Monte Rama 1149 m - Via "Guastavino"

Home Chi sono Escursionismo Alpinismo Rifugi e Bivacchi Chi cerca trova Ultimi aggiornamenti Links Bibliografia Mailing List

 

CARTINA CONSIGLIATA

I.G.C. scala 1:50.000 - Foglio 16

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - APPENNINO LIGURE

SCHEDA N. 16

 

FOTO NOTEVOLI

DALLE PENDICI DELLA CIMA FRATTĢN, CON IL MARE DI NUBI SUL MARE 

FOTOPERCORSO (TRATTO SUPERIORE)

LA SOMMITĄ DELLA SECONDA TORRE, CON UN ALPINISTA IMPEGNATO LUNGO LO "SPIGOLO MANNI", DALL'USCITA DELLA VIA "GUASTAVINO"

L'IMPONENTE SECONDA TORRE, CON CAPO NOLI SULLO SFONDO, DALLA TRACCIA DI DISCESA DELLA VIA "GUASTAVINO"

 

STORIA ALPINISTICA

Il Monte Rama (1149 m) č, da sempre, il regno degli alpinisti di Cogolčto ed Arenząno, che hanno tracciato numerosi itinerari di difficoltą medie e spesso discontinue lungo le crestine e le belle placche inclinate della montagna e del suo satellite, il Bric Camulą (817 m). 

Negli ultimi anni sono state attrezzate alcune vie sulle grandi placconate del settore sud-est, in ottica sportiva ma in ambiente selvaggio e caratteristico, come la "Mediterranea". Nell'autunno 2009 č stata aperta dalla guida alpina locale Luigi Guastavino, dopo un lavoro di disgaggio e pulizia della roccia che lo ha impegnato per pił di un anno, una nuova via pił ad est di "Mediterranea", che incrocia in pił punti la dirittura della "Via centrale del Vecchio", un itinerario storico e molto meno impegnativo (segnalato con frecce bianche), aperto dal genovese C. Goretti ormai parecchi anni fa. 

La via "Guastavino", che per ora non ha ancora un nome definitivo perchč tuttora in fase di realizzazione (l'apritore ha in progetto diverse varianti sia alla parte bassa che a quella alta), ma ormai universalmente identificata con il nome del suo autore, attacca da poco sotto il Passo del Camulą con 4 tiri su belle placche, poi riprende sopra il sentiero della "Via Diretta" con altri 6 tiri veramente belli ed aerei, fino ad uscire nei pressi del sentiero della "Via Diretta" ad una ventina di minuti circa dalla vetta. 

Una via che mi sento di consigliare, con un obbligatorio un tempo un po' alto (6a al 4° tiro) ma che č stato successivamente abbassato con la tracciatura di una variante pił facile, portandolo a IV°+. Chiodatura perfetta e soste quasi tutte con catena. 

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Varazze (uscita della A10 Genova – Ventimiglia) si scende al centro abitato e si segue la strada che risale la Valle Tčiro: superata la frazione Pero, si lascia la strada principale diretta a Stella San Martino per svoltare decisamente a destra e salire ad Alpicella (403 m). Da qui si prosegue lungo la strada, via via pił stretta e ripida ma sempre asfaltata, che con lungo percorso e molti tornanti raggiunge i grandi ripetitori posti sulla sommitą del Monte Bčigua (1286 m, 21 km da Varazze). Proseguendo, ora in leggera discesa, si percorre l'ampio crinale erboso o boscoso fino alla sella dove sorge il Rifugio Pratorotondo (1110 m, parcheggio).

 

AVVICINAMENTO

Dal rifugio si seguono i segnavia AV ("Alta Via dei Monti Liguri") che proseguono lungo lo spartiacque principale verso il lontano Passo del Faiąllo. Si attraversa tutto l'ampio ripiano di Pratorotondo (spesso molto ventoso!) per portarsi poi sul versante meridionale della Cima Frattģn (1146 m), ampio dosso erboso dal quale emergono rare roccette. Le tracce pianeggianti passano nei pressi di un curioso lastrone roccioso (a sinistra paretina con palestra di roccia), con spettacolare panorama sulla costa, per poi tagliare una rientranza e portarsi nei pressi di un grazioso rifugio ristrutturato, con locale invernale sempre aperto. Poco sotto, su un panoramico costone, sorge la piccola Cappella degli Alpini

