P. Udine 3022 m - Via "Tempi Moderni"

Home Chi sono Escursionismo Alpinismo Rifugi e Bivacchi Chi cerca trova Ultimi aggiornamenti Links Bibliografia Mailing List

 

CARTINA CONSIGLIATA

A.S.F. scala 1:25.000 - Foglio 08

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALPI COZIE 

SCHEDA N. 4

 

FOTO NOTEVOLI

SALENDO LUNGO LA VIA "TEMPI MODERNI", VERSO IL LAGO CHIARČTTO ED IL VISO MOZZO 

DALLA VIA "TEMPI MODERNI" VERSO LA CRESTA EST DI PUNTA UDINE: IN SECONDO PIANO, PUNTA ROMA

DALLA VETTA DI PUNTA UDINE VERSO PIAN DELLA REGINA E LA BASSA VALLE PO

 

STORIA ALPINISTICA

La Punta Udine (3022 m) si trova sullo spartiacque principale, poco a Nord del Monviso. Si tratta di una cima rocciosa (ofiolite) che concentra l'interesse alpinistico sulle pareti Est e Nord e sulle creste. Molto frequentata sia per la facilitą di accesso (il Rifugio Giacolčtti sorge proprio al piede della Cresta Est), sia per lo scarso impegno richiesto dalla via normale. 

Prima ascensione G. Morassutti e G. Perotti, il 1° settembre 1899, per la cresta Nord-Ovest. 

La via "Tempi Moderni", che si svolge sulle placconate del settore orientale della parete Nord, č stata aperta da Michelin e Canepa nel 1995. 

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Giacolčtti (2741 m), raggiungibile dal Pian del Re (Valle Po) in h 2,00 circa. 

Per i particolari sull'accesso, vedi itinerario Al Colle di Losąs.

 

AVVICINAMENTO

Dal rifugio si prende la traccia che, tra detriti e placche di neve, aggira alla base la Punta Udine ed inizia a risalire l'incassato canalone diretto al Colle del Colour del Porco (via normale). 

Non appena la traccia si impenna sensibilmente, all'inizio del canalone, si devia a sinistra e si raggiungono le rocce nei pressi di un minuscolo pianerottolo (freccia azzurra sulla parete, h 0,10 dal rifugio). Attacco.

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si possono contare 8 tiri di corda: 

1 - Si attacca un muro verticale, da risalire per una stretta fessura strapiombante sulla sinistra con passaggi atletici e scarsissimi appoggi per i piedi (passo pił difficile, V°+ sostenuto), dopo di che per placche pił abbattute, anche se mai banali (IV°), alla prima sosta;

2 - Si rimonta una placca molto ripida, dopo di che per un altro sistema di fessure si supera un salto ();

3 - Si rimontano alcune grandi placconate con splendida arrampicata di aderenza, all'inizio pił facilmente (IV°) poi, aggirato uno spigolo, in esposizione con pił impegno (); 

4 - Risalito un tratto pił abbattuto (IV°), un altro salto verticale viene risalito lungo un pilastrino con scarsi appoggi (V°+, impegnativo);

5 - Un altro tratto di placche, in qualche punto non molto solide, conduce alla successiva sosta ();

6 - Risalita un'altra placca quasi verticale, si giunge ad un terrazzino, da dove si risale un altro muretto con difficoltą sostenute (gli appoggi per i piedi sono da ricercare con attenzione, V°+), dopo il quale alcune placche fessurate conducono alla sosta;

7 - Si risale una cresta articolata, sfruttando un sistema di fessure, fino ad una forcelletta detritica dalla quale appare, in basso, il Rifugio Giacolčtti (IV°): attraversata la forcelletta, si risale un risalto verticale o seguendo gli spit (pił impegnativo) o salendo da destra, fino al terrazzino sovrastante (V°+);

8 - Si sale l'ultimo tratto di cresta, decisamente meno impegnativo e pił abbattuto, lungo una larga fessura fino ai massi della cresta sommitale (III°);

Si aggirano i massi di un'anticima e, tagliato il pendio del versante Ovest, si raggiunge la traccia della via normale a pochi passi dalla vetta, che si raggiunge con breve salita (, tratto facile che si puņ effettuare anche in conserva). Panorama eccezionale sull'incombente Monviso.

 

Discesa: dalla vetta si segue la traccia nella pietraia che scende verso Nord fino all'ampia depressione del Colle del Colour del Porco (2920 m), tra la Punta Udine e la Punta Venezia. Da qui, scendendo nel ripido canalone, si incontrano ben presto le prime corde e catene di una breve via ferrata che consente di superare facilmente alcuni passaggi precari ed esposti su roccette. Al termine delle roccette, la traccia taglia alla base il canalone e, compiendo un semicerchio, tocca in breve il Colle di Losąs, dove sorge il rifugio (h 1,00 dalla vetta).

 

TEMPO TOTALE

h 5,30 (h 4,30 per la salita)

DISLIVELLO

300 m circa (esclusi avvicinamento e discesa dal rifugio) 

DIFFICOLTA’

D+ (passi di V°+)

MATERIALE UTILE

casco, corda da 50 m, 6/7 rinvii: via completamente attrezzata a spit

ULTIMO SOPRALLUOGO

18 luglio 2004

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - agosto

COMMENTI

Itinerario impegnativo, con passaggi tecnico-atletici da non sottovalutare, ma molto bello per chi ama arrampicare su placca.  Attenzione alle scariche di pietre sulla via normale. Cima molto frequentata (anche se non lungo questa via), per pernottare al rifugio č d'obbligo prenotare.