Testa Nord di Bresses 2830 m - Versante NE

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI EDITORE scala 1:25.000 - Foglio 15

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO SU ROCCIA - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 41 

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

FOTOPERCORSO DAL COLLETTO DEL VALASCO

LA SERRA DELL’ARGENTÈRA E LE VARIE CIME SATELLITI DALLA MULATTIERA CHE SALE DAL GIAS DELLE MOSCHE AL LAGO SOTTANO DI FREMAMORTA

LA TERRAZZA ERBOSA DOVE TRANSITA LA VIA DI SALITA DALL’INIZIO DEL CANALINO DETRITICO

DALLA PARTE ALTA DELLA VIA VERSO I TORRIONI DELLA CRESTA NORD-EST E, SULLO SFONDO, IL MONTE MATTO

LA TESTA NORD DI BRESSES DOMINA IMPONENTE IL BIVACCO GUIGLIA

 

STORIA ALPINISTICA

La Testa Nord di Bresses (2830 m) è una massiccia cima rocciosa situata sullo spartiacque Valletta-Valasco, in alta Valle Gesso. È la prima e più elevata sommità del breve ma articolato contrafforte che si origina in direzione Nord-Est dall’importante nodo orografico della Testa Sud di Bresses (2820 m), sullo spartiacque Gesso-Tinée, e che, oltre il Colletto del Valasco, si sdoppia ancora nelle due creste parallele della Cima di Valcuca e della Rocca Soprana di San Giovanni, che racchiudono al loro interno l’appartata e selvaggia Valcuca.

Al contrario della Testa Sud, facilmente raggiungibile da qualsiasi escursionista, la Testa Nord è montagna arcigna e complessa: qui non esistono facili vie di salita o veloci possibilità di discesa, ragion per cui la cima è molto poco frequentata nonostante la posizione centrale ne favorisca l’ampio panorama.

Il toponimo “bresses” fa chiaro riferimento all’allungata conca pensile posta a meridione della Testa Sud, che degrada verso il Vallon Rayal (conca del Lac Négre, nell’alta Tinée): la forma della conca ricorda infatti le culle che ospitavano i neonati (in occitano, appunto, “bresses”).

Questo itinerario, che sale da Nord-Est, è in realtà un percorso che evita le maggiori difficoltà che si incontrerebbero seguendo il filo della cresta Nord Est; esso percorre terrazze erbose, canali e roccette, in ambiente severo e delicato ma tutto sommato non troppo impegnativo.

A questo giro, a causa di problemi fisici legati allo scarso allenamento di questo periodo, ho dovuto giocoforza rinunciare alla vetta, fermandomi a circa 45 minuti dalla cima. Con l’aiuto dei miei amici, che hanno completato l’ascensione, ho comunque cercato di fornire indicazioni il più possibile affidabili per chi volesse ripetere questa salita. Ringrazio in particolare Alessandro Ottonelli e Alessandro Oddera per le foto che mi hanno fornito.

La prima ascensione nota della Testa Nord di Bresses è del solito V. de Cessole con A. Ghigo e J. Plent il 14 luglio 1909 per il versante Est, sovrastante il Bivacco Guiglia e il Lago Mediano di Fremamorta. È però assai probabile che la cima sia stata già raggiunta in precedenza da qualche cacciatore.  

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo e si risale la Valle Gesso.   

Oltre Valdieri, si lascia a sinistra la diramazione per Entracque e si continua dritti, raggiungendo la piccola borgata di Sant’Anna di Valdieri. Proseguendo lungo il fondovalle, si superano ancora i Tetti Gaina ed i Tetti Niot, e si raggiungono le Terme di Valdieri ( 1368 m , 61 km da Mondovì). 

Qui si trascura il grande parcheggio sulla sinistra e si prosegue per la stradina asfaltata che contorna a sinistra lo stabilimento termale: ad un bivio si va a sinistra, in salita (indicazioni), risalendo con alcuni tornanti nel bosco la parte bassa del Vallone della Valletta. Si prosegue poi lungamente sulla destra idrografica del vallone per la stretta stradina, che taglia alcuni impressionanti canaloni e si porta alla radura dove sorge il Gias delle Mosche ( 1591 m , tabelle indicatrici per i Laghi di Fremamorta, parcheggio).

