1. Anello dell'Arma Strapatente

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI 1:25.000 - foglio 20

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - SU E GIÙ PER LA RIVIERA LIGURE

SCHEDA N. 1

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

ALL’INTERNO DELLA PICCOLA MA CARATTERISTICA GROTTA DEI BALCONI

 

INTRODUZIONE

Con questo breve itinerario si compie il giro completo della Bastionata di Boragni, una delle principali palestre di roccia del Finalese. Durante il tragitto si visita la spettacolare Arma Strapatente, la maggiore e più scenografica caverna della zona: basti pensare che è stata addirittura proclamata "monumento nazionale"! Si tratta di una cavità passante, da un versante all'altro della montagna, tra la Valle Sciusa e la Val di Nava. La sua lunghezza è di 64 m, con un dislivello di circa 10 m. Un tempo risultava interamente chiusa, ed al suo interno scorreva impetuosa l’acqua, che ne ha lavorato le pareti, poi la progressiva erosione dei versanti ne ha messo in luce i due ingressi. All’interno della grotta sono visibili diverse concrezioni ormai “spente” a causa dell’esposizione all’aria, tra cui una grande stalagmite al centro della galleria. Poco distante dall'uscita della grotta, sul versante di Val di Nava, si può ammirare un'altra breve grotta, anch'essa passante seppur di minori dimensioni, chiamata Grotta dei Balconi.     

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Finale Ligure (uscita dell'autostrada A10 Genova-Ventimiglia) si scende alla Via Aurelia e si procede a sinistra (direzione Savona) per circa 1 km fino a Finalpìa, da dove si prende, ancora a sinistra, la strada per Calvìsio. Oltre il paese si prosegue lungo la Valle Sciusa, si supera il bivio a destra per Verzi e si giunge in località Cornèi, allo sbocco dell'omonima valle (pizzeria). Proseguendo ancora sul fondovalle, in direzione di Vezzi Pòrtio, si giunge ad un bivio a sinistra (indicazione per Orco): superato il torrente su un ponte, si sale per una stretta rotabile nel bosco alle pendici della Bastionata di Boràgni

Subito dopo aver superato il piccolo paesino omonimo, presso un tornante della strada, si diparte a sinistra una carrareccia sterrata (palina e tabellone indicante le falesie): ampio parcheggio subito dopo il tornante, circa 6 km da Finalpia ( 180 m circa).

 

ITINERARIO

Si segue la carrareccia sterrata, che si inoltra in salita nel fittissimo bosco: dopo un centinaio di metri si giunge alla base di un bel torrione roccioso (chiamato Il Pilastro), che si lascia a sinistra. Subito dopo si abbandona la carrareccia, che piega a destra, per seguire a sinistra un bel sentiero (segnavia ) che scende leggermente costeggiando un'evidente grande dolina (a destra) e le verticali pareti del Pilastro, abbastanza recentemente disgaggiate, a sinistra. L'ambiente è molto umido e caratteristico, ricorda le foreste pluviali del centro-America. Alcuni tornanti conducono ad una specie di selletta con un altro grosso roccione che incombe con uno spigolo strapiombante, detto Sasso Skorpion

Si prosegue nella caratteristica foresta, alternando tratti in salita ad altri pressoché pianeggianti, tagliando il fianco della montagna in direzione sud. Dopo circa h 0,20 dalla partenza, subito dopo un grosso roccione, si incontra a destra un sentierino segnalato in rosso che, superato un gradino roccioso, si inerpica ripidissimo nella boscaglia. Si abbandona quindi il marcato sentiero per seguire quest'altro sentierino, anch’esso indicato con : questo prende a risalire il ripidissimo costone boscoso, fra una vegetazione fitta e bellissima, con qualche scorcio panoramico sulla fronteggiante Rocca degli Uccelli. Spesso si incontrano nel bosco muri a secco e fasce, testimonianza della fervente attività contadina che, secoli fa, caratterizzava tutto l'entroterra del Finalese. Il sentiero (in un punto cartello del “Sentiero Ermano Fossati”), sempre ripido ed a tratti con fondo malagevole, si porta ben presto in prossimità di una zona rocciosa, insinuandosi in una sorta di largo canalone ed uscendo presso le pareti in cui si apre l'antro dell’Arma Strapatente, raggiungibile con una breve salita su banali roccette (339 m, h 0,15 dal bivio). 

