluppano sul versante Nord-Est della Cima della Pigna. 

Si prosegue ora lungo il crinale, che presto aumenta decisamente la pendenza. Si attacca il pendio erboso terminale, livellato dalle piste da sci, della Cima della Pigna: alcune labili tracce, non sempre evidenti, risalgono l’erto pendio con ampi zig zag, ma in ogni caso in questo tratto l’orientamento è facile e la risalita, ancorchè faticosa, non oppone grossi problemi. Si arriva così con un po’ di fatica presso i grossi massi che indicano la vetta della Cima della Pigna  (1768 m, h 0,35 dalla Baita Monte Pigna). Una curiosa postazione di sorveglianza agli impianti è sostenuta da un unico pilone infisso tra i grossi blocchi della sommità.

Si segue ora verso Sud un sentierino (paline e segnavia rossi un po’ sbiaditi) che segue l’ampio crinale spartiacque Ellero – Pesio: aggirato un dosso sul versante Pesio, il sentierino si abbassa ad una prima ampia insellatura erbosa, fra roccette affioranti e vasti campi di rododendri. 

Con percorso panoramico e assolutamente non faticoso, il sentierino sale poi per grandi ripiani pascolivi e raggiunge un bel ripiano erboso alla base del cocuzzolo terminale della Gardiola (muretti a secco a destra, alla base di un grosso roccione). Il sentierino, in questo tratto poco evidente, sale a sinistra fra cespugli e grossi massi e taglia sul versante Ellero il pendio terminale della Gardiola fino ad un colletto poco a valle della cima (h 1,15 dalla Cima della Pigna), eventualmente raggiungibile per tracce in pochi minuti. 

Dalle pendici della Gardiola la traccia si fa più marcata: si attraversano, in leggera discesa, i vasti pascoli alla testata del Vallone del Cavallo (Valle Pesio), mentre sul versante Ellero scivolano più ripidi ed impervi valloncelli. Si raggiunge un’altra ampia insellatura erbosa molto caratteristica, fra piccoli affioramenti quarzitici. Poco sotto, ben visibile, sorge il Gias la Valletta (1752 m), ancora utilizzato dai margari. Il sentiero si porta quindi alle pendici della modesta Cima Piastra (1857 m), che aggira con traverso pianeggiante sul versante Pesio. Con leggera discesa fra roccette e rododendri scende poi alla testata di un valloncello, da dove risale un breve solco erboso che immette all’ampio ripiano pascolivo del Valico del Cars (1864 m, h 0,45 dalla Gardiola, paline), ai piedi dell’imponente versante settentrionale della Cima Cars. Bellissima vista sulla pianura e su tutto l’arco alpino occidentale. 

Sul colle si rintracciano alcuni muretti a secco che evidenziano il perimetro di una antica costruzione: il Casino del Cars, antico ricovero di caccia ancora riportato sulle tavolette dell’IGM. A testimonianza dell’importanza raggiunta in passato da questo antico rifugio, anche le tabelle segnaletiche della zona indicano questo luogo come “Casino del Cars” e non come “Valico del Cars”, come invece sarebbe più appropriato. 

Da qui, seguendo in ripida discesa i pendii erbosi verso sinistra (Est) lungo vaghe tracce di passaggio, si raggiunge la ben visibile spalla erbosa della Sella del Cars, dove sorge l’antico fabbricato ristrutturato del Rifugio Comino (1795 m, h 0,10 dal Valico del Cars). 

Ritorno per la stessa via in h 3,00.

 

TEMPO TOTALE

h 7,00 circa

DISLIVELLO

900 m circa 

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

30 maggio 2010

PERIODO CONSIGLIATO

maggio - giugno e settembre - ottobre

COMMENTI

Bell’itinerario di crinale, molto panoramico e non eccessivamente faticoso. Ambiente aperto e di ampio respiro, nella prima parte un po’ compromesso dagli impianti di risalita, mentre oltre la Cima della Pigna selvaggio e incontaminato. Il Rifugio Comino normalmente è chiuso, e attualmente (2012) risulta inagibile: informarsi!