Bric Costa Rossa (per la Colla Piana)

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 16

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 40

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

IL BRIC COSTA ROSSA E LA SUA LUNGA CRESTA SUD DAL COSTONE DELL’ALMELLINA

PANORAMA VERSO LE ALPI MARITTIME DAL GIAS DIRUTO SUL COSTONE DELL’ALMELLINA

IL COSTONE DELL’ALMELLINA DALL’ALTO DELLA SELLA ALLA BASE DI PUNTA AGUGION

LE ALPI MARITTIME DAI PASCOLI DEL VACCARILE

LA PRIMA PARTE DELLA CRESTA SUD DEL BRIC COSTA ROSSA

L’ULTIMA PARTE DELLA CRESTA SUD DEL BRIC COSTA ROSSA

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona)  si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo, risalendo poi la Valle Vermenagna fino a Limone Piemonte (1010 m, 52 km da Mondovì). 

All’ingresso dell’abitato si trascura verso destra la prosecuzione della statale, diretta al Colle di Tenda, e si prosegue dritti, fra grandi e moderni condomini. Ad una rotonda si procede verso sinistra, si passa sotto un cavalcavia ferroviario e si prosegue in salita per Via Almellìna. Quando questa volge a destra e spiana, si stacca a sinistra un’ampia carrareccia sterrata (indicazioni per il Cros e Capanna Chiara, segnavia L11 e L17): poco più avanti piccolo parcheggio sulla destra.

 

ITINERARIO

Si segue l’ampia carrareccia sterrata che si inoltra nel Vallone Almellina, di fianco al piccolo rio. Superate alcune nuove villette, la strada prende a risalire il vallone con pendenza abbastanza decisa. Si lascia dopo poco una deviazione a destra per Capanna Chiara ed il "Lu Viasòl", e si prosegue per la carrareccia, in questo tratto all’interno di un fitto bosco. Si giunge così in una ventina di minuti ad un bivio, dove dalla carrareccia principale si stacca a sinistra un’ampia mulattiera che scende ad attraversare il letto del Rio Almellìna (indicazioni per Colle Vaccarile e Valle Pesio, oltre che per Tetti Gallin e Lu Viasòl). 

Abbandonata la carrareccia, si scende ad attraversare il letto spesso asciutto del rio e si risalgono, dall’altra parte del vallone, i ripidi pendii erbosi e sassosi alla base delle paretine rocciose del Bec Cornigion (1321 m). Con numerosi comodi tornanti la larga mulattiera (tacche segnavia        ) raggiunge il filo di un costoncino, oltre il quale si inoltra pianeggiante in una bella pineta. Qui, presso alcune panchine, si incontra un bivio: trascurata la prosecuzione verso i Tetti Gallin e Limone, si svolta decisamente a destra (indicazione per “Coll. Almellìna Cros”) e si prosegue a mezza costa, lungo un esile sentierino che taglia alto tutta la sponda destra idrografica del basso Vallone Almellìna. Superato un tratto fra alte erbe, il sentiero entra in una bella faggeta, dove riceve da destra una traccia proveniente direttamente dalla Borgata Almellina. Si sale ripidamente verso sinistra, sempre nel bosco, per uscire sul crinale principale fra il Vallone Almellina e quello del Goitri: lasciato un sentiero a sinistra (indicazione Murin), si prosegue lungo il costone tra faggi e betulle fino ad una sella erbosa dove confluisce, da destra, il sentiero principale proveniente dalla Borgata Almelliìna (h 1,15). 

Si prosegue ora seguendo la larga mulattiera che, mantenendosi sul versante Almellina, risale il crinale fra boschetti di faggi intervallati da brevi radure. Seguendo sempre le saltuarie tacche bianco-rosse, si supera un altro tratto più ripido e, traversando fra alte erbe, si esce su una spalla erbosa nuovamente sul costone, oltre il limite della vegetazione arborea. Mantenendosi per un tratto proprio sul filo, il sentiero supera un gias e raggiunge una zona dove emergono alcuni spuntoni rocciosi dal pendio erboso. Si traversa allora per breve tratto verso destra, per poi risalire con numerosi tornanti un ripido pendio-canale erboso fino ad uscire, con un ultimo traverso a destra, sugli ampi prati alla base della cupola sommitale della Punta Agugion (2130 m), anticima occidentale della Punta Mirauda

Qui si incontra un bivio segnalato (2000 m circa, h 1,15 dalla sella erbosa): trascurato il ramo che prosegue dritto, praticamente pianeggiante, diretto al vicino Colle Vaccarile, si svolta a sinistra e si prende a risalire con qualche stretta serpentina il pendio erboso, toccando in breve il filo di un costoncino. Traversando praticamente in piano i ripidissimi scivoli erbosi alla testata della Valle Vigna, si tocca lo stretto intaglio di Porta Colletto (o Colletto Mirauda, 2080 m), aperto tra la Punta Agugion (a Sud) e la più esile Punta Colletto (2114 m) a Nord. 

