Al Bivacco della Grivola

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N.B.: ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANDREA DURANTI (JEBEL)

 

CARTINA CONSIGLIATA

I.G.C. scala 1:25.000 – Foglio 101

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - VAL D'AOSTA

SCHEDA N. 9

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Aosta Ovest (uscita della A5 Torino-Aosta) si prosegue verso l’alta valle fino al paesino di Villeneuve, da dove si svolta a sinistra sulla SR23 per la Valsavaranche. Si risale la lunga valle fino al capoluogo Degioz (1541 m, 25 km da Aosta Ovest), da dove, poco oltre un benzinaio, si svolta a sinistra per raggiungere la frazione Tignet (1665 m, 1,2 km da Degioz, parcheggio).

 

ITINERARIO

Dal parcheggio di Tignet si prosegue sulla stradina in direzione del villaggio; raggiunta la prima casa, si svolta a sinistra e si raggiunge la palina che indica il Col Lauson (sentiero 10). Si continua a sinistra sul sentiero sino a raggiungere un ponticello che attraversa il Torrente di Levionaz. Trascurando un sentierino sulla destra che conduce a Pro Army, si comincia a risalire più decisamente nel bosco di larici: dopo diverse svolte, il sentiero conduce dapprima ad una carbonaia e, dopo ulteriori tornanti ed un marcato traversone verso destra, si innesta sulla mulattiera dell'Alta Via n. 2 della Valle d'Aosta. Continuando in direzione Nord si raggiungono gli alpeggi di Levionaz dessous (2285 m, h 1,30) ove è ubicato un casotto del Parco nazionale del Gran Paradiso. Da questa posizione è già possibile intravvedere il casotto di caccia a 2569 m. 

Proseguendo lungo l’Alta Via n. 2 in direzione Est, verso il Col Lauson, dopo qualche centinaio di metri si svolta a sinistra per raggiungere ed attraversare una passerella. Da qui è facile perdere la traccia: si deve attraversare la zona umida e risalire un gradino erboso puntando ad un evidente masso ricurvo per ritrovare il sentiero, reso nuovamente evidente da una doppia fila di sassi posti lungo il tracciato. ll sentiero diviene ripido e risale un canale erboso che termina nei pressi di una balza rocciosa. Allo sbocco del canale, dopo un ulteriore tratto in salita, il sentiero inizia una lunga mezzacosta ascendente verso sinistra. Da questo punto in poi l’ambiente inizia a farsi più isolato, selvaggio e con esposizioni più marcate. Dopo aver attraversato un paio di canali torrentizi ai piedi dei contrafforti rocciosi e risalito un successivo sperone tramite ripido sentiero si giunge al Casotto di Caccia precedentemente avvistato (2569 m, h 1,30 da Levionaz dessus).

Oltre l’edificio si traversa un altro canalone con leggera discesa per poi risalire velocemente ad una spalla erbosa, dove si incontrano due ometti posti sopra un masso piatto ed una freccia gialla (h 0,20 dal casotto): da qui in avanti occorre prestare maggiore attenzione in quanto si abbandona il sentiero segnato per continuare su tracce fino alla meta.

Si prosegue dunque in direzione della freccia, badando agli ometti ed ai bolli gialli, sino a raggiungere una grande pietraia da dove, sin da subito, si tende verso destra (altri ometti) per portarsi sul margine del primo canalone visibile sulla destra. L’orientamento e la progressione sono abbastanza complessi per via dei pochi segnavia ed ometti che si intuiscono nel pendio pietroso e delle tracce di sentiero che solo ogni tanto riappaiono, nei tratti meno pietrosi, ad indicazione della corretta direzione presa. L’ascesa regala già i maestosi scorci sulla Parete Nord del Gran Paradiso e possibili incontri con gruppi di camosci.

Si risale il margine del canalone detritico precedentemente descritto sino a quota 2840 m circa (prendere nota per la discesa). Da qui si perde qualche metro di quota per attraversare il canalone verso destra e, compiendo un breve traverso, si raggiunge la base di una cresta rocciosa, appena accennata, che discende dalla sommità. Si continua seguendo questa cresta per un tratto, per poi abbandonarla lasciandola a sinistra e proseguire in direzione del crinale sommitale, individuato da un enorme ometto. Superata un'ultima crestina discendente si tende a sinistra, portandosi definitivamente sul crinale, dove compare l’imponente parete occidentale della Grivola ed in lontananza verso nord spicca il monumentale Grand Nomenon.

Si prosegue ora lungo il crinale detritico su traccia più marcata, che muore ai piedi di alcuni risalti rocciosi da superare con attenzione (F). Dopo un altro traversone ed un ultimo breve tratto tra detriti e macereto si raggiunge il Bivacco della Grivola (3320 m, h 1,40 dal Casotto di Caccia).

Il ritorno avviene sul medesimo itinerario percorso all'andata (h 3,00 fino a Tignet); in discesa si notano alcune frecce bianche (non molto visibili in salita) che aiutano a mantenere la direzione corretta. Attenzione a non perdere, nella discesa, il passaggio di attraversamento del canale situato a 2840 m.

 

TEMPO TOTALE

h 8,00 circa (h 5,00 la salita)

DISLIVELLO

1650 m circa 

DIFFICOLTA’

EE/F allenati (casco consigliato)

ULTIMO SOPRALLUOGO

23 luglio 2018

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Itinerario impegnativo dal punto di vista fisico e mentale, dato l’ambiente selvaggio, isolato ed in quota che richiede buone doti di orientamento ed allenamento. A poco più di 50 metri in dislivello dal bivacco ci si imbatte in brevi risalti rocciosi da non sottovalutare (difficoltà F). I continui scorci sulle cime del gruppo del Gran Paradiso, la maestosità della parete occidentale della Grivola, l’ambiente incontaminato e poco frequentato rendono questo itinerario un’esperienza molto gratificante. Consigliato un binocolo sia per avvistamento animali che per aiuto nella marcia laddove il sentiero diventa traccia segnalata solo da ometti, bolli gialli e frecce bianche. Personalmente ho trovato di fondamentale aiuto anche l’altimetro, che mi ha permesso di trovare in discesa il punto di attraversamento del canalone detritico a quota 2840 m. Si consiglia l'utilizzo del casco nell'ultima parte della salita visto il gran numero di pietre mobili.