19. La "Via del Purchin"

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI 1:25.000 - foglio 20

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - SU E GIU' PER LA RIVIERA LIGURE

SCHEDA N. 19

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

IL COMPLESSO FORTIFICATO DI CASTEL SAN GIOVANNI DAL FONDOVALLE DEL PORA

MIMOSA FIORITA PRESSO LA BORGATA CASE VALLE, LUNGO LA STRADINA CHE UNISCE MONTESORDO A PERTI ALTO ATTRAVERSO LA VALLE URTA

CURIOSE FORME DI EROSIONE PRESSO LA CHIESA DEI CINQUE CAMPANILI

 

INTRODUZIONE

Nell'immediato entroterra di Finale Ligure, e precisamente sopra all'antico nucleo di Finalborgo, si origina un costone inizialmente boscoso che si allunga verso Nord, a separare i bacini dei torrenti Pora ed Aquila. Subito sopra Finalborgo due imponenti opere fortificate di origine medioevale, Castel San Giovanni e Castel Govone, dominano il paesaggio ed un consistente tratto di costa. Oltre l'ampia sella dove sorgono le poche case di Perti Alto, il costone si fa più ripido e selvaggio e, fra fitto bosco ed affioramenti rocciosi, continua a salire fino ad allargarsi all'ampio tavolato, sorretto su tre lati da potenti pareti rocciose verticali, che culmina con la vetta della Rocca di Perti (397 m). La Rocca costituisce una delle falesie di arrampicata più note e frequentate del Finalese, grazie alla comodità degli accessi, alla varietà delle vie ed alla panoramicità della sommità, da cui la vista spazia dai monti del Beigua all'Isola Gallinara.

La "Via del Purchin" è un itinerario escursionistico relativamente recente, pulito e segnalato interamente dai soci del C.A.I. di Finale Ligure, che sfrutta però la rete di antichi sentieri e vie mulattiere (alcune di origine romana!) che circondano la Rocca di Perti: concatenando opportunamente questi vecchi tracciati, il percorso effettua un ampio anello con partenza proprio da Finalborgo che, con dislivello e pendenze tutto sommato contenute, consente di toccare la vetta della rocca, da cui si gode di un panorama spettacolare sulla costa ligure e su alcune delle falesie di arrampicata più rinomate della zona. Durante il tragitto si incontrano anche numerose borgate e chiese di elevato interesse storico ed antropologico.

 

PUNTO DI PARTENZA:

Da Finale Ligure (uscita dell'autostrada A10 Genova-Ventimiglia) si scende a Finalborgo, dove si posteggia in uno dei numerosi parcheggi (a pagamento durante la bella stagione). 

 

ITINERARIO

Si entra nel centro storico di Finalborgo (uno dei borghi medioevali più pittoreschi d'Italia) e si raggiunge Piazza del Tribunale: di qui si imbocca Via Beretta (palina ed inizio dei segnavia VP) che comincia a salire con pendenza costante in direzione dell'evidente complesso fortificato di Castel San Giovanni. Con un primo tornante, mentre la vista si amplia sul sottostante borgo medioevale, si passa alla base di una modestissima falesia e si entra all'interno delle mura della fortificazione. Lasciata presso il successivo tornante la deviazione a sinistra per la falesia "Paretina di Finalborgo", si prosegue in salita e si raggiunge l'ingresso di Castel San Giovanni: trascurata la breve deviazione, si prosegue lungo una bella mulattiera lastricata che percorre il filo del costone con pendenze assai moderate, sempre seguendo i frequenti segnavia VP. Ad un bivio, si trascura il ramo di sinistra (segnavia ●●), che si mantiene sul filo del costone e raggiunge l'altro imponente complesso fortificato di Castel Govone, per proseguire a destra, in piano, lungo un tratto ancora splendidamente conservato dell'antica mulattiera, perfettamente lastricata. Tagliando a mezzacosta, con belle vedute sulla bassa Valle dell'Aquila, si attraversano alcuni bellissimi uliveti e si raggiungono le poche, antiche case di Perti Alto, dominate dall'imponente chiesa di San Sebastiano (h 0,25 da Finalborgo). Qui si intercetta la strada asfaltata proveniente da Perti e diretta a Montesordo.

Si segue per pochi metri la strada asfaltata verso sinistra (direzione Perti), per seguire quasi subito a destra (cippo a ricordo dei "martiri perticesi") una mulattiera che aggira alcune case e prosegue poi a mezzacosta nel fitto bosco (palina e segnavia VP). Ad un primo tratto pressochè pianeggiante, ne segue un secondo di ripida salita, con numerosi erti tornanti: costeggiate alcune paretine rocciose, si prosegue a salire nel fitto bosco fino ad uscire, con un ultimo breve traversone, nel vastissimo piazzale della dismessa Cava della Rocca di Perti (h 0,30 da Perti Alto). Qui l'ambiente non è certo integro, ma l'atmosfera da "archeologia industriale" ha un certo suo fascino ... 

Raggiunta l'ampia sterrata di servizio alla ex-cava, la si segue verso destra fino a portarsi alla base delle pareti rocciose, là dove evidenti risultano le ferite inferte alla parete rocciosa: qui, al termine della sterrata, una palina indica la prosecuzione verso la Rocca di Perti. Si segue dunque una larga mulattiera che, in leggera ma costante salita, costeggia alla base le severe pareti rocciose, qui nuovamente naturali ed imponenti: ci troviamo in realtà su di un'ampia cengia che, a guisa di rampa, taglia questo versante della rocca e consente di raggiungerne la cresta sommitale. Transitando alla base degli impressionanti appicchi giallastri della falesia denominata "Placca Piotti", una delle più storiche di Perti, si giunge all'ampia sella rocciosa dove si trova un'altra falesia, la "Testa dell'Elefante": molto caratteristico risulta qui un antro posto poco sotto di noi, al sommo della parete a picco, raggiunto dagli scalatori tramite una corda fissa che si insinua in una spaccatura della volta. 

