Rocca di Perti - Via "Aprosdòketon"

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CARTINA CONSIGLIATA

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CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALPI LIGURI (via di falesia)

SCHEDA N. 45

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

 

STORIA ALPINISTICA

La Rocca di Perti (397 m) è un imponente complesso calcareo che si erge fra la Val Porra e la Valle Urta (o Valletta di Montesòrdo), nell'immediato entroterra di Finale Ligure. I settori interessanti alpinisticamente sono il versante Ovest e la parete Nord, su cui sono concentrati moltissimi itinerari d'arrampicata. 

Proprio la parete settentrionale, negli ultimi anni, è stata un po' "riscoperta" anche dai chiodatori, che hanno individuato ed attrezzato diverse nuove linee di salita, in ambiente severo e su roccia molto bella. La via "Aprosdòketon" (E. Dotta e C. Roccati, 2010) si sviluppa grosso modo al centro della parete, che risale con una costante diagonale da sinistra a destra, con una serie di passaggi omogenei e mai proibitivi, anche se comunque impegnativi. 

Il nome, per chi non avesse dimestichezza col greco antico come Roccati, significa "inatteso, inaspettato", e si riferisce alla linea di salita, che è stata appunto "scoperta inaspettatamente" dai due forti arrampicatori genovesi. 

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Finale Ligure (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si scende a Final Borgo, da dove si prende la strada per Càlice Ligure. All'altezza di Perti si svolta a destra e si segue la stretta, ripida strada che raggiunge la piccola frazione di Perti Alta. Rimanendo in quota, la stradina passa accanto alla Chiesa dei Cinque Campanili e, rasentando gialle pareti prima, ed inoltrandosi poi nella pittoresca, boscosa Valle Urta, si superano le Case Valle ed un primo parcheggio sulla destra e si raggiunge il piccolo parcheggio alla fine dell'asfalto presso il nucleo rurale di Montesòrdo.

N.B.: da Perti Alta in poi il transito è in realtà consentito solo ai residenti, ma gli arrampicatori sono in qualche modo tollerati. NON APPROFITTARNE!

 

AVVICINAMENTO

All'estremità sinistra del parcheggio (cartello per "Rocca di Perti") si prende un sentiero, all'inizio un po' incerto, che inizia a salire con pendenza sostenuta nel fitto bosco. Arrivati ad un bivio, si segue il più marcato ramo di sinistra, che sale a raggiungere più in alto la traccia che aggira tutta la rocca. La si segue verso sinistra per pochi metri fino a che si intravvede una labile traccia a destra, che si inerpica nella fitta vegetazione, indicata da una freccia rossa: la si segue in ripida salita, superando alcuni tratti di roccette e, sempre seguendo la dirittura delle frecce rosse, si giunge alla base della parete, dove è indicato l'inizio della via "Consolando Consuèlo": salendo per una decina di metri a destra, lungo un ripido sentierino, si giunge presso una profonda grotta, dove si trova l'attacco (h 0,15 dal parcheggio, scritta "APROSDOKETON" sulla roccia). 

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si possono contare 4 tiri di corda:

1 - Si sale un corto diedrino svasato a sinistra della grotta (5a), quindi si traversa orizzontalmente a destra passando al di sopra dell'antro (5c delicato). Raggiunto un terrazzino, si attaccano una serie di placchette piuttosto verticali ma con buone prese (5a, poi 5b) fino ad uno scomodo terrazzino alla base di un pilastrino grigio (spit di sosta e cordone, 20 m);  

2 - Si traversa un metro a sinistra e si attacca il pilastrino: dopo un passo iniziale delicato (5c), si sale un po' più facilmente (5b), poi si affronta un altro passo impegnativo (5c) che conduce ad un terrazzino al sommo del pilastrino. Per un sistema di lame e brevi placchette più facili (4c) si raggiunge una comoda cengia con albero, dove si sosta (spit e cordone, 20 m);

3 - Si scala un breve camino verticale sulla destra, munito di ottime lame (4c), poi dal colletto sovrastante si sale a sinistra per placca sempre più ripida fino ad una evidente fessura verticale di 7-8 m, da risalire interamente in Dülfer (5c continuo). Al termine della fessura si prosegue in traverso orizzontale verso destra, sfruttando un'ottima lama per le mani (5a) e, superato un alberello, si raggiunge la sosta su un terrazzino (spit e cordone, 20 m);   

4 - Si scala verticalmente la soprastante placca (5a), per proseguire poi per una serie di facili risalti (4b/4c) fino alla base di un diedrino inclinato a sinistra, dove si trovano due spit di sosta decisamente eccessivi. Si sale il diedrino con un passo un po' delicato (5a), quindi si prosegue più facilmente per una serie di risalti più facili (4c) fino alla base di un diedro svasato di circa 6 metri. Superato il diedro (un passo iniziale di 5c, poi 5b), si esce in breve a destra al terrazzino dove sono due spit di sosta, ormai sul bordo dell'altipiano sommitale della Rocca di Perti (35 m).

 

Discesa: si segue una breve traccia che si raccorda ad un più marcato sentierino. Seguendo il sentierino verso destra si costeggia tutto l'orlo della parete Nord e, oltre un breve spiazzo nel bosco, si esce alla croce di vetta. Da qui un comodo sentiero scende nel bosco, costeggia alla base il versante Nord e scende al parcheggio. 

 

TEMPO TOTALE

h 2,00 circa

DISLIVELLO

100 m circa di sviluppo

DIFFICOLTA’

D+ (5c max/5b obb.)

MATERIALE UTILE

corda da 60 m, casco, 15/16 rinvii, ghiere e cordini per attrezzare le soste: via interamente attrezzata a resinati 

ULTIMO SOPRALLUOGO

21 agosto 2010

PERIODO CONSIGLIATO

tutto l'anno, vento permettendo!

COMMENTI

Via nuova, molto ben attrezzata (in alcuni punti anche in maniera eccessiva), omogenea e abbastanza sostenuta. Ambiente molto bello e verticale. Ancora un po' sporca di terriccio, specie sul primo tiro: con le ripetizioni sicuramente migliorerà! Consigliata.