Cima Sud di Malatèrra 2871 m

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 14

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 64

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

LA CASERMETTA , ANCORA IN OTTIME CONDIZIONI, DI POCO SOTTOSTANTE IL PASSO DI BARBACANA

IL PERCORSO DI CRESTA FRA IL PASSO DI BARBACANA ED IL COSTONE SOTTOSTANTE LA QUOTA 2773, VISTO SCENDENDO DALLA SERRA DE RASPAILLÒN

LA VIA DI SALITA ALLA CIMA SUD DI MALATÈRRA DALLA COLLETTA DEL BECÁS

DAI PRESSI DELLA COLLETTA DEL BECÁS VERSO LA ROCCA NEGRA ED IL BECÁS DEL CORBORANT

IL LAGO INFERIORE DEL LAUSFÈR, CIRCONDATO DA NUMEROSI ALTRI PICCOLI LAGHETTI, DALLA CIMA SUD DI MALATERRA

LE PRINCIPALI VETTE DELLE ALPI MARITTIME DALLA CIMA SUD DI MALATERRA

IL PERCORSO DI DISCESA DALLA COLLETTA DEL BECÁS

 

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo, da dove si risale la lunga Valle Stura

Superati Demonte e Vinadio, presso Pianche ( 69 km da Mondovì) si svolta a sinistra e si risale il Vallone dei Bagni fino a Bagni di Vinadio ( 1290 m ). Trascurata la diramazione a destra per Besmorello, si prosegue lungo il fondovalle: si supera quasi subito Strepeis, quindi si lascia a sinistra la borgata Callieri e, con numerosi tornanti nel lariceto, si raggiunge l’ampio parcheggio situato poco sotto il caratteristico villaggio di San Bernolfo (1663 m, 10 km da Pianche).

 

ITINERARIO

Dal parcheggio si trascura la carrareccia che stacca a sinistra, diretta al Rifugio De Alexandris – Foches al Laus (vedi itinerario Lago di San Bernolfo), e si prosegue lungo la strada asfaltata, che compie un ampio tornante e raggiunge le caratteristiche case di San Bernolfo, fra le quali sorge il Rifugio Dahu de Sabernui (paline).

Si esce dal paese sempre seguendo la strada, che diventa sterrata: si lascia quasi subito a destra una larga mulattiera (palina) diretta al Passo Laroussa, e si prosegue nel solco principale, che assume il nome di Vallone di San Bernolfo. Con salita regolare ma moderata la carrareccia risale il vallone, oltrepassa il sito presso il quale sorgeva la vecchia Capanna di Corborant ( 1885 m , oggi scomparsa) e, con lunghi tornanti, supera un tratto più ripido. Raggiunta un’ampia conca ai piedi di una bastionata rocciosa ( 2000 m circa, cascata), nella quale confluiscono i valloni superiori, si abbandona la carrareccia, che compie un lungo giro, per seguire a destra una ripida traccia (ometti) che risale gli erti pendii erbosi sottostanti il versante sudest del Becàs del Corborant con lunga serie di serpentine. Raggiunta più in alto la mulattiera che costituisce la prosecuzione della carrareccia precedente, si continua a salire con alcuni ampi tornanti quindi, lasciato a destra lo stacco del sentiero diretto ai Laghi del Lausfèr (paline, vedi itinerario Cima del Corborant) si ritorna con un lungo traversone verso il centro dell’avvallamento, che da qui prende il nome di Valle di Barbacana. Oltre una pittoresca conca pascoliva attraversata dal rio (rudere ex-militare), la mulattiera riprende a salire lungo un costone erboso, raggiungendo il limite delle vaste pietraie in capo alle quali si apre l’intaglio del Passo di Barbacana. Con intelligente percorso l’ottima mulattiera si snoda tortuosa fra massi e detriti, lascia a sinistra un bivio per il Vallone dei Dossi ed il Colle di Seccia e giunge alla piccola comba terminale, ai piedi del ripido pendio che fa capo al passo, vigilato a mezza costa da una casermetta. La mulattiera si porta a destra, dove risale con numerose erte svolte un pendio di magra erba e detriti quindi, con un ultimo breve traversone verso sinistra su cengette rocciose, tocca la casermetta, dove termina. Sulla destra della costruzione si origina una ripidissima traccia che si inerpica in diagonale lungo il pendio detritico e raggiunge in breve il Passo di Barbacana ( 2587 m , h 2,30 da San Bernolfo, paline). Bella veduta, sull’altro versante, sul selvaggio Vallon de Douans che scende il Val de la Tinée (vedi anche itinerario Anello della Cima di Collalunga), mentre verso nord si apre la vista sull’ampia testata del Vallone di San Bernolfo, con le cime che gli fanno corona.

