Bric Costa Rossa (per Costa la Motta)

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 16

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 38

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

FOTOPERCORSO DAL PASSO CERESOLE ALLA CIMA

LA LUNGA ED ERBOSA COSTA LA MOTTA

DALLA VETTA DI CIMA LA MOTTA VERSO L’ULTIMO TRATTO DEL PERCORSO

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si superano Beinette e Peveragno e si raggiunge Boves (590 m, 28 km da Mondovì). 

Di qui, svoltando a sinistra, si risale la boscosa Valle Colla fino a San Giacomo di Boves (870 m, 5,5 km da Boves), da dove una stradina solo in parte asfaltata risale l’alta valle sulla sinistra idrografica fino all’Area Attrezzata del Buscajè (1018 m, 1,3 km da San Giacomo) dove si può parcheggiare l’auto.

 

ITINERARIO

Si prosegue ancora per breve tratto sulla strada sterrata, impraticabile perché interrotta da una frana di massi, quindi su una mulattiera che prosegue pianeggiante di fianco al torrente, in un tratto in cui le piene ne hanno rovinato il tracciato (bolli rossi). Più avanti il sentiero torna evidente, e si prosegue comodamente fino ad un bivio: si trascura il ramo di sinistra, che con ampio giro sale al Rifugio Garb (in via di ristrutturazione nel 2010) e si segue quello di destra, che inizia a salire con decisione nella faggeta. Oltre un tratto con qualche affioramento roccioso, il bel sentiero continua la sua ripida risalita del fianco boscoso, in uno splendido ambiente naturale, fino ad superare un costone. Dall’altra parte si taglia la testata del Vallone Ceresole e si supera il rio presso una scoscesa radura sul fondo del vallonetto. Un altro breve traversone nel bosco conduce al bel ripiano erboso, ormai al limite della vegetazione arborea, dove sorge il bel Rifugio Ceresole (1533 m, h 1,30 dall’Area Attrezzata) e, poco oltre, al Gias Ceresole, dove desta stupore una vecchia roulotte (!) mimetizzata fra lamiere e tavole di legno. 

Dal gias (paline) si segue il sentiero, all’inizio in verità un po’ confuso fra le alte erbe ma comunque segnalato con bolli rossi, che risale il pendio in direzione dell’evidente ampia depressione del Passo Ceresole. Raggiunta verso destra una palina segnaletica su un colletto (indicazioni per Pian del Soglio e Boves), si prosegue a sinistra, ora su traccia più marcata, e per un ultimo tratto fra cespugli e rododendri si raggiunge l’ampia insellatura erbosa del Passo Ceresole ( 1620 m , h 0,15 dal rifugio, paline), da dove si apre la vista sulla Valle Vermenagna e le Alpi Marittime. Trascurato a destra il sentierino per la Punta Gutzart e quello che, sull'altro versante, scende a Vernante, si svolta a sinistra e, seguendo la linea del valico, si raggiungono i ruderi di una allungata grangia in pietre a secco: qui riappare una buona traccia (segnavia gialli)  che si segue per un tratto in ripida salita fra erba e massi, indi si traversa sul versante Vermenagna, entrando in un piccolo boschetto di faggi. Usciti dal bosco, si costeggiano alla base alcuni modesti affioramenti rocciosi, quindi si riprende a salire per ripide coste di erba e cespugli fino a toccare un’ampia sella erbosa nuovamente sul crinale (meravigliosa fioritura di rododendri in tarda primavera). Si scende dall’altra parte, sul versante Colla, e si riprende a salire diagonalmente fra cespugliame ed isolati alberi, traversando poco sotto le roccette sommitali del Monte Pianè ( 1835 m ): in questo tratto il sentiero presenta numerose varianti, che si ricongiungono comunque tutte dopo poche decine di metri al percorso principale. Un tratto di salita più ripida riporta nuovamente sul filo, presso la sella erbosa chiamata Colla Pianè ( 1800 m circa), che si apre fra caratteristici pinnacoli rocciosi subito a Est dell’omonimo monte. Da questo punto si origina la lunghissima Costa la Motta, ampio crestone erboso che costituisce la testata meridionale della Valle Colla. 

Il sentiero la risale mantenendosi nei pressi del filo, qualche metro sul versante Vermenagna (Sud) e, alternando tratti in falsopiano ad altri di pendenza sostenuta, si porta nel punto dove questa si va a saldare al ripidissimo fianco del Bric Costa Rossa. A questo punto si abbandona la Costa la Motta e si traversa decisamente verso destra, tagliando con decisa salita tutta la testata del Vallone Grande, tributario di Vermenagna: superata una piccola fonte, si risale un breve costone erboso con alcuni tornanti, quindi si riprende a traversare ripidamente gli erti pendii erbosi. Si giunge così alla copiosa sorgente chiamata Fontana la Motta (2100 m circa, h 1,15 dal Passo Ceresole), che sgorga presso alcune roccette a monte del sentiero e che è preannunciata dalla caratteristica vegetazione dei luoghi umidi (piante dalle larghe foglie, fiori gialli e prospere ortiche). Superata la fonte, si prosegue a traversare: il sentiero appare in parte franato in diversi punti, ma nuove tracce formatesi poco più a monte consentono il transito senza problemi. Raggiunto un marcato costone dove fra l’erba emergono alcune caratteristiche roccette, il sentiero lo risale con numerose ripide serpentine fra erba e rocce, fino ad uscire ad un’ampia sella prativa sullo spartiacque Vermenagna – Pesio, poco a Nord del cocuzzolo di erba e grossi massi della Cima la Motta (paline). 

Sulla sella erbosa si incontra il sentiero (segnavia bianco-rossi) proveniente da Limone Piemonte, che percorre tutto lo spartiacque dal Colle Vaccarile alla cima della Besimauda (vedi anche itinerario Bric Costa Rossa per la Colla Piana): lo si segue verso sinistra, in leggera salita sull’ampio crinale erboso, con vedute sempre più ampie sulle vallate circostanti. Il sentiero aggira ad est la modesta quota 2331 e si porta ad un’altra ampia insellatura erbosa, nei cui pressi sorge, su un roccione affacciato alla Valle Vermenagna, la statua della Madonna della Besimauda. Da qui non rimane che risalire l’ultimo pendio di erba e scarse roccette che conduce in pochi minuti presso la monumentale croce eretta sulla vetta del Bric Costa Rossa (2404 m, h 1,00 dalla Fontana la Motta, h 4,00 complessivamente). Panorama veramente spettacolare ed a giro d’orizzonte su tutto l’arco delle Alpi, dal Bernìna alla città di Genova! 

Ritorno per la stessa via in h 2,45.

 

TEMPO TOTALE

h 7,00 circa

DISLIVELLO

1400 m circa 

DIFFICOLTA’

E molto allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

13 giugno 2010

PERIODO CONSIGLIATO

giugno e settembre - ottobre

COMMENTI

Lunga salita, facile ma impegnativa per il notevole dislivello. Molto consigliata per il panorama, veramente unico, che si può godere dalla sommità, una delle più “strategiche” dell’arco alpino occidentale. Piuttosto frequentata. Il Rifugio Ceresole normalmente è chiuso, informarsi!