Cima Paganini 3051 m - da Est (Rovina)

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 15

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 40

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

DAI PENDII SOPRA IL PASSAGGIO DEL BAUS VERSO IL GRANDE LAGO CHIOTÀS

DALLA CONCA DETRITICA SOTTO IL COLLE DI NASTA VERSO IL MASSICCIO DEL GELÀS

DAL PASSAGGIO DEL PORCO VERSO L’ALTIPIANO DEL BAUS

GIOVANE STAMBECCO NEI PRESSI DEL LAGO CHIOTÀS

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Genova (2015 m), raggiungibile dal Lago della Rovina (Valle Gesso) in h 1,30

Per i particolari dell’accesso, vedi itinerario Al Circo del Bròcan.

 

ITINERARIO

Dallo spiazzo antistante il Rifugio Genova si trascura la traccia che scende al Lago Bròcan e si imbocca un sentierino che, mantenendosi alto sul bacino del Chiotàs, raggiunge in breve i ruderi di una costruzione. Aggirato un dosso, la traccia segnata in giallo taglia un ripido pendio detritico ed erboso poi, attraversata una pietraia, inizia a risalire un’erta china d’erba. Dal sommo della china, il sentiero si avvicina in traversone alle rocce della cresta Est del Bàus e, per un sistema di strette cenge (alcuni tratti cespugliosi ed umidi vanno affrontati con la dovuta attenzione), raggiunge un tratto alquanto dirupato: per una esposta cengia, attrezzata con cavo metallico (Passaggio del Baus), si tocca quindi il bordo inferiore del vasto Altipiano del Baus, in corrispondenza di un piccolo rio (h 0,50). 

Il sentiero segue per un tratto la sponda sinistra del rio, con ripida e faticosa salita, poi traversa decisamente verso destra, in direzione del poggio roccioso su cui sorge il già ben visibile Bivacco del Baus. Nel punto in cui la traccia comincia a traversare verso destra la si abbandona, e si risalgono direttamente i ripidi pendii erbosi; il rio consente di avere una evidente direttrice di salita. In alto si aggirano a sinistra alcune placche rocciose, su cui il ruscello forma alcune belle cascate, per uscire in una prima conca detritica. Attraversata la conca per grossi massi, si risalgono lungamente i ripidi pendii di erba e sassi fino ad una successiva conca detritica, oramai in vista del colle, dominata dalle pareti del Baus, della Nasta e della Cima Paganini. Attraversata la conca, si raggiungono i pendii di erba e rocce montonate che, nel centro dell’avvallamento, risalgono direttamente l’erta finale: nella parte alta del pendio all’erba si sostituiscono ciclopici massi in bilico che, con un po’ di attenzione, guidano all’ampia sella del Colle di Nasta (grosso ometto di pietre, h 1,40 dal punto dove si abbandona la traccia segnata). 

Dal Colle di Nasta si attacca, a destra, il versante Sud della Cima Paganini, e subito si notano gli ometti di pietre che guidano il cammino. Dopo aver risalito per una trentina di metri il fianco detritico della cima proprio sulla linea del valico, si appoggia verso destra per tracce, fra cenge e canalini. Raggiunto uno speroncino, si ritorna verso sinistra, riavvicinandosi al filo di cresta e, superato un modesto tratto di banali roccette, si esce sulla bella cupola della Cima Paganini (Cima Sud, 3051 m, h 0,15 dal colle, croce metallica e libro di vetta). Panorama fantastico sulla vicina Serra dell’Argentèra, sulla lontana Cima dell’Oriol dietro la vicinissima Cima Nord della Paganini, sulla costiera della Madre di Dio oltre il profondo Vallone Assedras, sull’altrettanto vicina Cima di Nasta, sul Bàus e su tutte le altre cime delle Marittime. Verso sud domina il massiccio del Monte Gelàs. 