Dal valico si svolta a destra, per risalire un poco accentuato solco di magra erba e pietrame, poco a sud dello spartiacque (ometti, tracce): con percorso evidente, si aggirano alcune elevazioni costituite da massi accatastati, si lascia a destra la vicinissima sommità della Testa degli Spagnoli ( 2664 m ), sormontata da un grosso ometto di pietre, e si raggiunge nuovamente la cresta spartiacque presso una erbosa cima secondaria, sulla quale sorge un piccolo palo in ferro. Si ritorna ora sul lato francese, sempre seguendo rari ometti, e continuando lungo una evidente serie di poco accentuati avvallamenti erbosi, che consentono di evitare le scomode pietraie e i saliscendi del crinale principale: si raggiunge così un nuovo monumentale ometto, posto sul filo di un costone prevalentemente erboso, poco a sud della Quota 2773 (impropriamente denominata “Roche Négre” sulle carte francesi). Rimontato per un breve tratto il costone, si ricomincia a traversare verso sinistra alla base della cima e, per una sorta di ondulato altipiano detritico, si aggira a meridione anche la più marcata sommità della Rocca Negra ( 2840 m ), che dirama verso nord la breve diramazione su cui si evidenzia il Becàs del Corborant ( 2807 m ). Oltre un tratto detritico, si ritorna definitivamente sullo spartiacque, costituito da grossi massi e roccette, si aggira a destra uno spuntone roccioso e si scende dolcemente alla vastissima insellatura detritica della Colletta del Becàs (o Colletta del Mul, 2785 m , h 1,00 dal Passo di Barbacana).

Percorsa tutta la lunga sella, si raggiunge un colletto poco più in alto, sulla destra, dove si nota un evidente ometto: dall’altra parte un ripidissimo canalino di friabili detriti scivola alla testata di una valletta che confluisce nel Vallone del Lausfér. Trascurando il canalino, si prosegue a sinistra (ometti) risalendo una pietraia di grossi blocchi accatastati quindi, oltre i ruderi di un osservatorio, si risalgono brevemente i ripidi pendii di erba e pietrame pochi metri a sud dello spartiacque e, con un’ultima serie di svolte fra i detriti, si raggiunge il grosso ometto di pietre posto sulla panoramica Cima Sud di Malaterra ( 2871 m , h 0,15 dalla Colletta del Becàs). Bellissime vedute sulla catena del Corborant, sulla conca dei Laghi del Lausfér, sulla testata del Vallone di San Bernolfo e sulle principali cime delle Alpi Marittime. Poco sotto la cima, lungo la cresta che prosegue verso la vicina Cima Centrale, è murata una lapide a ricordo di una tragedia aerea datata 1995.

Dalla sommità si ritorna in breve alla Colletta del Becàs: si scende a sinistra (ometto), mantenendosi sulla sinistra orografica di una sorta di lunga conca sospesa colma di grossi massi, sorretta verso valle da una bastionata in parte erbosa. Scavalcatala al meglio, si scende con la dovuta attenzione lungo la bastionata, cercando di sfruttare le lingue erbose che si insinuano fra le rocce, e tendendo leggermente verso sinistra (cioè nuovamente in direzione delle Cime di Malaterra): alcune strette cengette consentono di toccare l’ampio ripido pendio sottostante, di mobili detriti, che disceso verso destra permette di raggiungere una ben mimetizzata casermetta, costruita a ridosso di una placconata rocciosa (h 0,20 dalla cima).

Dalla casermetta si origina una ben conservata mulattiera ex-militare (numerosi ometti) che percorre la sottostante conca detritica sfruttando opportunamente i rari tratti erbosi: oltre la zona di grossi blocchi, la mulattiera continua per prati, in ambiente bellissimo, fino al punto in cui la valletta aumenta di pendenza, verso la sua confluenza con il Vallone del Lausfér. Con numerosi tornanti su erba e scarse roccette si perde quota, fino ad una verde conca: la mulattiera prosegue verso sinistra e, con un ampio semicerchio in moderata risalita, si va ad innestare nel sottostante sentiero segnalato nei pressi del Lago Inferiore del Lausfér. Senza effettuare il largo giro, si può allora abbandonare la mulattiera e tagliare in piano la conca fino ad un evidente colletto erboso, proprio di fronte: di qui si scende, dapprima con attenzione per alcune placchette erbose, poi per il ripido ma elementare pendio pascolivo disseminato di grossi massi, fino ad immettersi sul sentiero diretto ai Laghi del Lausfér (vedi itinerario Cima del Corborant) a valle della bastionata che sorregge il lago inferiore, sulle sponde del piccolo rio (h 0,35 dalla casermetta). 

Seguendo il comodo sentiero verso destra, si traversa alla base del versante sud e sudest del Becàs del Corborant fino a ritrovare la mulattiera seguita all’andata (paline), che si segue in discesa per ritornare a San Bernolfo (h 1,15 dal punto in cui si incontra il sentiero).

 

TEMPO TOTALE

h 6,00 circa 

DISLIVELLO

1400 m circa

DIFFICOLTA’

EE allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

25 agosto 2013

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Bellissima traversata, facile ma assai panoramica ed in ambiente molto selvaggio. Il tratto intermedio, dal Passo di Barbacana a quando si ritrova il sentiero dei Laghi del Lausfér, è privo di indicazioni o segnalazioni, e solo rari ometti indicano, qua e là, i passaggi migliori fra i grandi macereti: non sussistendo comunque grossi pericoli, la gita può considerarsi adatta ad ogni buon camminatore, facendo solo attenzione in caso di scarsa visibilità. Il tratto un po’ più impegnativo, ma comunque sempre facile, è la breve discesa dalla Colletta del Becàs alla casermetta abbandonata, dove è richiesta un po’ di attenzione supplementare per via degli incombenti salti rocciosi.