Montesòrdo - "Via dei Nèsci"

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CARTINA CONSIGLIATA

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CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALPI LIGURI (via di falesia)

SCHEDA N. 8

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

 

STORIA ALPINISTICA

Proprio dirimpetto alla imponente struttura rocciosa della Rocca di Perti, verso levante, una breve costa che trae origine dal complesso roccioso della Rocca Carpanèa (e più precisamente dal Bric del Frate) si allunga verso Sud, racchiudendo con l'ardito versante Nord della stessa Rocca di Perti una solitaria e pittoresca valletta, la Valle Urta (o Valletta di Montesòrdo).

Lungo questa costa si evidenziano una serie di belle pareti e placconate, ognuna con una sua denominazione, che nel complesso vengono chiamate Montesòrdo, generalizzando cioè con il settore più importante e frequentato. 

La "Via dei Nesci" (P. Ferrari, P. Pesce, giugno 1980) si sviluppa tutto a sinistra del Settore Centrale di Montesordo, e più propriamente sulla cosiddetta Placca di Mu

E' una via breve, nel complesso piuttosto impegnativa, con un passaggio nel secondo tiro che sfiora il 6a.

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Finale Ligure (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si scende a Final Borgo, da dove si prende la strada per Càlice Ligure. All'altezza di Perti si svolta a destra e si segue la stretta, ripida strada che raggiunge la piccola frazione di Perti Alta. Rimanendo in quota, la stradina passa accanto alla Chiesa dei Cinque Campanili e, rasentando gialle pareti prima, ed inoltrandosi poi nella pittoresca, boscosa Valle Urta, si superano le Case Valle ed un primo parcheggio sulla destra e si raggiunge il piccolo parcheggio alla fine dell'asfalto, presso il nucleo rurale di Montesòrdo.

N.B.: da Perti Alta in poi il transito è in realtà consentito solo ai residenti, ma gli arrampicatori sono in qualche modo tollerati. NON APPROFITTARNE!

 

AVVICINAMENTO

Dal parcheggio si prende la sterrata di destra, che si inoltra in lieve salita fra gli ulivi. All'altezza di un tornante, un sentierino lastricato prosegue dritto e consente di abbreviare il percorso. Si esce di nuovo sulla strada presso una bella casa isolata: proseguendo verso destra, si supera una antica cappella sconsacrata e, poco dopo, si abbandona la strada per prendere un sentiero che scende a destra fra gli alberi. 

Superato un rio asciutto, ci si immette su un sentiero più ampio, che va seguito in piano verso destra nel bosco. Presso un grande muro a secco, si incontra lo stacco di un sentiero verso sinistra, che si inerpica ripido nel fitto bosco. Si segue la ripida traccia, che guadagna quota con numerosi tornanti, taglia poi verso destra, alla base della placca de "le Tècchie" (monotiri) e raggiunge i piccoli spiazzi alla base delle rocce della Placca di Mu (h 0,15 dal parcheggio): l'attacco della via si trova a destra della grande nicchia, presso un piccolo alberello.

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si possono contare 3 tiri di corda:

1 - Si attacca presso l'alberello: il passaggio iniziale non è banale, leggermente strapiombante (5b), e più in alto, pur con minori difficoltà, la scalata rimane comunque delicata per via degli scarsi appigli (5a). Gli ultimi metri, più facili, conducono al comodo pianerottolo di sosta (4c);

2 - Si scala la spanciatura di destra, all'inizio in tranquillità grazie alle numerose tacche sulla roccia, poi, lasciati a destra gli spit di "Excalibur", con difficoltà crescenti, sia per la quasi verticalità, sia per la scarsità di appigli e appoggi. Raggiunta in qualche modo una minuscola cengetta con terriccio, si affronta il tratto chiave: un diedro verticale molto tecnico, che richiede grande lavoro di equilibrio sui piedi. Raggiunta la parte superiore del diedro, se ne esce in spaccata delicata verso sinistra e, per il successivo aereo spigoletto, si raggiunge l'esiguo pianerottolo di sosta (5c, un passo di 6a); 

3 - Si attacca la placca di destra, saldissima e munita di prese eccezionali. Si scala poi un diedro svasato ed abbattuto, sfruttando sempre le ottime lame, fino ad un ultimo caminetto: vi si entra (passo che richiede un po' di forza, ma ottimi appigli) e lo si scala interamente fino ad uscire sul comodo ripiano superiore, dove è attrezzata la sosta finale (4b). 

 

Discesa: con una doppia da 55 m, o in alternativa con due doppie da 30 m, si ritorna all'attacco. Da qui, nuovamente in breve al parcheggio.

 

TEMPO TOTALE

h 2,00 circa 

DISLIVELLO

60 m circa di sviluppo

DIFFICOLTA’

D+ (6a max/5c obb.)

MATERIALE UTILE

casco, 2 mezze corde da 50 m o una corda singola da 70 m (per la doppia), 12 rinvii 

ULTIMO SOPRALLUOGO

12 novembre 2006

PERIODO CONSIGLIATO

tutto l'anno

COMMENTI

Bella via, impegnativa soprattutto al secondo tiro. Roccia ed ambiente molto belli. Via di soddisfazione e divertente. Consigliata.