Traversata del Monte Matto 3088 m

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 15

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 8

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

LA CIMA CENTRALE DEL MONTE MATTO DALLA CIMA EST

DAL VALLONE CHE SCENDE AL PASSO CABRERA VERSO L'ESPOSTA CENGIA CHE CONSENTE DI RAGGIUNGERE LA MULATTIERA DELLA VALMIANA

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Livio Bianco (1910 m), raggiungibile da Sant'Anna di Valdieri (Valle Gesso) in h 2,45

Per i particolari sull’accesso, vedi itinerario Al Lago Sottano della Sella.

 

ITINERARIO

Dal rifugio si segue la sponda del lago fino a reimmettersi sulla mulattiera principale, che ne segue la sponda settentrionale in leggera salita, tagliando alla base il dirupato versante meridionale della Cima Gorgia Cagna (2718 m): bella veduta, sull'opposto versante, del versante Nord del Matto, con in primo piano la bella piramide della Punta Innominata (o Cima Nanni Ugliengo, 2667 m). Ben presto la mulattiera inizia ad innalzarsi con numerosi tornanti, sorretti da mirabili muraglioni a secco, sulla bastionata che sembra sbarrare il vallone: raggiunta una conca erbosa, sede di un antico gias, il sentiero riprende a salire tra erba e rocce, fino ad un impetuoso rio (2350 m ca., h 1,10): qui è segnalato un bivio. 

Trascurando il sentiero che, verso destra, sale al vicinissimo Lago Soprano della Sella ed al Colle della Valletta (2488 m, vedi anche itinerario Nell'alta Valle della Meris), si guada su pietre il rio (che non è che l'emissario del grande lago) e si traversa lungamente verso sinistra, tagliando tutta la testata del vallone, con belle vedute sui sottostanti Laghi Sottano e Mediano della Sella, quest'ultimo sito in una solitaria conca erbosa non toccata da sentieri. Risalito un breve pendio, la mulattiera si inoltra in un selvaggio vallone roccioso, dominato dalla aguzza vetta di Rocca La Pàur (2972 m), dove perde un po' di quota tra pietrame e residui nevai (poco più in basso sgorga una sorgente; bella veduta sul Lago Soprano delle Sella). Sempre ben tracciata, la mulattiera raggiunge il fondo del vallone ma, nei pressi di una diruta baracca, una freccia su un roccione indica il punto in cui abbandonarla (grosso ometto, h 1,30 dal rifugio): trascurando quindi il tracciato principale, che si inerpica su un ripido costone verso il lontano Colle di Valmiana (2922 m), si iniziano a seguire le tracce nella gigantesca pietraia, con l'aiuto prezioso degli ometti di pietre. 

Giunti sulla sommità di una prima bastionata, ci si affaccia su uno splendido lago chiuso in un severo circo roccioso, su cui incombono alti muri di neve, chiamato Lago Inferiore del Matto (2538 m). Dal lago si risale il ripido pendio erboso sulla sinistra, per una traccia malagevole, fino ad un altro ripiano roccioso in cui giacciono i più piccoli Laghi Superiori del Matto (2650 m ca., h 1,00 dal bivio per il Colle di Valmiana). 

Si risalgono ora al meglio i ripidi pendii detritici verso Sud-Est, cercando di non perdere di vista gli ometti, fino ad un piccolo ripiano ormai in vista della cresta sommitale del Matto, ai cui piedi si estendono ampi nevai. Risaliti i campi nevosi con attenzione (in genere tracce, comunque inclinazione modesta), se ne esce verso sinistra, per attaccare il ripidissimo pendio detritico (attenzione ai sassi mobili!) che conduce in breve sul filo della cresta Nord: impressionante veduta sul profondissimo Vallone del Latous, al cui sbocco è visibile il Lago Sottano della Sella col Rifugio Livio Bianco. Risalendo la cresta, in breve si è sulla Cima Est del Monte Matto (3088 m, h 1,30 dai Laghi Superiori del Matto), dove sorge un grande segnale trigonometrico. Fantastica veduta su tutte le Marittime, da Clapier - Maledia al Gruppo dell'Asta, all'Argentèra proprio di fronte (con il Canalone di Lourousa), alla zona di Bresses, del Prefouns e del Clàus. Alle nostre spalle, i monti della Valle Stura e lo svettante Monviso: in basso, allo sbocco del profondo Vallone Latous, appare il vasto Lago Sottano della Sella con il Rifugio Livio Bianco. Ai nostri piedi, affacciandosi con attenzione sul precipite versante Sud, si possono notare la strada ed i fabbricati delle Terme di Valdieri, 1800 m più in basso. 

