Il Bàus 3067 m - Via normale

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CARTINA CONSIGLIATA

A.S.F. scala 1:25.000 – Foglio 05

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 23 

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

LA SERRA DELL’ARGENTÈRA DAL BÀUS

IL LAGO DI NASTA DAL COLLE DELLA CULATTA

DALLA CRESTA DEL BÀUS VERSO IL GRUPPO DEL GELÀS

GIOVANE STAMBECCO NEI PRESSI DEL LAGO DI NASTA

 

STORIA ALPINISTICA

Il Bàus (3067 m) è una bellissima cima rocciosa, una delle più complesse ed articolate del Gruppo dell’Argentèra. Domina l’alto circo superiore del Vallone di Nasta con una bella parete verticale alta circa 150 metri. È però verso il Vallone della Rovina che questa montagna si presenta più ardita e selvaggia: protende infatti verso Est un lungo e movimentato crestone roccioso che si esaurisce nelle acque blu del Lago artificiale del Chiotàs, e che costituisce la sponda meridionale del grandioso Altipiano del Bàus. Da Sud Est, poi, dall’alto Circo del Bròcan, si presenta come una ardita piramide rocciosa pendente verso sinistra, dalla quale discendono numerosi speroni secondari percorsi da splendide vie di roccia classiche ed estreme: sono lo Sperone Bruna, il Pilastro Sud-Est, lo Sperone du Gardien, lo Sperone della Solitudine, lo Sperone C.A.I. Sestri e lo Sperone Flavia. Detti speroni tendono a convergere tutti verso la vetta, dando la possibilità di interessantissime salite alpinistiche, comunque oggi assai poco ripetute per via della lunghezza e degli scomodi avvicinamenti. 

La cima è comunque piuttosto frequentata dagli escursionisti esperti, in quanto la via normale per la cresta Nord-Ovest è breve, facile e consente vedute ampissime su tutte le Alpi Marittime e fino alla costa francese. Riguardo al toponimo, va detto che Giovanni Bobba, compilatore della prima guida alpinistica delle Alpi Marittime nel 1908, scrive "Cima del Bàus", mentre Attilio Sabbadini nell’edizione del 1934 corregge la dizione in "Il Bàus": infatti, "bàus" è un’antica voce provenzale che sta ad indicare un grande masso roccioso sito in località impervia. Questa tesi sembrerebbe giustificata anche dal vecchio toponimo "Bàus della Rovina", utilizzato ad Entracque fino alla metà dell’Ottocento. 

La prima ascensione nota viene solitamente attribuita al Tenente Cornaglia dell’I.G.M., che salì la cima a scopo di studio nel 1878. È però da notare che G. Casalis intorno al 1840, nel suo "Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna" (Vol. VI), scriveva "… il più elevato di questi balzi è quello che chiamasi il Bàus della Rovina, dalla cui sommità si gode della vista di tutto il Piemonte e del mare": è quindi ragionevole pensare che già a quell’epoca la sommità fosse stata raggiunta da qualche intraprendente montanaro o cacciatore.

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Remondino (2430 m), raggiungibile dal Piano della Casa (Valle Gesso) in h 1,45.

Per i particolari sull’accesso al rifugio vedi itinerario Nel Vallone Assedras.

 

AVVICINAMENTO

Dal rifugio si raggiunge il pittoresco Lago di Nasta (vedi anche itinerario Al Lago di Nasta) in h 0,50

Da qui diverse vie sono possibili per salire all’evidente Colle della Culatta, tutte segnalate da ometti: si può contornare il lago a sinistra, inizialmente lungo le tracce dirette alla Cima di Nasta, per poi deviare a destra e risalire i massi e le roccette (passi di ) fino all’estremità Nord Ovest della sella. Oppure si può costeggiare il lago sulla destra e risalire le roccette immediatamente sovrastanti (anche qui ometti): con un largo giro, ci si dirige verso il marcato Colletto del Baus (bipartito da un evidente spuntone roccioso), si passa poco distante dalla piccola pozza quasi sempre gelata del Laghetto del Bàus e, per dossi detritici ed un sistema finale di facili cenge () si tocca l’estremità Sud Orientale del Colle della Culatta (2950 m ca., h 0,35 dal Lago di Nasta), aperto tra il Bàus (a destra) e la dentellata Cima della Forchetta (a sinistra). Di qui si apre il panorama sull’Altipiano del Bàus e sulla testata del Vallone della Rovina. Attacco.

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Dall’estremità Sud-Est del Colle della Culatta si attacca la ripida cresta rocciosa del Bàus, formata da immensi blocchi accatastati. Alcuni ometti guidano inizialmente per un sistema di cenge sul versante Sud-Ovest (Vallone di Nasta), poi per saltini e corti caminetti si ritorna sul filo presso una stretta breccia rocciosa. Oltrepassatala, si esce sul versante Nord-Est (Vallone della Rovina), dove si taglia in piano per grandi massi fino alla base di un muretto di cinque metri, che si supera direttamente per rocce articolate ma friabili (II°). 

Si raggiunge così, sul filo di cresta, l’enorme piramide di sassi che sorge sull’anticima, dalla quale con pochi passi su grandi blocchi si tocca la panoramica vetta del Bàus, dove sorge una croce metallica (3067 m, libro di vetta, h 0,30 dal colle). Panorama mozzafiato su Cima di Bròcan, Bastione e Cima di Nasta, che rinserrano la conca alla testata del Vallone di Nasta dove occhieggia l’omonimo lago. Più lontano, verso Sud, domina la scena il Monte Gelàs. A Nord invece svetta la Serra dell’Argentèra, che sovrasta l’Altipiano del Bàus e la testata del Vallone della Rovina, con i laghi Chiotàs e Bròcan.

 

Discesa: lungo la via di salita in h 1,30 (fino al rifugio).

 

TEMPO TOTALE

h 3,30 circa (esclusi avvicinamento e discesa dal rifugio)

DISLIVELLO

600 m circa (escluso l'avvicinamento al rifugio)

DIFFICOLTA’

F (qualche passo esposto ed un muretto friabile di II°)

MATERIALE UTILE

casco

ULTIMO SOPRALLUOGO

12 luglio 2009

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - metà settembre

COMMENTI

Facile e frequentata salita ad una cima importante e molto panoramica. Fino al Colle della Culatta le difficoltà sono escursionistiche, poi pochi passi un poco impegnativi, ma nel complesso via sicura e poco esposta. Ambiente di vetta spettacolare!