Cima Palù 2568 m - Cresta Nord

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 19

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 75

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

CARTA TOPOGRAFICA DELL’ITINERARIO

IL CARATTERISTICO MASSO ERRATICO DETTO “CAPPELLO DI NAPOLEONE” AL PASSO DELLE MASTRELLE

LA CAPANNA SARACCO-VOLANTE E L’IMPERVIA TESTATA DELLA CONCA DI PIAGGIABELLA

LA CIMA BOZANO E LE ROCCHE BISTÈ DALLA VETTA DELLA CIMA PALÙ

LA CONCA DI PIAGGIABELLA, DOMINATA DALLA CIMA PIAN BALLAUR, DAI PRESSI DEL COLLE PALÙ

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Ceva (uscita della A6 Torino-Savona) si risale la Val Tanaro superando Garessio, Ormea, Ponte di Nava e Viozene: oltre un tratto intagliato nella roccia, si lascia la rotabile principale, diretta a Upega, e si segue a destra la breve diramazione che risale il Vallone di Carnino fino ad un bivio: lasciato il tronco di destra, che sale al piccolo parcheggio che precede la borgata di Carnino Inferiore (1389 m), si prosegue dritti e si raggiunge in breve Carnino Superiore (1397 m, 60 km da Ceva, parcheggio).

 

ITINERARIO

Lasciata in alto a destra la chiesetta, si segue una stretta viuzza pianeggiante (segnavia __) che attraversa il paesino, tra antichissime case parzialmente ristrutturate. Oltre la borgata, una palina indica un bivio: trascurata la diramazione di sinistra (ind. "Passo Lagarè" e “Upega”, vedi anche itinerario Cresta del Ferà), si prosegue sulla mulattiera principale, che in falsopiano doppia un costone nel bosco e si porta a valicare su un ponticello un rio che scende, poco più a monte, con una impetuosa cascata. Lungo una bella mulattiera selciata si entra nel castagneto, guadagnando quota con comodi tornanti mai troppo ripidi: superando una serie di balze erbose si guadagna quota, in ambiente che reca ancora le tracce di un antico sfruttamento da parte dell’uomo (mucchi di pietre, muretti a secco). Superata un’ottima fonte (Fontana dei Giraudi, palina), si prosegue nel bosco con pendenza non eccessiva e, attraverso vecchi frutteti inselvatichiti (belle vedute, sull’opposto versante del vallone, sulle dirupate pendici della Cresta del Ferà), si giunge al Pian Ciucchea (1656 m, h 1,00 da Carnino Superiore, paline).

Trascurata la prosecuzione della bella mulattiera verso il Vallone dei Maestri ed al Rifugio Don Barbera, si prende il sentiero di destra, che prende ad inerpicarsi sul ripido pendio discendente dalle ripide pareti dei contrafforti del gruppo Saline – Pian Ballaur. Il sentiero guadagna quota con strette serpentine fra macchie di alberi e tratti erbosi fin quasi alla base delle rocce, poi traversa per un tratto verso sinistra, passando a monte di ripide placchette calcaree. Ripresa la salita, il tracciato raggiunge la base dell’ampio canale detritico che, insinuandosi fra verticali paretine rocciose, sbocca in alto sul margine inferiore del Pian delle Mastrelle, in corrispondenza della sella erbosa chiamata Passo delle Mastrelle (2023 m, h 0,50 da Pian Ciucchea, paline). Nei pressi si può ammirare il caratteristico masso erratico in apparente equilibrio instabile chiamato “Cappello di Napoleone”. Bella veduta, verso valle, sulla costiera della Cima di Piano Cavallo, mentre a monte cominciano ad apparire le ardite formazioni rocciose delle Rocche Bistè.

Si prosegue sul sentiero, che si porta sul lato destro orografico della conca erbosa, tagliando poi in moderata salita i pendii pascolivi discendenti dalla modesta Cima di Piaggiabella (2189 m): con comodo percorso fra i prati, il sentierino transita a monte di una bassa bastionata rocciosa e, in ambiente carsico molto caratteristico, raggiunge un’ampia sella erbosa che si apre fra la cresta Nord della Cima di Piaggiabella e quella meridionale dell’arrotondata Cima Palù: la sella è denominata Passo della Croce (2156 m). Qui si incontra una palina che indica, verso destra, il “Capanno Scientifico Saracco-Volante”: abbandonato quindi il sentiero principale, si svolta a destra per vaghe tracce, scendendo verso il fondo dell’ampia Conca di Piaggiabella. Attraversato il fondo della conca, si rimonta dall’altra parte il pendio erboso e, con percorso non obbligato, si giunge al ripiano erboso dove sorge la Capanna Saracco-Volante (2220 m, h 0,45 dal Passo delle Mastrelle). Bellissimo panorama sull’intera Conca di Piaggiabella e sulla sua impervia testata, con la Cima Palù, le Rocche Bistè e la Cima Pian Ballaur che dominano la scena.