Il ritorno, oltre che lungo la stessa via, è possibile seguendo uno splendido itinerario ad anello: dalla cima, si scende verso la sottostante Forcella del Matto, che separa la Cima Est dalla più alta Cima Centrale (3097 m): attraversato tutto il nevaio alla base della cresta (attenzione con neve dura), si raggiunge l'imbocco di un ampio vallone roccioso che scende ripido verso il Passo Cabrera. Sempre seguendo gli ometti, si scende facilmente il vallone, fin sul ciglio di un appicco roccioso: scendendo verso destra, per roccette ripide ma ben appigliate, si toccano in breve le ghiaie dell'ampio e selvaggio Passo Cabrera (2730 m, h 1,00 dalla cima): da qui, verso Nord scendono ripide balze rocciose e nevai verso il Lago Inferiore del Matto, mentre a Sud l'ampio Vallone Cabrera scende ripido e dirupato verso il Vallone del Valasco. La natura impervia del terreno e l'assenza di tracce sconsigliano queste due vie di discesa. 

Scendendo invece brevemente nel Vallone Cabrera, si prende quasi subito una traccia sulla destra che si inerpica ripidissima nella pietraia: attraverso balze erbose un poco esposte e tratti detritici, la traccia risale lo sperone roccioso che sorregge in alto il Colle di Valmiana, fino ad aggirarlo presso una selletta. Subito al di là, si incrocia la bella mulattiera che scende dal colle (2800 m ca., h 2,00 dalla cima). 

Seguendo la mulattiera in discesa, attraverso il lunghissimo Vallone di Valmiana, si scende per pietraie e macereti; trascurata una diramazione sulla destra per la Valrossa, si continua a scendere fino ai ripidi pendii prativi dove giace un piccolo gias (1957 m). La traccia, qui meno evidente scende con infinita serie di ampi tornanti poco pendenti, attraversa il rio e, entrata nel bosco, con gli ultimi tornanti giunge sulla strada ex-militare nei pressi del Piano Inferiore del Valasco (1760 m, h 2,00 dall'incrocio con la mulattiera di Valmiana). 

Scendendo ora lungo l'ampia rotabile, e sfruttando le utili scorciatoie, si arriva ai fabbricati delle Terme di Valdieri (1368 m, h 0,40 dal Piano del Valasco). 

 

TEMPO TOTALE

h 9,00 circa (h 12,00 con l'avvicinamento al rifugio)

DISLIVELLO

1400 m circa (2400 m con l'avvicinamento al rifugio

DIFFICOLTA’

EE allenatissimi

ULTIMO SOPRALLUOGO

13 luglio 2003

PERIODO CONSIGLIATO

luglio – settembre

COMMENTI

Itinerario paesaggisticamente meraviglioso, che si svolge però in ambiente severo e selvaggio: abbastanza frequentata la salita dal Rifugio Livio Bianco, molto solitaria invece la discesa verso il Valasco, almeno fino ad incontrare il sentiero del Colle di Valmiana (qualche difficoltà di orientamento in caso di scarsa visibilità). In più, il tratto di roccette subito prima del Passo Cabrera richiede attenzione. In caso di giro completo, sarebbe meglio lasciare un'auto alle Terme prima di partire da Sant'Anna.