Proseguendo in piano, si taglia un ripido pendio (qualche cautela in caso di ghiaccio) e si raggiunge la nuova ampia spianata di Prato Ferrčtto, che scoscende verso Sud con l'articolato versante roccioso della Rocca del Lago (1103 m). Attraversata tutta la spianata, si giunge ad un'ampia sella (Passo di Prato Ferrčtto), aperta alla base del roccioso versante Sud del Bric Resonąu (1147 m, h 0,30 da Prato Rotondo). 

Qui si trova un crocevia di sentieri: si abbandona l' AV (a sinistra) diretta al Passo del Faiąllo, il (a destra) diretto a Sciarborąsca (vedi itinerario Direttissima al Monte Rama) nonchč il segnavia che scende in un boschetto alla testata del Vallone del Rio di Lerca verso la Casa Carbunča. 

Si prende invece l'evidente sentierino (diversi segnavia rossi e gialli) che rimonta l'erbosa cresta della Cima Fontanaccia, passa poco sotto la vetta tagliando quasi in piano sul lato sud e, oltre l'ampia depressione che fa capo al Canale Nord, prosegue con panoramico percorso fino alle due croci in vetta al Monte Rama (1149 m, h 0,15 dal Passo di Prato Ferrčtto). 

Si segue ora il segnavia ("Via Diretta") che scende ripido per prati verso Sud, in direzione di Lerca. Superato un canalino con qualche banale roccetta, il sentiero taglia a sinistra e poi riprende a scendere ripido. Si trascura una diramazione a sinistra diretta alla Casa Carbunča (segnavia A) e si continua a destra, tagliando in discesa leggera il ripido e dirupato versante est della montagna. Aggirato un costone, il sentiero scende con numerosi tornanti, prima per pendii erbosi, poi in una bella pineta, fino a tagliare alla base le imponenti placconate del versante sud-est del Rama. Superata la "Fonte Rama", poco prima della quale stacca a destra la traccia che sale all'attacco di "Mediterranea", si prosegue in discesa raggiungendo, con un ultimo tornante, l'ampia depressione del Passo del Camulą (790 m, h 0,40 dalla cima). 

Dal punto di massima depressione, dove a destra stacca la traccia diretta a Sciarborąsca (cartello, vedi anche itinerario Direttissima al Monte Rama), si segue a sinistra una traccia (ometto e cordino arancione) che scavalca la linea di cresta e taglia dall'altra parte a sinistra praticamente in quota, parallela ma pił in basso della "Via Diretta". Attraversando alcuni boschetti, la traccia prosegue pianeggiante rasentando la base delle belle placche rocciose. Dopo una decina di minuti di cammino si notano, sulla parete sovrastante, gli spit nuovi e la prima catena di sosta: salendo brevemente per una traccia fra gli alberi, si giunge all'attacco (spit con cordone, cordino arancione, h 0,10 dal Passo del Camulą).

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si possono contare 10 tiri di corda:

1 - Si attacca una bella placca articolata di roccia scura, alta una trentina di metri: all'inizio la placca č piuttosto abbattuta (III°+), poi si raddrizza decisamente, diventando pił esposta ed impegnativa (IV°+). Un ultimo passo un po' pił difficoltoso, subito a destra di una spaccatura diagonale () consente di raggiungere il piccolo pianerottolo di sosta (spit e catena); 

2 - Si supera un breve muretto a sinistra (III°+) poi si prosegue per una placchetta abbattuta delimitata a sinistra da una paretina verticale (II°+). Si attacca poi un bellissimo diedro per la verticale placca di destra, con arrampicata esposta ed elegante (IV°) uscendone a sinistra, con breve passo appena pił impegnativo (IV°+), sulla sommitą del primo risalto (spit e catena);

Si scende un breve pendio erboso e poi un canalino di pochi metri fino alla base del successivo risalto (15 metri).