Si entra nella grotta per un basso e breve cunicolo che attraversa la barriera di rocce che in parte ne sbarra l’ingresso: appena entrati, il pavimento scende decisamente, in direzione della visibile uscita sull'altro lato. Con l'ausilio di una torcia (comunque consigliabile), si possono ammirare alcune belle concrezioni stalattitiche, colonne e qualche stalagmite. Dopo il primo tratto ripido e scivoloso per via del fine terriccio, si percorre la grotta in discesa meno accentuata, facendo comunque attenzione alle rocce lisce, e se ne esce sul versante opposto della bastionata, in Val di Nava: è questa una valle fossile (cioè il cui rio formatore non esiste più), che confluisce più in basso nella maggiore Val Cornèi. Proseguendo verso destra lungo il sentierino, si scende brevemente nel bosco: dopo poche decine di metri, a destra si può salire in un attimo alla base di una parete giallastra a canne d'organo, dove si apre la cavità detta Grotta dei Balconi

All'ingresso alcuni muretti a secco ne evidenziano il passato utilizzo come ricovero temporaneo. Comunque, la grotta è in realtà molto breve, poco più di un arco naturale di roccia. Dall'altra parte l'uscita presenta una paretina, di pochi metri ma un po' ostica, attrezzata con una corda fissa: eventualmente si può tornare indietro se non ci si sente di scendere da qui. In tutti i modi, si riprende il sentiero segnato in rosso (in realtà non troppo evidente e spesso invaso dalla vegetazione) che continua a scendere nel bosco fino a incontrare la larga mulattiera-carrareccia sul fondovalle della Val di Nava (segnavia ). 

Di qui due possibilità:

a)  la più breve consiste nel seguire la stradina verso sinistra: superando alcuni tratti scavati dall’acqua, si giunge pressoché in piano ad un bivio (ometto). Trascurando il ramo di destra, si prosegue lungo quello di sinistra che, aggirato a sud il piede della Bastionata di Boragni, attraverso un bel bosco consente di ritornare al bivio per l’Arma Strapatente e, da qui, al parcheggio (circa h 0,30 dall’uscita della grotta). 

b)  volendo effettuare un giro più ampio e panoramico, invece, si segue la stradina verso destra, in salita, percorrendo tutta la Val di Nava, in ambiente molto bello ed isolato, fino ad uscire alla sella alla sua testata, poco distante dal cimitero di Orco ( 377 m , h 0,30 dall’uscita della grotta). Si raggiunge quindi, presso la chiesa del paese, la carrozzabile asfaltata che collega la Valle dell'Aquila con la Valle Sciusa. Si segue la strada verso destra, mentre scende con ampi tornanti nel bosco: più in basso si abbandona la strada principale per seguire una diramazione a destra che scende brevemente ad un bel villaggio medioevale (frazione Bassi) ancora in parte abitato.  Di qui, proseguendo lungo la carrozzabile, si ritorna sulla rotabile principale all'altezza del parcheggio (h 0,20 da Orco).   

 

TEMPO TOTALE

h 1,15 - 1,45 circa (a seconda del percorso)

DISLIVELLO

200 m circa

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

2 giugno 2020

PERIODO CONSIGLIATO

dall'autunno alla primavera

COMMENTI

Bel giro ad anello, che consente di osservare alcune fra le grotte più caratteristiche e scenografiche della zona. Nonostante la vicinanza alle strade ed ai centri abitati, l'ambiente è molto selvaggio e caratteristico. Qualche breve strappo, ma comunque nel complesso poco faticoso. Se si hanno bimbi al seguito, siete invitati a leggere anche i commenti nel relativo capitolo dedicato A spasso coi bimbi