Ritornati al Colle di Nasta (h 0,10 dalla cima), si scende nuovamente sul lato Altipiano del Baus, si discende il pendio prima di grossi massi, poi di erba e rocce montonate, fino alla conca sottostante. A questo punto, invece di proseguire la discesa per l’avvallamento percorso in salita, si appoggia a sinistra, aggirando alla base alcune lisce placche e portandosi ad un colletto erboso caratterizzato da alcuni grossi massi. Scendendo lungo un ripido pendio erboso si giunge al sommo di una bastionata rocciosa, costituita da ripide e lisce placche su cui scorre l’acqua. La bastionata vista dall’alto impressiona, e non si intuiscono facili vie di discesa: a ben guardare, si individuano a destra alcune cengette, un po’ esposte ma abbastanza facili ( e I°+) che consentono di scendere in diagonale verso destra fino al sommo di un breve ed umido canalino, all’estremità destra della bastionata. Si scende con attenzione il canalino (attenzione, roccia scivolosa, I°+) fino alla base della placconata: si continua a scendere il ripido pendio, ora costituito da erba e detriti, fino ad incontrare la traccia, praticamente orizzontale, proveniente dal Passaggio del Bàus e diretta all’omonimo bivacco, che ora si rende visibile alto su un poggio roccioso sulla sinistra. Seguendo la traccia verso sinistra si raggiunge la conca detritica alla base del poggio: un nuovo tratto in ripida salita per tracce un po’ incerte, lungo i pendii erbosi a sinistra del poggio, consente di raggiungere in breve il colletto a monte del poggio stesso, dove sorge ancora il vecchio bivacco in lamiera, ormai inutilizzabile. Con pochi passi verso destra si raggiunge il nuovo Bivacco del Baus ed il grosso ometto di pietre (2568 m, h 1,00 dal Colle di Nasta). Bellissimo il colpo d’occhio sul sottostante Lago del Chiotàs e su tutto lo svolgimento del lungo Vallone della Rovina, con il Gelàs sullo sfondo. 

Dal colletto a monte del bivacco si scende brevemente sul versante opposto per lisce placche arrotondate (attenzione, segni gialli) fino alla base del poggio, quindi si tagliano lungamente in piano i monotoni ma caratteristici pendii erbosi e detritici dell’Altipiano del Baus (belle vedute sull’alto Vallone della Rovina). Raggiunto il crestone sud-est del Monte Stella, che sorregge il versante nord-orientale dell’Altipiano del Bàus, si sale brevemente per un canalino erboso fino all’intaglio denominato Passaggio del Porco, che si affaccia a picco sul Vallone del Chiapous. Una traccia segnalata, facile ma un po’ esposta, percorre in discesa una ripida cengia erbosa verso sinistra fino alla conca detritica alla testata del Vallone del Chiapous, poco distante dall’omonimo colle (h 0,45 dal bivacco). 

A questo punto, non resta che seguire verso destra la comoda mulattiera che discende il vallone con numerosi tornanti poco pendenti fino alla grande Diga del Chiotàs: attraversata la diga, si percorre per breve tratto la strada asfaltata di servizio fin nei pressi del Colletto di Laura, dove si incontra un bivio (h 1,15 dal Colle del Chiapous). Seguendo la sterrata che sale a destra, si raggiunge nuovamente il Rifugio Genova in h 0,25, mentre proseguendo la discesa si ritorna al Lago della Rovina in h 1,00 (vedi anche itinerario Al Circo di Bròcan).

 

TEMPO TOTALE

h 6,30-7,00 circa (esclusi avvicinamento e discesa dal rifugio)

DISLIVELLO

1100 m circa (esclusi avvicinamento e discesa dal rifugio)

DIFFICOLTA’

EE allenati (qualche passo di I°/I°+ scendendo dal Colle di Nasta verso il bivacco)

ULTIMO SOPRALLUOGO

30 luglio 2006

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - metà settembre

COMMENTI

Bellissimo ma lungo e faticoso anello alla testata del Vallone della Rovina, attraversando per intero il selvaggio Altipiano del Baus. Per lunghi tratti in assenza di tracce, quindi assolutamente sconsigliato in caso di nebbia. Un itinerario alternativo, ma molto remunerativo, per raggiungere la facile Cima Paganini, forse il più agevole Tremila del settore.