Proseguendo
lungo un'ampia carrareccia ex-militare si guadagna quota con un lungo
tornante poi, lasciato a destra il bivio per il Lago di Sant’Anna (vedi itinerari Testa
Rognosa della Guercia, Anticima
E-NE del Lausfèr - Via Scottish Style e Testa
Auta del Lausfèr – Via Don Gino), si continua in
moderata salita fra i prati fino ad un nuovo bivio, presso il modesto Lago
del Colle di Sant’Anna (
2155 m
, h 0,20,
paline).
Trascurata
la mulattiera che, a sinistra, costeggia il lago diretta al Colle della
Lombarda, si prosegue lungo
la carrareccia: questa risale con numerosi ampi tornanti una
prima bastionata erbosa, quindi si allunga verso destra e, con
una serie di serpentine, raggiunge il Colle
di Sant’Anna
(
2308 m
, paline), dove si trovano una croce di ferro ed un antico piloncino
sacro. Dal colle una mulattiera, con un tratto iniziale intagliato nella
roccia, scende alla strada che unisce Isola a Isola 2000, presso il
diruto Refuge de Chastellàr.
La
carrareccia prosegue invece verso destra, risalendo un pendio erboso con
un tornante e traversando poi in leggera salita alla sella erbosa
denominata Passo di Colla Auta,
nei cui pressi sorge il Bivacco
Tallone, un ricovero privato ottenuto dalla
ristrutturazione di una preesistente casermetta.
Tagliata
una
conca erbosa con ruderi di ricoveri, la carrareccia raggiunge
un
caratteristico colletto fra arditi spuntoni rocciosi, quindi traversa
i ripidissimi pendii detritici alla base della Cima
di Rena Grossa (qualche passo esposto, ponticello
con catena in un punto franato). Aggirato uno spigolo, la
carrareccia si affaccia ad
una comba detritica, che risale con percorso dapprima
rettilineo, poi con alcune svolte, uscendo sull’ampia insellatura del Colle
del Lausfèr (
2430 m
, h 1,00 dal Lago del Colle di
Sant’Anna). Sul valico sorgono i
ruderi della stazione a monte di una teleferica, mentre una
mulattiera che si stacca dalla carrareccia sul versante italiano una
cinquantina di metri prima del colle raggiunge un’ampia caserma,
situata a ridosso delle rocce della Testa di Colla Auta.
Si
segue ora una mulattiera che perde quota con un paio di tornanti sul
versante francese, con belle
vedute sui sottostanti Lacs Inferieurs du Lausfèr (o Lacs Variclés): si tratta
di tre piccoli specchi d’acqua, situati su due ripiani adiacenti. Il
maggiore, situato a quota più alta, è raggiungibile facilmente con una
brevissima deviazione dal percorso della mulattiera, mentre per scendere
ai due più piccoli è necessario qualche minuto di cammino in più.
Con
un
traversone verso destra, si raggiunge un’ampia sella erbosa
presso i ruderi di alcune casermette, da dove appare il caratteristico Lac
Superieur du Lausfèr (
2357 m
, h 0,15
dal colle), che si
raggiunge scendendo con alcuni tornanti il successivo pendio
erboso. Nei pressi del lago si possono notare resti di postazioni
militari e di fili spinati risalenti all’ultimo conflitto.
Percorso
il
filo dello sbarramento naturale a valle del lago, la
mulattiera si inerpica con alcuni ripidi tornanti sul successivo pendio
erboso: raggiunta una spalla, con percorso meno ripido risale
quindi una verde valletta fino ad un costone detritico sul
versante sud-ovest della Testa Áuta del Lausfèr: con un lungo
traversone in leggera discesa fra i detriti si raggiunge il Colle
Saboulè (
2460 m
, h 0,20
dal lago). Poco sotto il valico, sul versante italiano, si
trova una casermetta ancora in discrete condizioni.
Trascurate le tracce dirette alla Testa
Rognosa della Guercia ed al Passo del Bue, si scende alla
casermetta sul versante italiano (Vallone di Rocciaslion) e si prosegue lungo la ben tracciata
mulattiera che taglia in lieve discesa le pendici della Testa Auta del
Lausfèr. Si supera l’attacco della via “Don
Gino” e, con caratteristico percorso nell’ultimo tratto
intagliato nella roccia, la mulattiera raggiunge il Passo
di Tesina (
2400 m
, h 0,30
dal Colle Saboulè).
Dal passo la mulattiera ex-militare
cala
a destra, con molte svolte in una valletta erbosa: seguendola
interamente o approfittando di alcune comode scorciatoie (la più
marcata raggiunge una sella erbosa a sinistra, presso una pozza, e poi
scende decisa a intercettare la mulattiera sul fondo della conca) si
raggiunge un primo laghetto e, oltre un dosso, il
pittoresco Lago di Sant’Anna
(
2167 m
).
Raggiunta una sella con una piccola
pozza, si segue l’ampia mulattiera che scende con alcuni lunghi
tornanti (scorciatoie) fino ad incontrare la carrareccia diretta al
Colle di Sant’Anna: seguendola in discesa verso sinistra, si ritorna
in breve alla Roccia dell’Apparizione e a Sant’Anna di Vinadio (h
1,00 dal Passo di Tesina).