
CARTINA CONSIGLIATA
|
A.S.F.
scala 1:25.000 – Foglio 06
|
CATEGORIA/ZONA
|
ALPINISMO
- ALPI
MARITTIME
|
SCHEDA
N. 13 |
STORIA
ALPINISTICA
|
La
Cima del Corborant (3010 m) è una vetta piramidale posta sullo spartiacque principale
della catena alpina, tra le valli Stura e Tinèe. È anche
la seconda cima in ordine di altezza delle Marittime Occidentali,
dopo il Monte Tènibres.
E’ posta al centro di una zona
caratterizzata da immense colate detritiche, e anche la roccia che la
compone risulta generalmente rotta e piuttosto friabile: emblematico l’episodio
verificatosi nel settembre 1987, quando un enorme settore del versante sud
- sud ovest precipitò improvvisamente a valle, modificando per sempre un
vasto settore di parete e cancellando per lungo tratto il sentiero di
accesso al Passo del Corborant.
Roccia cattiva, dunque, ma con
qualche eccezione: la cresta Nord infatti, che si origina dal Passo
dell’Ischiatòr e che sale molto lineare fino alla vetta, presenta
lunghi tratti solidi, che ne rendono la percorrenza molto piacevole. Si
tratta di una via piuttosto semplice, percorribile per lunghi tratti in
conserva, ma in ambiente aereo e panoramico.
Prima ascensione A. Brofferio
e V. Sigismondi il 12/06/1908, successivamente rettificata integralmente
da P. Abbiati e G. Firpo, in discesa, il 17/07/1938. |
AVVICINAMENTO
|
Dal rifugio si
scende sulla sponda del Lago Inferiore dell'Ischiatòr e si attraversa
la stretta lingua di terra che separa il lago in due bacini distinti. Dall’altra
parte si prende la mulattiera che attacca il gradone detritico ed erboso
che sbarra l’alto corso del Vallone dell’Ischiatòr. Con
numerosi tornanti la mulattiera guadagna l’orlo di una conca sospesa:
poco prima di raggiungerla si lascia a destra la diramazione per il Passo
di Laris (vedi anche itinerario Becco
Alto d’Ischiatòr).
Ci si inoltra nella pianeggiante conca
erbosa, dove giace il pittoresco Lago Mediano dell’Ischiatòr
(2410
m, h 1,00 dal rifugio): anche questo
bacino, come quello inferiore, si sta suddividendo in due laghetti
distinti a causa del progressivo ed inesorabile apporto di detriti da
parte del rio immissario. Aggirato il primo laghetto sulla destra, si
riprende a salire per balze erbose e, successivamente, detritiche. Per
rocce arrotondate, placchette e macereti si guadagna quota nella parte
alta del vallone, mantenendosi sempre sulla sinistra idrografica. Si esce
così nella conca superiore, occupata dal Lago Superiore dell’Ischiatòr
(2755 m, h 1,00 dal Lago Mediano)
che occhieggia fra immani colate detritiche, dominato dalla piramide
rocciosa della Cima del Corborànt.
Si scende brevemente sulla
sponda del lago (spesso con residui di neve fino ad estate inoltrata) e si
segue una traccia che risale, a destra, un erto ed ampio canale detritico
fino alla larga sella, già ben visibile dal lago, del Passo dell’Ischiatòr
(2860 m, h 0,20 dal Lago Superiore).
Si apre la visuale sulla testata del Vallon de Rabuons, con l’omonimo
grande lago (il più vasto specchio d’acqua naturale delle Alpi
Marittime) dominato dalle cime del Monte Tènibres e della Rocca
Rossa. Attacco. |
DESCRIZIONE
DELLA VIA
|
A sinistra del
passo si raggiungono i ruderi di alcune casermette, quindi si sale fin nei
pressi del filo di cresta (tracce, roccette). Si traversa un po’ sul versante
francese, con percorso in qualche punto aereo ma sempre facile (passi di I°
e I°+): superato un colletto con un grosso masso staccato, si
scende ad una prima sella rocciosa, traversando poi per un tratto sul
versante italiano, sfruttando alcune cornici erbose leggermente esposte (I°,
attenzione!). Si raggiunge così un’altra insellatura, caratterizzata da
alcuni grossi massi, dov’è posto l’attacco vero e proprio della via (Forcella
Nord del Corborant, 2856 m, h 0,30
circa dal passo).