Da qui, proseguendo verso destra con alcuni saliscendi nel bosco (siamo ormai sul vasto altopiano sommitale della rocca), si traversa fino ad incrociare l'evidente sentierino della via normale, che sale dai Cianassi (Montesordo, grosso ometto all'incrocio). Seguendo questo comodo sentierino verso sinistra, con costante ma non troppo faticosa salita, si superano gli ultimi dossi e si raggiunge la rocciosa sommità della Rocca di Perti (397 m, h 0,30 dalla Cava, croce e libro di vetta). Bellissimo panorama sulla zona del Colle del Melogno, su Calice Ligure e, dalla parte opposta, su Albenga e l'Isola Gallinara. In basso, il nastro nero della A10 disturba un po' il panorama ed il rumore dei motori limita in qualche modo la possibilità di contemplare fino in fondo il paesaggio, ma è sufficiente spostarsi di pochi metri per ritrovarsi immersi appieno nella natura. È comunque d'obbligo prestare la dovuta attenzione al sottostante brusco salto!

Proseguendo verso destra, il sentiero effettua un ampio semicerchio sul bordo dell'altopiano sommitale: mentre a destra un fitto bosco preclude ogni possibilità di panorama, verso sinistra si aprono frequentemente scorci sulla Valle Urta, la valletta fossile dove sorgono le poche case di Montesordo. Ci troviamo ora sull'orlo della verticale parete Nord della Rocca di Perti e, anche qui, occorre prestare molta attenzione per via dell'incombente salto. Con belle vedute sul versante opposto della Valle Urta, dove si trovano alcune delle falesie più frequentate della zona ("Placca di Mu", "Montesordo - Settore Centrale" e "Parete Dimenticata"), la traccia, qui in realtà non molto marcata ma comunque piuttosto facile da seguire, prosegue a costeggiare l'altopiano sommitale finchè questo non inizia a scendere decisamente. Con un breve tratto di erta discesa si perde velocemente quota, fino ad intercettare il sentierino della via normale nei pressi di una caratteristica grotta forata (che si lascia a sinistra). Seguendo quest'ultimo sentierino verso sinistra, si taglia in piano o con alcuni tratti in discesa (attenzione alle roccette un po' viscide, specie se bagnate) fino ad un evidente bivio: trascurato il sentiero che prosegue dritto verso la base dello spigolo Nord della Rocca, si prosegue a destra in ripida discesa e, su terreno un po' scomodo e scivoloso, si raggiunge in breve il parcheggio di Montesordo, in località I Cianassi (h 0,25 dalla vetta della Rocca di Perti). Poco più in alto, fra le fronde, appare il nucleo abitato di Montesordo.

Da qui si segue in lieve discesa la stretta stradetta asfaltata che segue il corso della piccola Valle Urta: lasciato a sinistra un ulteriore parcheggio, si raggiunge la borgata delle Case Valle (bivio per Sant'Antonino e i Tre Frati, vedi anche itinerario n. 8), quindi si risale per breve tratto fra uliveti e campi ormai incolti fino a giungere nuovamente in vista di Perti Alto e di Castel Govone. Ormai alti rispetto al fondovalle dell'Aquila, si costeggia una gialla paretina rocciosa con curiose forme di erosione fino a giungere presso la caratteristica chiesa dedicata alla Nostra Signora di Loreto, localmente nota come Chiesa dei Cinque Campanili per via delle sue particolarità costruttive assai inusuali, riconducibili al Rinascimento lombardo (h 0,30 dai Cianassi).

Si abbandona qui la strada principale per seguire una diramazione sterrata a sinistra (palina) che scende a sfiorare la chiesa (raggiungibile in pochi passi a destra): poco prima di un cancello con divieto di accesso si devia a destra, lungo una mulattiera scalinata che scende ad intercettare una nuova stradetta dal fondo cementato. Si prosegue lungo questa stradetta a destra, in discesa, fino ad un gruppo di antiche case restaurate dove sorge l'Agriturismo "Ai Cinque Campanili": presso il cancello di ingresso della struttura, si prende una mulattiera ancora a destra che scende ripida fra boschetti e fasce ormai abbandonate. Si raggiunge così la borgata di Sottoripa, dove ad alcune case diroccate ed abbandonate si affiancano numerose abitazioni ristrutturate con gusto. 

A questo punto il percorso prosegue fra le vecchie case, percorrendo una serie di "crose" assai pittoresche sempre guidati dai preziosi segnavia VP. Raggiunto il fondovalle dell'Aquila, l'itinerario si mantiene sulla destra idrografica del torrente, senza toccare la strada asfaltata sulla sponda opposta, seguendo il tracciato della vecchia "via romana". Per campi e vecchie case, i segnavia riportano all'ingresso di Finalborgo e, percorrendo alcuni vicoletti, si ritorna alla Piazza del Tribunale (h 0,30 dalla Chiesa dei Cinque Campanili).

 

TEMPO TOTALE

h 3,00 circa 

DISLIVELLO

350 m

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

10 marzo 2013

PERIODO CONSIGLIATO

dall'autunno alla primavera

COMMENTI

Bell'anello, assai panoramico e non troppo faticoso, che consente una visita completa della zona della Rocca di Perti. Ottimamente marcato e segnalato, è possibile abbinare all'itinerario anche le visite a Castel San Giovanni e a Castel Govone. Possibilità di ristoro a Perti Alto e a Finalborgo. Possibilità di accorciare il giro raggiungendo Perti Alto in automobile.