 

AVVICINAMENTO

Seguendo le indicazioni delle paline, si scende a destra lungo una carrareccia e, poco più sotto, più decisamente per una mulattiera che scende in breve a valicare il Gesso della Valletta su un ponte in legno. Oltre il torrente si continua in lieve salita, risalendone la sponda sinistra idrografica fra prati e cespugli. La mulattiera comincia quindi a risalire il ripido pendio erboso soprastante con innumerevole serie di ampi tornanti: la pendenza non è mai troppo accentuata, ma il percorso può rivelarsi un po’ monotono. Entrati in un rado lariceto, con alcune belle vedute sulla fronteggiante Serra dell’Argentéra alla testata dell’omonimo vallone, si continua a guadagnare quota con le lunghe serpentine finchè la mulattiera, giunta alla base di alcuni risalti rocciosi, non inizia a traversare con decisione verso sinistra. Con un lungo saliscendi, per coste erbose e pietraie, l’ampia mulattiera raggiunge un ripiano erboso antica sede del Gias della Partia: qui si ricomincia a salire con decisione per superare la ripida bastionata soprastante, da cui scende un rio con una serie di cascatelle su lisce placconate. Con nuova lunga serie di ampi tornanti il sentiero guadagna la sommità della bastionata, raggiungendo il ciglio dalla valletta sospesa della Fremamorta: qui, ai piedi delle rocce e dei macereti discendenti dalla Testa Nord di Bresses, giace il Lago sottano di Fremamorta (2359 m, h 2,15 dal Gias delle Mosche, paline).

Fra cospicui resti di casermette ed altri edifici ex-militari, ci si immette sull’ampia mulattiera che collega la Fremamorta con la Valscura (vedi anche itinerario Traversata Prefouns-Fremamorta). Seguendola verso destra, in moderata salita, si sale in breve per grandi pietraie e macereti all’ampia insellatura del Colletto del Valasco (2429 m, h 0,15 dal Lago sottano di Fremamorta, palina), sullo spartiacque con la Val Morta, tributaria del Vallone del Valasco. Attacco.

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si attraversa la linea del valico per grossi massi e si inizia a risalire la cresta nord-orientale della Testa Nord di Bresses. Dopo un primo breve tratto su massi e detriti, si continua a salire per ripidissima erba, con percorso precario e faticoso. Raggiunta la cresta, si prosegue lungo il filo per roccette e rampe (), raggiungendo un piccolo colletto che si affaccia su un canalone detritico che scivola verso la Val Morta. Oltre il colletto si percorre ancora un tratto di crestina orizzontale, quindi si abbandona il crinale, che si impenna nuovamente verso una turrita anticima, per proseguire a sinistra, in lieve discesa, tagliando un ripido pendio detritico (tracce di passaggio). Raggiunto un nuovo colletto su uno sperone secondario, si scende dall’altra parte per un corto canalino erboso (breve saltino di 2 metri da scendere in arrampicata, I°+) raggiungendo una vasta terrazza erbosa inclinata dominante il Lago sottano di Framamorta, sovrastata da salti rocciosi verticali.

Si percorre interamente la terrazza, praticamente in piano, lungo una traccia abbastanza marcata, fino all’estremità opposta, dove ha origine un evidente canalone detritico delimitato a sinistra da un tozzo torrione. Si risale il canale per grossi massi e detriti instabili per una cinquantina di metri, trascurando all’inizio un primo canalino erboso sulla destra (variante leggermente più impegnativa). Più in alto si prende una comoda cengia erbosa a destra che, in lieve salita, taglia al di sopra dei salti rocciosi e raggiunge un esposto pulpito erboso con ometto (h 1,00 dall’attacco).

Proseguendo a salire, si raggiunge poco sopra il bordo sinistro di un ampio anfiteatro roccioso costituito da ripide placconate: si rimonta lo speroncino a sinistra delle placconate, prima per erba e poi per roccette, con alcuni passi delicati e esposti (II°+). Più in alto, dove le placconate lasciano lo spazio ad una stretta fascia erbosa poco inclinata, si traversa decisamente in salita verso destra, andando ad intercettare la rocciosa cresta Nord-Est. Con divertente percorso aereo su roccia buona (II°), si rimonta l’ultima parte della cresta fino all’ometto di vetta della Testa Nord di Bresses (2830 m, h 0,45 dal pulpito erboso). Magnifico panorama su Serra dell’Argentéra, sulle testate dei valloni della Casa e del Valasco e sul Monte Matto. Vicina, unita alla vetta da una movimentata ed aerea cresta rocciosa, svetta la Testa Sud di Bresses, sovente affollata di escursionisti.

 

Discesa: lungo il percorso di salita (h 1,20 fino al Colletto del Valasco), ponendo attenzione alle pietre mobili e all’esposizione, specie nella parte alta del percorso (il tratto più delicato è la discesa dello sperone prima del pulpito erboso).

Dal Colletto del Valasco, in ulteriori h 1,30, al Gias delle Mosche.

 

TEMPO TOTALE

h 7,00 circa (h 1,45 circa di arrampicata) 

DISLIVELLO

1300 m circa (400 m circa di arrampicata)

DIFFICOLTA’

PD- (un passo di II°+ e diversi di II°, a tratti esposto)

MATERIALE UTILE

casco

ULTIMO SOPRALLUOGO

13 agosto 2017

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre 

COMMENTI

Salita interessante, piuttosto faticosa, ad una cima assai solitaria e poco frequentata. Orientamento non sempre facile, a causa della totale mancanza di tracce ed ometti (assolutamente sconsigliata in caso di nebbia). Roccia buona nella parte alta, mentre nel primo tratto bisogna porre molta attenzione ai detriti ed alle pietre mobili. Interessante!