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CARTINA CONSIGLIATA
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FRATERNALI
scala 1:25.000 – Foglio 20
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CATEGORIA/ZONA
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ESCURSIONISMO -
SU
E GIÙ PER LA RIVIERA LIGURE
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SCHEDA
N. 36 |
INTRODUZIONE
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La Valle Ibà
è un lungo e selvaggio vallone che, dai pressi dell'abitato di Peagna
(frazione di Ceriale) si incunea per quasi
6 km
fra i massicci del Monte Croce-Poggio Grande e del Monte Pesalto-Poggio
Cerèsa, parallelamente alle maggiori valli Neva e Varatella.
Il
Rio Ibà, che la incide interamente dalla testata, oltre
l'abitato di Peagna e fino al mare prende il nome di Torrente Torsèro:
in questo tratto è stata istituita, a partire dal 1985,
la Riserva Regionale
del Rio Torsèro, con lo scopo di tutelare uno dei più
interessanti siti di affioramento di fossili marini del periodo
pliocenico del nord Italia. A Peagna un interessante museo (Museo
Silvio Lai) custodisce numerosi reperti fossili raccolti nel sito,
oggi purtroppo notevolmente impoverito da decenni di miopi interventi
edilizi ed infrastrutturali, oltre che dal degrado ambientale.
Il
Monte Pesalto (686 m), che si allunga come una prua di nave verso
Sàlea e Campochiesa, consente di ammirare un panorama ampio ed
istruttivo. La salita, attraverso ripide tracce un po' faticose,
richiede un minimo di impegno, specie con i bambini al seguito. La Valle
Ibà, pur percorsa da una comoda traccia, si è mantenuta intatta,
selvaggia e pittoresca. Nella parte bassa un bel percorso botanico
adatto a tutti consente di raggiungere una caratteristica area pic-nic
presso i ruderi dell’antica Casa
Trinchella: un itinerario adatto anche ai bimbi più piccoli, in un
ambiente selvaggio e caratteristico, ingentilito dal pittoresco rio che,
specie nel periodo primaverile, consente di ammirare graziosi laghetti e
piccole cascate. Il percorso integrale del presente itinerario, invece,
è consigliabile solo ai bambini più motivati ed un minimo allenati,
dovendo superare tratti molto ripidi anche piuttosto lunghi.
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PUNTO
DI PARTENZA
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Da Borghetto
Santo Spirito (uscita dell'autostrada A10
Genova-Ventimiglia) si segue la strada verso Ceriale,
superando Capo Santo Spirito: raggiunta la grande rotonda ovale
presso la chiesa di San Rocco, si devia a destra lungo Via Romana. Dopo
circa 1 km, presso un semaforo, si svolta ancora a destra, in salita,
lungo Via Nuova di Peagna: superata l'autostrada, si prosegue fra orti e
coltivi fino ad un bivio. Si prende la stradina a sinistra e, dopo
pochi metri, si svolta ancora a destra, in salita, fino a che la strada
diviene sterrata. Visto il fondo molto sconnesso, è consigliabile
parcheggiare qui l’auto (115 m circa, 9 km circa da Borghetto Santo
Spirito, piccola piazzola a sinistra).
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ITINERARIO
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Si
continua in leggera salita lungo la carrareccia sterrata, dal fondo
assai sconnesso nella prima parte, sfiorando orti e alcune case,
Trascurato a sinistra il bivio del sentiero per Campochiesa e Sàlea
(palina), si prosegue brevemente fino ad uno spiazzo (h
0,15, tabelloni
indicatori del "Sentiero
Naturalistico" denominato “Io ♥
Valle Ibà”). In un anfratto roccioso a sinistra è stato
ricavato un grazioso presepe permanente (“Presepino”),
assai pittoresco specie per i bimbi.
Trascurata
la sterrata che prosegue lungo la valle (vedi anche itinerario
n. 34) e il sentierino che scende a destra a guadare il rio e
raggiunge direttamente Peagna, si
imbocca un sentiero a sinistra della carrareccia che inizia a
salire decisamente, inizialmente parallelo ad essa. Il sentiero sale fra
gli alberi (segnavia blu, vedi anche itinerari n.
18 e n.