Trascurate le indicazioni che, a destra, indicano la possibilità di raggiungere la Certosa di Pèsio per i Valloni Cravina o Rumiano, il sentiero, sempre sul versante Vermenàgna, sale per breve tratto lungo il fianco di Punta Colletto e raggiunge una selletta con un grosso roccione, dalla quale scende ripido per un breve canalino sassoso e poi nuovamente per prati fino ad una successiva, ampia sella erbosa. In questo tratto lo spartiacque si fa particolarmente ampio ed uniforme, ed in caso di scarsa visibilità potrebbe sorgere qualche problema di orientamento. In ogni caso la marcata pista nell’erba, oltre ai regolari paletti di legno con segnavia bianco-rossi, rendono il percorso sufficientemente evidente. 

Con lenta ma costante salita si affronta il successivo regolare pendio erboso: raggiunta la Quota 2172, si scende nuovamente al vastissimo altopiano erboso, quasi pianeggiante, chiamato Colla Piana (2127 m). Anche qui si incontra una palina che indica la possibilità di scendere alla Certosa di Pesio attraverso il Gias Pittè ed il Vallone Rumiano. Percorso il lungo ripiano, si aggira a sinistra il cupolone erboso con scarse roccette della Cima Pittè (2175 m), incontrando poco oltre un’ennesima palina segnaletica che indica la possibilità di scendere a sinistra, in circa h 2,30 (segnavia L10), lungo il ben evidente costone erboso della Costa Testette, alla frazione San Bernardo, nell’omonimo vallone, circa 2 km a valle di Limone Piemonte. 

Un nuovo tratto di regolare salita fra le erbe della dorsale consente di raggiungere le falde della piccola Cima la Motta (2227 m), la cui sommità è costituita da massi accatastati. Con alcuni erti tornanti fra erba e lingue di pietrame, la mulattiera ne aggira le roccette sommitali sul versante Pesio e si porta al largo colletto erboso a nord della cima, dove si incontra a sinistra il sentiero proveniente dal Passo Ceresole (h 1,15 dalla base della Punta Agugion, vedi anche itinerario Bric Costa Rossa per la Costa la Motta). 

Si prosegue in leggera salita sull’ampio crinale erboso, con vedute sempre più ampie sulle vallate circostanti fino al Monviso, si aggira ad Est la modesta Quota 2331 e ci si porta ad un’altra ampia insellatura erbosa, nei cui pressi sorge, su un roccione affacciato alla Valle Vermenàgna, la statua della Madonna della Besimauda

Da qui non rimane che risalire l’ultimo pendio di erba e scarse roccette che conduce in pochi minuti presso la monumentale croce eretta sulla vetta del Bric Costa Rossa (2404 m, h 0,20 dal colletto presso Cima la Motta, h 4,05 complessivamente). Panorama veramente spettacolare ed a giro d’orizzonte su tutto l’arco delle Alpi, dal Bernina alla città di Genova! Particolarmente interessanti gli scorci sulle Alpi Liguri (Mondolè, Saline, Marguareis e sulla vicina Besimauda) e Marittime (Gelàs, Argentèra), con il Monviso che domina la pianura ad Ovest. 

Ritorno per la stessa via fino alla sella erbosa sul costone dell’Almellina (h 2,15): qui si trascura la prosecuzione del sentiero per seguire a sinistra la mulattiera che, con ripida discesa fra roccette affioranti, cespugli e radi alberi, raggiunge il vecchio forno e le case diroccate ed ormai semisommerse dalla vegetazione della pittoresca Borgata Almellina (1360 m, h 0,15 dalla sella). 

La mulattiera prosegue a scendere nel bel bosco, alternando tratti in falsopiano a ripidi strappi, fino ad un ponte in cemento che supera il rio. Proseguendo ora pianeggiante di fianco al corso d’acqua la mulattiera, divenuta rude carrareccia, si va ad innestare nella rotabile sterrata che sale da Limone a Capanna Chiara: seguendo questa rotabile in discesa verso destra si ritorna alla macchina (h 0,35 dalla Borgata Almellina).

 

TEMPO TOTALE

h 7,15 circa

DISLIVELLO

1400 m circa 

DIFFICOLTA’

E molto allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

29 settembre 2010

PERIODO CONSIGLIATO

giugno e settembre - ottobre

COMMENTI

Lunga salita, ancora più faticosa ed impegnativa di quella da San Giacomo di Boves. Panorami sempre sconfinati, ambiente molto riposante e caratterizzato da estesissimi pascoli di altura. Interessante la visita all’antica Borgata Almellina. Abbastanza frequentato.