3 - Si attacca il risalto per bella placca, all'inizio un po' erbosa, poi pił compatta (III°+) fino ad uscire su una cengia erbosa, alla base di una fascia rocciosa verticale (catena e spit di sosta);

Qui due possibilitą:

4a - E' la variante tracciata pił recentemente da L. Guastavino, che rende la via pił omogenea. Immediatamente sopra la sosta si attacca un muretto (all'inizio passo di V°-), poi per una cornice che sale in diagonale a sinistra fino ad una bella placca inclinata. Si scala la placca, dotata di ottime lame (IV° e IV°+) salendo leggermente in diagonale a sinistra: raggiunto un minuscolo terrazzino erboso, si scala un ultimo basso gradino e si esce su di un ripiano erboso. In fondo a sinistra si trova la sosta con catena, a pochi passi dal sentiero della "Via Diretta";

4b - Altrimenti, traversando a sinistra sulla cengia erbosa per una decina di metri, fino alla base di un caminetto nero, si ritrovano gli spit. Si entra nel caminetto di roccia nera e se ne esce a sinistra, vincendo uno strapiombetto (). Si attacca poi la placca di fronte, con passi delicati ed impegnativi (V°+, esposto). Pił in alto si raggiunge un'esile cornice che sale a sinistra, dove vegeta un piccolo pino: si sale la placca sovrastante, molto tecnica e delicata (V°+ continuo, con un passo di 6a subito sopra la cornice), per uscire su placche un po' pił abbattute (IV°+) che guidano fino alla base dell'ultima breve paretina. Risalita la paretina (passo di ) si esce pochi metri sotto il sentiero della "Via Diretta" (sosta con spit e catena).

Si segue il sentiero verso sinistra per una cinquantina di metri, incontrando due possibili varianti, di difficoltą simili: 

Variante "di destra": č la prima che si incontra scendendo, e attacca a pochi metri dal sentiero (cordino arancione su un albero e sul primo spit). Attenzione alla roccia, che tende a rimanere bagnata a lungo dopo le piogge.

5a - Si risale una bella placconata abbattuta (III°) fino sotto un camino bagnato. Si sale allora a sinistra, risalendo un muretto di roccia all'apparenza sabbiosa ma in realtą solida (IV°, V°-) fino ad una catena di sosta (posizione un po' scomoda);

6a - Si traversa facilmente verso sinistra, per placche appoggiate (III°) fino alla base di un bel muro di roccia nera, che si sale con arrampicata tecnica e delicata (IV°+, un passo di V°-) un po' in diagonale verso destra, fino ad uscire su un comodo ripiano erboso alla base della Prima Torre (catena e spit di sosta), dove ci si ricongiunge con la Variante "di sinistra";

Variante "di sinistra": si incontra alcune decine di metri pił in basso della variante precedente. Č segnalata da un grosso ometto e dal solito cordino arancione su un albero. Risalito il ripido pendio per una breve scomoda traccia, si incontra alla base delle rocce lo spit con cordino arancione, pochi metri a destra dell'attacco della "Via Centrale del Vecchio" (freccia gialla).

5b - Si attacca la placconata verticalmente: ad un primo tratto appoggiato (III°) ne segue un secondo pił verticale (passo di IV°), fino ad un comodo terrazzo di sosta con grossa catena;

6b - Si prosegue direttamente verso l'alto (II°) fino alla base di un diedro inclinato verso sinistra: si rimonta la faccia sinistra del diedro (all'inizio IV°+, poi IV°), per poi uscirne verso destra con passo un po' pił impegnativo (V°-). Risalendo in diagonale placche ripide ma appigliate (III°+) si esce sul comodo ripiano erboso alla base della Prima Torre (catena e spit di sosta), dove ci si ricongiunge con la Variante "di destra";

Subito sopra la sosta partono due varianti nettamente pił difficili (6c e 6c+).

7 - Dalla sosta si sale a sinistra una rampa inclinata (III°+) che pił in alto si raddrizza alquanto, diventando paretina. Si scala la paretina sfruttando le numerose solidissime lame (IV°) uscendo su una comoda cengia erbosa (sosta con catena alla base di un bel diedrino squadrato, tiro in comune con la "Via Centrale del Vecchio");

A sinistra c'č un altro tiro molto difficile e verticale (6b? 6c?).