27 in senso inverso), guadagnando velocemente quota grazie a pendenze
importanti: la fatica viene subito compensata dagli scorci
panoramici, via via più ampi, sulla Piana di Albenga e
sull’Isola Gallinara, che mette in mostra il suo curioso profilo “a
tartaruga”. Raggiunta una prima spalla (punto
panoramico), il sentiero prosegue la sua insistente
salita sulla linea di massima pendenza, alternando tratti
scoperti ad altri tra fitti arbusti. Numerose tracce che si diramano a
destra e a sinistra vanno sempre trascurate, rimanendo sulla dirittura
dei segnavia blu. Un tratto di salita ancora più impegnativo (anche se
abbastanza breve) a causa dell’escavazione delle acque meteoriche, che
ha originato tratti erosi quasi in trincea, consente di toccare una
seconda spalla con traliccio (h 0,45
dallo spiazzo), ormai sul crinale principale del Monte Pesalto. Dopo un
breve traverso pianeggiante verso Ovest, lungo una fascia
erbosa, il sentiero rimonta il crinale fra bassi cespugli, ora con
pendenze più dolci: sullo
sfondo appare la cuspide terminale del Monte Pesalto,
preceduta dalla più modesta Rocca dell’Uomo. Con percorso panoramico
e poco
faticoso ci si porta alla base del breve ma ripido pendio Sud
della Rocca dell’Uomo, dove sorgono numerosi
massi squadrati che ricordano una foresta pietrificata: con
erta salita rettilinea si tocca quindi la sommità della Rocca
dell’Uomo (557 m, h 0,20 dal
traliccio, croce
di legno), da cui si gode splendida veduta della piana di
Albenga e dell’Isola Gallinara. Con breve discesa, sempre lungo
l’erboso crinale, si raggiunge la base del testone finale del Monte
Pesalto: il sentiero rimonta il ripido pendio dapprima sul filo, quindi traversa
brevemente sul versante occidentale (lato Albenga), fino alla
base di un breve tratto roccioso inclinato, che si rimonta seguendo la
direttrice di una fenditura diagonale. Giunti nuovamente nei
pressi del filo di cresta, si prosegue per le evidenti tracce sempre sul
lato Ovest e, con alcune svolte su comodo terreno erboso, si rimonta l’ultima
panoramica crestina che, ormai quasi pianeggiante, porta alla
vetta del Monte Pesalto (686 m, h 0,25
dalla Rocca dell’Uomo, croce
di legno). Splendido
panorama sulla piana
di Albenga e sull'Isola Gallinara, sul paese di Ceriale,
su tutto lo svolgimento della Valle Ibà e, oltre la sua testata, sulle
Alpi Liguri, con il Monte Carmo che incombe.
Dalla
vetta si prosegue sul comodo ed evidente sentiero (segnavia ●●●)
che perde quota lungo il poco inclinato crinale settentrionale,
in
direzione dell’evidente ampia insellatura fra Monte Pesalto e Poggio
Ceresa (sulla cui erbosa cima spiccano numerose antenne per
le telecomunicazioni). Dopo un primo tratto erboso, si costeggia sul
lato Est un cocuzzolo di roccette su cui sorge un’altra croce, quindi
si scende con un po’ più di decisione fra alberi e bassi cespugli
fino all’ampia sella summenzionata, praticamente pianeggiante, fra
fitti cespugli e radi alberi. Qui si incontra il sentiero con segnavia ▲,
proveniente da Sàlea e diretto al Poggio Ceresa. Lo si segue verso
destra, in moderata salita lungo
il crinale (anche segnavia __):
sfiorato il tracciato di un’antica teleferica (basamenti in pietre e
un vecchio pilone in legno ancora in piedi), si giunge ad un colletto
presso un grosso masso, poco oltre il quale si
incontra un bivio. Trascurata a sinistra la prosecuzione del
sentiero segnalato per il Poggio Ceresa, si segue l’evidente
sentierino senza segnavia che va a destra: con percorso
pressoché pianeggiante, il sentiero va a collegarsi con il
sentiero di segnavia ○ e P1
della Valle Ibà, che intercetta
ai margini di una bellissima pineta (h
0,30 dal Monte
Pesalto, noi qui abbiamo trovato diverse mucche al pascolo).
Non rimane a questo punto che seguire in discesa il
sentiero segnalato, con qualche tratto un po’ ripido ed
eroso ma in genere piuttosto comodo, che segue fedelmente il corso del
Rio Ibà, con diversi scorci
pittoreschi sui numerosi laghetti
e cascatelle. Fra fitta vegetazione il sentiero, ora in
lievissima discesa, supera poi con numerosi guadi il piccolo rio, supera
un bivio con il sentiero P1 proveniente dal Santuario di Monte Croce di
Balestrino (vedi anche itinerario
n. 27) e raggiunge l’ampia radura attrezzata con tavoli da
pic nic dove sorgono i ruderi di Casa Trinchella (263 m, h 0,45 da dove si intercetta il sentiero). Una
leggenda narra che la casa fu costruita, antecedentemente al XIX°
Secolo, da un ex navigante che, stanco del mare, costruì la sua
abitazione in un luogo da cui non fosse visibile la costa.
Da qui si origina una
carrareccia che, superato il rio su un caratteristico ponte in pietra,
scende lungo la valle. Superato ancora una volta a guado il rio, la
carrareccia prosegue in discesa con pendenze assai modeste fino allo
spiazzo con i tabelloni illustrativi del
"Sentiero Naturalistico" incontrato all’andata. Per
l’ultimo breve tratto di carrareccia, si ritorna all’auto (h
0,35 da Casa Trinchella).
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TEMPO
TOTALE
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h 3,30-3,45 circa
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DISLIVELLO
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730
m circa
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DIFFICOLTA’
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E
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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9
maggio 2020
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PERIODO
CONSIGLIATO
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dall'autunno alla primavera
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COMMENTI
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Bel giro, assai panoramico e di scarsa difficoltà,
a parte qualche tratto un po’ ripido nella salita iniziale al Monte
Pesalto e nella discesa in Valle Ibà. Piacevole la radura di Casa
Trinchella, che invita ad una lunga sosta sui comodi tavoli da pic nic.
Per i piccoli escursionisti, comunque, si tratta già di una prova
notevole, vista anche la lunghezza complessiva (quasi 11,5 km). Adatto
ai bimbi già un po’ “rodati” e motivati, specie a causa della
ripidezza della prima parte.
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