Cima Ghiliè 2998 m - Via normale

Home Appennino Ligure Alpi Liguri Alpi Marittime Alpi Cozie Valle d'Aosta Dolomiti Altre zone Su e giù per la Riviera Ligure Mailing List

 

CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 15

CATEGORIA/ZONA:

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 57

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

BRANCO DI CAMOSCI NEI PRESSI DEL COLLE GHILIÈ 

IL PERCORSO VERSO IL COLLETTO GHILIÈ DA POCO SOPRA IL COLLE GHILIÈ

TELEOBIETTIVO SUL GELÀS DALLA VETTA DELLA CIMA GHILIÈ

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo e si risale la Valle Gesso. Oltre Valdieri, si lascia a sinistra la diramazione per Entracque e si continua dritti, raggiungendo la piccola borgata di Sant’Anna di Valdieri. Proseguendo lungo il fondovalle, si superano ancora i Tetti Gàina ed i Tetti Niòt, e si raggiungono le Terme di Valdieri (1368 m, 61 km da Mondovì). 

Qui si trascura il grande parcheggio sulla sinistra e si prosegue per la stradina asfaltata che contorna a sinistra lo stabilimento termale: ad un bivio si va a sinistra, in salita (indicazioni), risalendo con alcuni tornanti nel bosco la parte bassa del Vallone della Casa. Si prosegue poi lungamente sulla destra idrografica del vallone per la stretta stradina, che taglia alcuni impressionanti canaloni e si porta alla radura dove sorge il Gias delle Mosche (1591 m). 

Da questo punto inizia un tratto sterrato con fondo stradale piuttosto malagevole (ma molto migliorato negli ultimi anni!) che consente di raggiungere lo splendido ampio ripiano erboso del Piano della Casa (o Piano della Casa del Re, 1743 m, circa 6 km dalle Terme di Valdieri, varie possibilità di parcheggio). 

 

ITINERARIO

Al termine del tronco stradale al Piano della Casa (paline) si imbocca la sassosa mulattiera che si mantiene per un tratto parallela al Rio Ghiliè, per poi prendere ad inerpicarsi con decisione fra erba e radi alberi nel Vallone Assedras. Con una prima serie di tornanti si guadagna un ripiano prativo e, superato il rio, si incontra un bivio (2070 m, palina, h 0,35): trascurata la prosecuzione nel vallone, diretta al visibile Rifugio Remondino (vedi anche itinerario Nel Vallone Assedras), si segue a destra il sentiero che risale un pendio caratterizzato da rododendri e radi larici, e che va ad imboccare un erto canale erboso rinserrato fra verticali paretine. 

Il sentiero risale il solco con stretti tornanti, alcuni in frana, poi il fondo del canale si fa detritico e, con un po’ più di fatica, si esce sul panoramico ripiano erboso dove sorgono i pochi resti del Gias Mercantour (2226 m). Il sentiero percorre ora lungamente i terrazzi erbosi sospesi sopra l’orrido Vallone di Balma Ghiliè, risale poi ad un colletto e scende per prati ricchi di acque sul fondo del vallone. Valicato il ruscello, che precipita con una altissima cascata dalla soglia glaciale del confluente Vallone di Nasta (in alto a sinistra), la mulattiera prende a risalire con lunghi tornanti la cordonata morenica al centro del vallone, fino ad affacciarsi ad una verde conca dove il rio scorre pigramente. Si prosegue la salita, ora fra detriti e grandi massi e, per una serie di conche successive (spesso neve residua), si giunge alla comba terminale del vallone, da dove appaiono vicinissimi i colli Ghiliè (a sinistra) e Mercantour. 

Trascurato il sentiero di destra, che sale al Colle del Mercantour, si prosegue a sinistra, in direzione di un gigantesco masso su cui spicca un evidente segno rosso. Si risale la valletta detritica (segni, ometti, tracce) fino all’ampia insellatura del Colle Ghiliè (2639 m, h 2,00 dal bivio). Bellissimo panorama sulle testate delle valli Gesso e Vésubie, e sulle cime che ne fanno corona. 

Dal colle si trascura la prosecuzione delle tracce che scendono sul versante francese, alla testata del Vallon des Erps (vedi itinerario Gran Traversata dei Lacs Bessòn), e si svolta verso sinistra per risalire, seguendo i segni rossi e gli ometti, gli ondulati dossi di erba e rocce montonate che costituiscono una specie di altipiano sulla destra orografica del Vallone di Balma Ghiliè. Ci si sposta gradatamente verso destra, dove i pendii scoscendono più decisamente alla testata del Vallon des Erps. Si continua sullo spartiacque, con divertente progressione fra erba e roccette, mantenendosi alti sulla sponda destra di un evidente, ampio canale detritico. Sfruttando alcune comode cengette, le tracce conducono più in alto all’interno del canale: dopo un’ampia conca (possibili residui nevosi), si risale un più ripido e stretto canalino detritico (pietre mobili) che consente di raggiungere in breve una stretta breccia (confine di stato) al piede della cresta Sud-Ovest della Cima Ghiliè, che immette sull’ampio ripiano detritico chiamato Clot Aut. Questa insellatura prende il nome di Colletto Ghiliè (2820 m, h 0,30 dal colle), e costituisce il “Colle Ghiliè” della vecchia tradizione toponomastica italiana. 

Svoltando ora a sinistra, si raggiunge in breve il modesto Lac Guiliè (2872 m, spesso gelato) dal quale, attraverso pendii di sfasciumi e placconate, si raggiunge il piede del cono detritico terminale, nell’ampia conca quasi pianeggiante che fa capo all’evidente e molto ampia Bassa del Clot Aut, dominata dalla rocciosa ed allungata cresta della Testa della Rovina. Una traccia ben marcata e segnata in rosso risale con alcune strette svolte il breve pendio, fra massi e detriti, fino alla bella vetta della Cima Ghiliè (2998 m, h 0,15 dal Colletto Ghiliè), sormontata da una croce di ferro. Panorama stupendo: oltre alla vicina Argentèra, buone vedute di infilata su Nasta, Baus e Bròcan. In basso occhieggiano i laghi del Bròcan e del Chiotàs con la sagoma del Rifugio Genova, oltre la dorsale Fenestrelle-Ciamberline domina il Monte Gelàs. In basso, oltre il vasto ripiano sassoso del Clot Aut, svetta la pluriturrita cresta della Testa della Rovina. Ad Ovest la lunga cresta che dalla Cima di Mercantour segna lo spartiacque Italia-Francia, poi il Monte Matto ed il Monviso sullo sfondo. A Sud, nelle giornate limpide, appare il porto di Nizza. 

Ritorno per la stessa via in h 2,30.

 

TEMPO TOTALE

h 6,00 circa

DISLIVELLO

1300 m circa

DIFFICOLTA’

EE l’ultimo tratto dal Colle Ghiliè alla vetta

ULTIMO SOPRALLUOGO

11 luglio 2006

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Classica salita, piuttosto frequentata, ad una meta facile ma panoramicamente eccezionale! Ambiente comunque molto bello, compresa la risalita del selvaggio Vallone di Balma Ghiliè. Possibilità di vedere numerosi animali durante l’itinerario. Consigliato!