8 - Si attacca il diedrino, leggermente strapiombante ma molto ammanigliato (IV°+), poi si esce a sinistra su placca inclinata (III°+) e salendo in diagonale verso sinistra si raggiunge l'ampia cengia erbosa ai piedi della verticale parete della Seconda Torre (sosta con catena e spit presso un gradino).

Risalito il breve gradino, ci sono 4 possibilitą: 

9a - Si sale la via di destra sulla parete verticale della Seconda Torre, con difficoltą inizialmente di , poi pił in alto fino al 6a+;

9b - Si sale la via di sinistra, che presenta una partenza di 6b, poi diventa pił facile (, V°-) fino alla sommitą della Seconda Torre (sosta con catena);

9c - Si attacca la via di destra () poi, quando gli spit si avvicinano con quelli della via di sinistra, si segue quest'ultima (, V°-) fino alla sommitą (in questo modo si evitano i tratti pił ostici delle due vie, ottenendo un tiro molto bello ed elegante);

9d - Spigolo Manni: si continua per cengetta erbosa alla base della parete della Seconda Torre verso sinistra, fino ad aggirarne lo spigolo (corda fissa: se si sceglie questa opportunitą, conviene sostare qui per evitare che la corda tiri troppo). Qui una freccia in legno sulla parete indica la "variante Manni", a destra di un nuovo tiro pił difficile (V°+/6a) attrezzato a spit: si sale per la verticale parete, seguendo la dirittura dei chiodi gialli, che presto portano a scavalcare lo spigolo verso destra e poi a risalirlo (IV°, IV°+). Con arrampicata esposta ed elegantissima si risale tutto lo spigolo (un passo di V°- in alto) e si esce sulla sommitą della Seconda Torre (sosta su catena);

Si scende brevemente per un pendio erboso alla base dell'ultima placca rocciosa triangolare. Anche qui due possibilitą:

10a - Dall'estremitą destra della placca sale un tiro spittato che, un po' in diagonale verso sinistra, rimonta le placche nei pressi dello spigolo fino all'ampio prato sulla sommitą (III°+/IV°);

10b - Giunti alla base della placca, si scende per pochi metri nel canalino a sinistra e si risale la placca rocciosa nel centro, dapprima per rocce facili (III°), poi lungo una cengetta verso sinistra (IV°), infine con un ultimo passaggio delicato (6a) fino in cima.

 

Discesa: dall'uscita della via si possono seguire i segnavia bianchi della "Via Centrale del Vecchio" che, con arrampicata discontinua di II° e III°, conducono ai pendii erbosi sotto la cima del Monte Rama. Oppure, seguendo i cordini arancioni legati intorno ai tronchi degli alberi, si scende ripidamente a destra per terreno erboso e qualche roccetta che richiede attenzione (alcune corde fisse) fino ad un poggio erboso ben evidente gią dall'alto, da dove una breve traversata in discesa verso sinistra riporta sull'avvistabile sentiero della "Via Diretta", seguendo il quale si guadagna la vetta del Monte Rama in una ventina di sudati minuti. Da qui, seguendo a ritroso il percorso dell'avvicinamento, nuovamente a Pratorotondo (h 1,30 dall'uscita della via).

 

TEMPO TOTALE

h 8,00 circa (di cui h 5,00 circa per la via)

DISLIVELLO

250 m circa di arrampicata

DIFFICOLTA’

D- (D+ seguendo la variante pił difficile al 4° tiro)

MATERIALE UTILE

casco, corda da 60 m, 12 rinvii, cordini

ULTIMO SOPRALLUOGO

12 maggio 2013

PERIODO CONSIGLIATO

marzo - aprile

COMMENTI

Bellissima via, molto continua ed elegante, sicuramente la pił bella finora tracciata sulle placche del Monte Rama. Essendo poi una via ancora in evoluzione, sono possibili ulteriori varianti magari ancora pił belle ed estetiche. La roccia, grazie anche al grande lavoro dell'apritore, č quasi ovunque buona. Meritevole anche solo una delle due sezioni della via, sopra o sotto il sentiero. L'approccio partendo da Sant'Anna di Lerca ("Via Diretta al Monte Rama") risulta un poco pił faticosa ma grosso modo equivalente per tempi di marcia.