Si percorre la cresta per una serie di
placconate,
superando inizialmente alcuni gendarmi per una cengia sulla sinistra
(passi di II°). Si raggiunge così un dorso roccioso più
arrotondato, che si risale per placche appoggiate ma piuttosto lisce (II°)
fino alla base del primo risalto della cresta. Si attacca il risalto
leggermente a destra del filo, sfruttando come direttrice una serie di
diedrini e caminetti (30 m, III°+ esposto) uscendo su di un
aereo pulpito. Con un altro tiro per
placche esposte ed un po’ delicate (30 m, II°+/III°) si
esce su un'affilata
crestina a lama di coltello (sosta a
cavalcioni). Raggiunto un pulpito detritico, dove la cresta si allarga
nuovamente, si
sale per un tratto camminando facilmente su terreno friabile (attenzione
a non scaricare!), quindi si attacca il secondo risalto, decisamente meno
impegnativo di quello precedente. Per un caminetto a
sinistra si giunge alla base del torrione
finale, che intimorisce più del dovuto: in realtà, salendo lungo
un diedrino ben ammanigliato si esce alla sommità del risalto senza
grosse difficoltà. Percorrendo facilmente la cresta, sempre più
appoggiata, si guadagna la
sommità della Cima del Corborant (3010 m, h
2,30 circa dall’attacco vero e proprio). Magnifico panorama.
Discesa: dalla vetta si seguono le tracce che divallano lungo
il facile pendio est. In ultimo, un breve tratto di placche (catene per
assicurazione, ma comunque facile) consente di toccare l’alta selletta
rocciosa della Forcella Est del Corborant (2900 m, h
0,10 dalla vetta), fra la Cima del Corborant e l’omonimo Gendarme. Trascurando le tracce di destra, che scendono ai
Laghi Lausfèr ed a San Bernolfo per il "Buco della Marmotta"
(vedi anche itinerario Cima
del Corborant in senso inverso), si scende a sinistra, lungo un
ripido canale detritico anch’esso attrezzato con catene. La discesa del
canale è di per sé facile, ma richiede comunque attenzione a causa della
diffusa ed estrema friabilità del terreno. Usciti dal canale verso
sinistra, si attraversa la gigantesca pietraia che costituisce il fondo
del sottostante avvallamento e si intercetta nuovamente il sentiero
diretto al Passo dell’Ischiatòr poco a monte del Lago
Superiore dell'Ischiatòr (h 0,30
dalla Forcella Est del Corborànt).
Da qui, seguendo a ritroso il
percorso dell’andata, si ritorna al rifugio (h
1,15 dal Lago Superiore). |
TEMPO
TOTALE
|
h
7,15 circa (h 3,00 circa di arrampicata)
|
DISLIVELLO
|
1000
m circa (200 m circa la via)
|
DIFFICOLTA’
|
AD (passi di
III°+)
|
MATERIALE
UTILE
|
2
mezze corde da
30 m, casco, alcuni rinvii, ghiere e cordini, qualche nut e friend
|
ULTIMO
SOPRALLUOGO
|
22
agosto
2010
|
PERIODO
CONSIGLIATO
|
luglio
- settembre
|
COMMENTI
|
Salita facile tecnicamente, ma
impegnativa per il lungo e faticoso avvicinamento. Ambiente solitario e
panoramico, linea logica ed elegante. Attenzione alla friabilità, in
alcuni punti (e specie sulla via di discesa!) molto accentuata.
|
|