Pòlluce 4092 m - Via normale

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CARTINA CONSIGLIATA

I.G.C. scala 1:25.000 - Foglio 108

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO SU NEVE/GHIACCIO - VAL D'AOSTA (MONTE ROSA)  

SCHEDA N. 1

 

FOTO NOTEVOLI

IL VALLONE DI VERRA, CON LE LINGUE TERMINALI DEI GHIACCIAI PICCOLO (A SINISTRA) E GRANDE DI VERRA, E LA VAL D'AYAS DALLA VETTA DEL POLLUCE 

SCENDENDO LUNGO LA CRESTA DEL POLLUCE, VERSO ALCUNI "QUATTROMILA" VALDOSTANI

 

STORIA ALPINISTICA

Il Polluce (4092 m) è un'imponente montagna che si erge sullo spartiacque principale italo-svizzero, fra la Porta Nera a Nord-Ovest (3734 m) ed il Colle di Verra a Sud-Est (3845 m), nel massiccio del Monte Rosa. Queste due ampie e profonde depressioni, che lo separano nettamente dalla Roccia Nera (4075 m) e dal Càstore (4221 m), gli conferiscono una spiccata individualità, caratteristica questa che ne rende particolarmente remunerativa l'ascensione per via dello splendido panorama che si può godere dalla sommità. 

La via normale lungo la cresta Sud-Ovest, in prevalenza su ghiaccio con pista ben tracciata, prevede anche un tratto di roccia con alcuni passaggi non proprio banali: in definitiva, un itinerario per alpinisti preparati. 

Prima ascensione della montagna: J. Jacot con P. Taugwalder e J. M. Perren, il 1° agosto 1864 per il versante Ovest. 

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio delle Guide Alpine della Val d'Ayas (3420 m), raggiungibile dal Pian di Verra Superiore (2382 m, Val d'Ayas) in h 3,45.

Per i particolari dell'accesso al rifugio, vedi itinerario Alle rocce di Lambronecca.

 

AVVICINAMENTO

Dal rifugio si prende la pista ben tracciata che si inoltra sul Ghiacciaio Grande di Verra (piccozza e ramponi), serpeggiando tra gobbe e crepacci: raggiunto un primo avvallamento, si supera una zona ricca di crepacci (attenzione) per continuare poi la salita su pendio più ripido, fino al campo di ghiaccio sottostante l'ampio Colle di Verra (3845 m). 

A questo punto, si gira decisamente verso sinistra per traversare alla base tutta la rocciosa cresta Sud-Ovest del Pòlluce, fino ad una rampa detritica dove inizia il tratto roccioso (h 1,30, ometti). Attacco.

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si risale il pendio di detriti e sfasciumi molto instabili (massima attenzione a non staccare pietre!) fino al culmine della rampa, da dove si risale la cresta al meglio (diverse tracce possibili, che si incontrano tutte più in alto). Splendide vedute su Roccia Nera, Castore, Breithorn e Lyskamm. 

A tratti di sentiero si alternano brevi passaggi su roccette (, II°), da affrontare con attenzione per via della quota e del possibile verglas, fino a giungere, all'uscita di una cengia, al passaggio chiave della via, attrezzato con catene: si traversa una placca liscia ed esposta (III°, appoggi minimi per i piedi) fino ad un camino, che si risale al meglio superando un masso incastrato (catena). Giunti ad un colletto, si risale la parete di sinistra (catena) con arrampicata non banale (III°+) fino ad un comodo terrazzo, ormai alla fine delle difficoltà, su cui sorge una madonnina

Da qui appare alla vista l'ultimo tratto di cresta ghiacciata che culmina con la vetta: calzati nuovamente i ramponi, si risale la cresta (attenzione all'esposizione e ad una crepaccia nei pressi della vetta) e si giunge in breve sulla esile cima del Polluce (h 1,45 dall'attacco delle rocce). Meravigliosa veduta sulle cime del Rosa (di fronte troneggia la Punta Dufour 4634 m), su Monte Bianco, Gran Paradiso e, oltre la cresta dei Breithorn, sulla acuminata piramide del Cervino

 

Discesa: per la stessa via in h 2,30.

 

TEMPO TOTALE

h 6,00 circa (esclusi l'avvicinamento e la discesa dal rifugio)

DISLIVELLO

700 m circa (esclusi l'avvicinamento e la discesa dal rifugio)

DIFFICOLTA’

PD+ (passi di I°/II° e un tratto di III°/III°+)

MATERIALE UTILE

casco, corda da 50 m, 2/3 rinvii, cordini, ramponi e piccozza

ULTIMO SOPRALLUOGO

20 luglio 2003

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - agosto

COMMENTI

Salita piuttosto impegnativa e di soddisfazione, ad un 4000 per niente banale: attenzione ai crepacci sul ghiacciaio, ed ai detriti mobili sulla cresta. Passaggi su roccia da affrontare con attenzione. I tempi si possono allungare di molto, soprattutto quelli di discesa, qualora si incontrasse molta gente lungo la via (cosa alquanto probabile nei fine settimana).