Dal rifugio si prosegue per una valletta erbosa con isolati massi in direzione dell’evidente breve pendio che scende dall’ampia sella del Colle del Pas , per il quale transita il frequentato sentiero di collegamento con i rifugi Garelli e Havis de Giorgio-Mondovì. Seguendo grosso modo il corso del piccolo ruscello, con moderata salita per saltuarie tracce tra i pascoli si giunge alla base del suddetto pendio, intercettando il largo sentiero proveniente dal valico. Lo si segue verso sinistra, in lieve discesa, finchè non inizia a scendere più decisamente verso il fondo della conca: a questo punto lo si abbandona, per iniziare a traversare pressoché in quota, in assenza di tracce, tutta l’ampia comba terminale della conca, fra ghiaie e massi, ai piedi degli appicchi rocciosi della Punta Carmelina e della Cresta Ernesta. Con percorso facile ma che richiede attenzione a causa della ripidezza del terreno e della sua diffusa friabilità, si compie un ampio semicerchio in quota, andando infine ad intercettare la traccia segnalata proveniente dal fondo della conca presso un ripiano erboso con grandi massi (qui è possibile giungere seguendo interamente il sentiero segnalato, ma con una marcata perdita di quota ed una successiva risalita). Si segue il comodo sentiero in salita verso destra, andando ad attaccare il ripido canale denominato Canalone delle Capre: dopo un tratto di erta salita a tornanti alla base dell’appicco meridionale della Punta Emma, il sentiero si appoggia a destra, giungendo alla base di una serie di placchette rocciose. Grazie all’ausilio di qualche attrezzatura (corde fisse, qualche piolo in ferro) si risalgono le placche con diagonale verso sinistra quindi, con un traverso facile ma un po’ esposto ci si riporta al centro del canalone, a monte del salto roccioso intermedio. Raggiunta una piccola conca erbosa, si rimonta l’ultimo tratto di roccette per facili canalini e caminetti, lasciando a destra la inizialmente poco evidente traccia per il Colle Bistè (o Colle dei Sanremesi), e giungendo alla sella rocciosa del Colle Palù (2520 m, h 1,00 dalla Capanna Saracco-Volante, palina), aperto tra la rocciosa Cima Bozano (2564 m) a Nord e la più arrotondata Cima Palù (2568 m) a Sud. Bella veduta sulla Punta Emma, con in evidenza il percorso della via normale, sulla testata della Conca di Piaggiabella e, sul lato opposto, sulla Punta Marguareis (2651 m) e sui selvaggi valloni carsici che scendono verso il Vallone dei Maestri e il Colle dei Signori.

Dal colle, abbandonato il sentiero segnalato che taglia in quota in direzione dell’ampio Colle dei Torinesi (vedi anche itinerario Punta Marguareis – Canalone dei Torinesi in senso inverso), si attacca a sinistra (Sud) la rocciosa cresta Nord della Cima Palù: si può seguire fedelmente il filo, con brevi passi di I°/I°+ per roccette e scaglioni rocciosi inclinati oppure, per il primo tratto, traversare alla base delle rocce, sul lato Piaggiabella, per una elementare cengia erbosa che taglia alta sui dirupi del versante orientale della montagna. In questo secondo caso, appena possibile, si rimontano le roccette a destra () e, per facili caminetti erbosi, ci si riporta in cresta. Questa è costituita da lisci lastroni inclinati che, verso Est, precipitano verticalmente mentre verso Ovest scendono ripidi ma regolari sulla selvaggia valletta carsica sottostante. Con facile percorso si supera una prima rocciosa elevazione e, oltre una quasi inavvertibile depressione, si raggiunge sempre per facili roccette l’ampia e arrotondata sommità della Cima Palù (2568 m, h 0,15 dal Colle Palù, palo di legno e grosso ometto). Veduta ancora più ampia e particolareggiata rispetto a quella dal colle, in special modo sulla Punta Emma e sulle Rocche Bistè, sulla Cima Bozano (dietro cui compare anche la Punta Pareto) e sulla Punta Marguareis, con il lungo contrafforte della Cima della Gaina. Verso oriente domina la massiccia Cima Pian Ballaur, mentre a Sud nelle giornate limpide la vista spazia fino al Mar Ligure e alla Corsica.  

Ritorno per la stessa via (o meglio mantenendosi sulla destra idrografica della conca, seguendo il sentiero ben segnato che scende direttamente al Passo della Croce evitando l’inutile digressione alla Capanna Saracco-Volante) in h 2,45.

 

TEMPO TOTALE

h 6,30 circa 

DISLIVELLO

1150 m circa 

DIFFICOLTA’

EE (qualche facile roccetta di I°/I°+ lungo la cresta finale)

ULTIMO SOPRALLUOGO

24 agosto 2024

PERIODO CONSIGLIATO

primi di giugno - metà ottobre

COMMENTI

Gita piuttosto faticosa, ma facile e molto panoramica. Adatta specie in una fresca giornata autunnale, quando le nebbie molto frequenti nel periodo caldo non infastidiscono più la zona. Facoltativa la variante fino alla Capanna Saracco-Volante, in ogni caso sconsigliata al ritorno. Una variante di rientro potrebbe essere la discesa diretta per la cresta meridionale della Cima Palù, che termina proprio in corrispondenza del Passo della Croce: le condizioni meteo non mi hanno consentito di esplorare questa possibilità, che dovrebbe comunque essere facile e più diretta.