20. Grotta della Giara

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI 1:25.000 - foglio 20

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - SU E GIU' PER LA RIVIERA LIGURE

SCHEDA N. 20

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

L'ARDITA PARETE DEL SALTO DEL LUPO DALL'OMONIMO PONTE

CARATTERISTICO RIPARO SOTTO ROCCIA, RISALENDO IL VALLONETTO DEL RIO SERVÀIRA

LA BELLISSIMA CASCATELLA DEL RIO SERVÀIRA PRESSO LA CONFLUENZA DELL'OMONIMO VALLONETTO NEL VALLONE DELLA VALLE (CABINA DELL'ACQUEDOTTO)

 

INTRODUZIONE

Subito alle spalle di Borghetto Santo Spirito si apre la stretta e selvaggia Val Varatella, che poco sopra l'abitato di Toiràno (e precisamente in località Salto del Lupo, dove un ardito ponte attraversa la forra in cui scorre il torrente) si divide in due brevi rami: a sinistra prosegue la breve Valle di Carpe, percorsa dalla carrozzabile asfaltata che, superata molto più in alto la Sella Alzabecchi, traversa fino al Giogo di Toirano; a destra, invece, un selvaggio vallone, il Vallone della Valle, fra severi appicchi rocciosi, prosegue quasi rettilineo fino al già citato Giogo di Toirano, che si apre proprio alla sua testata. 

Questo vallone è percorso da una pittoresca mulattiera, oggi divenuta "Sentiero Natura", che costituisce di per sè già una bellissima gita in una natura selvaggia a pochissima distanza dalla civiltà. Volendo, è possibile effettuare questa variante, che lungo tracce molto meno battute ed in ambiente ancora più solitario, consente di inerpicarsi fino ai primi contrafforti rocciosi alla testata del vallonetto del Rio Servàira, sulla sinistra idrografica del vallone principale, dove si apre la profonda cavità denominata Grotta della Giara

Si tratta di una delle cavità carsiche più importanti del Toiranese, che deve il suo nome ad una grossa stalagmite a forma di "giara" situata nel suo ampio ingresso semicircolare. Fu utilizzata dall'uomo fin dall'Età del Bronzo e poi come ricovero da pastori e carbonai, come testimoniano i molti scavi archeologici effettuati. Purtroppo, in tempi recenti, ignoti vandali hanno asportato numerose concrezioni nel salone di ingresso, vanificando così migliaia di anni di paziente lavoro da parte delle acque di stillicidio.

 

PUNTO DI PARTENZA:

Da Borghetto Santo Spirito (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si raggiunge Toirano. Dal paese si segue la strada diretta al Giogo di Toirano: dopo poche centinaia di metri si trascura una diramazione a destra che supera il torrente diretta a Boissano o all'ampio parcheggio delle Grotte di Toirano, e si procede lungo la carrozzabile di fondovalle fino al caratteristico ponte, altissimo sulla gola rocciosa percorsa dal Rio della Valle, chiamato Ponte del Salto del Lupo (quota 180 m circa, 5 km da Borghetto, piccolo parcheggio prima del ponte). 

 

ITINERARIO

Dal ponte si segue una carrareccia in leggera salita (segnavia ) che si inoltra nel solco boscoso del Rio della Valle. Superati alcuni orti, poco dopo una curva si incontra sulla destra una traccia che risale il ripido pendio (freccia e bolli rossi, h 0,10 dalla partenza): si trascura la traccia, che sale verso San Pietro ai Monti (vedi anche itinerario Traversata del Monte Ravinèt) e si prosegue lungo la carrareccia, che con alcuni saliscendi raggiunge uno slargo con opere di canalizzazione (fontana). Si continua ancora, ora nel bosco fitto, si affronta una breve rampa, si trascura una diramazione a sinistra che scende verso il fondovalle e si giunge ad una vecchia presa dell'acquedotto, presso le sponde del Rio Servàira, che scende da destra (h 0,20 dalla partenza, bellissima cascatella con laghetto). 

Si abbandona a questo punto il "Sentiero Natura", che prosegue oltre il rio, per seguire una traccia di sentiero che si inerpica a destra, a monte della costruzione (sul muro scritta sbiadita "GIARA - CHIUSA"). La traccia sale ripida nel fitto arbusteto, segnata da abbastanza frequenti ometti di pietre. Risalita per un tratto la sinistra idrografica del vallonetto, si guada una prima volta il rio per proseguire lungo la sponda opposta, con una serie di brevi tornanti invasi da vegetazione e alberi caduti. Guadagnata un po' di quota, si supera nuovamente il ruscello per ritornare ancora sulla sinistra idrografica: in ambiente umido e selvaggio, si prosegue a salire di fianco al rio, fino ad una zona di alberi caduti, dove le tracce si perdono un po' (h 0,30 dalla presa dell'acquedotto, nei dintorni alcuni caratteristici ripari sotto roccia ricavati in piccoli antri). 

Oltre la barriera di tronchi abbattuti si ritrova la traccia (ometti), che prosegue a salire nel bosco, mantenendosi sempre non troppo distante dal tumultuoso corso d'acqua: poco oltre, con una serie di svolte, si guadagna ancora quota nel bosco, quindi si prosegue a traversare fino alla testata del valloncello, dove questo di divide in più rami. Superato un piccolo rio secondario, seguendo i preziosi ometti di pietre, si continua la salita per erte tracce di passaggio, dapprima nel bosco e quindi per cespugli e roccette, risalendo una sorta di ripido canale che sale rettilineo verso la cresta rocciosa. Aggirato un costoncino erboso, si deve traversare da sinistra a destra il fondo del canale per una placchetta liscia e spesso umida (pochi passi di I° grado): dall'altra parte si sale un breve pendio terroso che può presentarsi delicato se bagnato (vecchio e poco affidabile spezzone di corda fissa penzolante da un alberello), quindi si prosegue per un pendio cespuglioso, ripido ma facile. Si incontra un cavo elettrico blu, assicurato come corda fissa, che scende direttamente dall'ormai vicina grotta: evitando di seguire troppo fedelmente il cavo, fissato sulla linea di massima pendenza, si assecondano i punti deboli del pendio lungo alcune cenge e gradini fino giungere davanti all'imbocco dell'ampia Grotta della Giara (h 0,20 dalla zona di alberi caduti).

Bella veduta, sull'opposto versante del Vallone della Valle, sulle selvagge creste rocciose della Punta Alzabecchi.

Ritorno per la stessa via  in h 0,50.

 

TEMPO TOTALE

h 2,00 circa 

DISLIVELLO

400 m circa

DIFFICOLTA’

EE

ULTIMO SOPRALLUOGO

13 aprile 2013

PERIODO CONSIGLIATO

dall'autunno alla primavera

COMMENTI

Breve escursione in ambiente selvaggio e solitario, per "amatori" delle grotte. Begli scorci sui numerosi corsi d'acqua della zona.