Monte Varatella 891 m - "Sentiero dei Daini"

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 20

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 61 

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

IL MONTE VARATELLA E LO SPIGOLO DEL VELO DAI PRESSI DEL PARCHEGGIO DELLE GROTTE

DAL SENTIERO DEI DAINI VERSO LA VAL VARATELLA E LO SPARTIACQUE CON LA VAL NEVA

IL VERSANTE OCCIDENTALE DEL MONTE VARATELLA, CON L’ARDITO TRACCIATO DELLA PARTE SUPERIORE DEL SENTIERO DEI DAINI, DALLA PARTE BASSA DELLO STESSO SENTIERO

LA SPIANATA SOMMITALE DEL MONTE VARATELLA (SI NOTI L’ARIDITA’ ESTREMA DEL PRATO, SOLITAMENTE VERDISSIMO, A SEGUITO DELLA PROLUNGATA SICCITA’ DELL’AUTUNNO 2017) VERSO L’ALBENGANESE

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Borghetto Santo Spirito (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si raggiunge Toirano. Dal paese si segue la strada diretta al Giogo di Toirano ma, dopo poche centinaia di metri, si prende una diramazione a destra che supera il Torrente Varatella e che presso il primo tornante si biforca: trascurando il ramo principale, diretto a Boissano, si segue una diramazione a sinistra che, in ripida salita, raggiunge l'ampio parcheggio delle Grotte di Toirano (quota 100 m circa, 4 km da Borghetto, bar ristoro).

 

ITINERARIO

Dal parcheggio si segue il viottolo asfaltato (cancello all'inizio) che si inoltra nell'aspro Vallone del Vero, dominato da ardite strutture rocciose oggi sede di numerose falesie molto frequentate. Sullo sfondo incombe l'altissima sommità del Monte Varatella, meta dell'escursione. Trascurata una diramazione che, a destra, taglia pianeggiante in direzione della vicina e molto caratteristica Chiesa di Santa Lucia, si prosegue per il viottolo fino al piccolo spiazzo di fronte all'ingresso delle famose Grotte di Toirano (o della Bàsura): qui sorge anche la Casa delle Guide. 

Oltre lo spiazzo, il viottolo diventa sentiero (segnavia      del "Sentiero delle Terre Alte"), che prosegue a mezza costa risalendo l'aspro vallone. Nel fitto bosco si raggiunge un bivio: trascurato il sentiero che sale a destra verso le falesie dei "Gumbi" e del "Belvedere" (cartelli), si prosegue lungo il vallone, raggiungendo in breve un grosso masso presso il letto del rio, dove una freccia in legno indica lo stacco, a sinistra, del "Sentiero dei Daini": questo sentiero, segnalato da ometti di pietra, aggira tutta la verticale bastionata meridionale del Monte Varatella, con percorso selvaggio ed a tratti ardito ed esposto, per poi risalirne la rocciosa cresta ovest con passi alpinistici attrezzati ed impegnativi.

Si attraversa dunque il rio e si risale ripidamente dall'altra parte, lungo un pendio di erba e detriti con radi alberi (ometti, tracce incerte, qualche bollo rosso all'inizio). Si aggira così alla base lo spigolo del Velo, struttura rocciosa ben visibile dal fondovalle, per portarsi poi all'inizio di un ampio canale boscoso delimitato a destra dalle rocce verticali dello stesso Velo (all'inizio nicchia alla base della parete). Si risale il ripido solco, per tracce all'inizio piuttosto evidenti, più in alto meno chiare, con numerose diramazioni da non considerare che si perdono nella boscaglia. Quando si è quasi giunti all'altezza dell'ampia sella al sommo del canale, ma senza raggiungerla, si deve traversare decisamente a sinistra per cenge e ripiani erbosi (un tempo qui l’orientamento non era semplice, ma oggi numerosi ometti indicano senza equivoci il percorso da seguire). 

Proseguendo a traversare, si giunge alla base di una splendida parete a canne d'organo, e proseguendo oltre si sale alla base di un'altra bella parete a placche dove si riconoscono alcuni spit. Aggirato uno spigolo, si sale ad uno stretto colletto fra il corpo principale della montagna ed un torrione staccato. Si scende dall'altra parte, in un altro selvaggio vallone; si traversa ancora lungamente, poi lo si risale direttamente presso il suo fondo: anche qui, ad un certo punto, bisogna trascurare le tracce in apparenza più marcate, che proseguono in salita a destra, per risalire un tratto detritico e franoso (ometti evidenti) tendendo a sinistra, fino a ritrovare una traccia più marcata che prosegue nuovamente tagliando i ripidissimi pendii, in ambiente sempre più solitario e selvaggio. 

Un nuovo tratto in salita fa guadagnare un piccolo ripiano presso un alberello, dominato da un caratteristico gendarme in parte staccato dalla parete rocciosa retrostante: si prosegue a mezza costa alla base di un selvaggio anfiteatro roccioso, fino a portarsi su un belvedere naturale costituito da un pianeggiante terrazzo roccioso proteso a guisa di balconata sulla Val Varatella (ometto su un masso). Dall'altra parte si ritrovano le tracce, all’inizio un po’ incerte, che proseguono alla medesima quota assecondando le sinuosità di un arido valloncello. Dall'altra parte del valloncello si prosegue sempre in quota, ora su sentiero più evidente, e su terreno meno impervio, almeno all'apparenza: infatti si ha l'impressione di trovarsi su semplici pendii erbosi, ma in realtà poco più sotto iniziano gli altissimi salti rocciosi che scendono sul fondo della vallata. Ad un certo punto, presso n ampio costone, si incontrano i segni rossi provenienti (da sinistra) dal Ponte del Salto del Lupo (vedi anche itinerario Traversata del Monte Ravinèt): con una serpentina si sale a costeggiare una parete rocciosa, poi si taglia una pietraia, dove presso un masso con scritte e frecce rosse si trascura la prosecuzione più evidente segnata con bolli rossi (vedi anche itinerario Anello di San Pietro). Seguendo le indicazioni a vernice sul masso, si seguono a destra i grossi ometti che guidano a risalire la piccola pietraia con ampie serpentine fino alla base di una bastionata di una decina di metri, in corrispondenza di un marcato diedrino attrezzato con una catena (h 1,45 dalla partenza). Qui inizia il tratto alpinistico (e più impegnativo) del “Sentiero dei Daini”).

Si attacca il diedro, piuttosto impegnativo e verticale, ma grazie all'ausilio della catena lo si rimonta senza grossi problemi (II°+) e si esce su di una panoramica crestina (cresta sud ovest del Monte Varatella) con bella vista sul mare e sui monti circostanti. Si risale la crestina, per tracce, roccette e ghiaie, superando ogni tanto qualche facile gradino. Ambiente molto particolare e caratteristico. Aggirato a destra un salto, per roccette si giunge alla base di una paretina articolata di una decina di metri, attrezzata con un grosso canapone. 

Si sale la paretina, all'inizio un po' verticale (II°), poi lungo un vago canalino verso destra e si esce sulla sommità del risalto, splendida balconata panoramica. Si prosegue ancora lungo la cresta in direzione della parete superiore, che un po' inquieta perchè non si intuiscono possibilità di passaggio verso l'alto. Superata una placchetta per roccette articolate (I°+, ometto) e quindi mantenendosi a sinistra del filo, qui roccioso ed affilato, si sale nella boscaglia fin nei pressi di una marcata forcella, ai piedi di un bello spigolo. Senza raggiungere la forcella, si effettua un tornantino e si prosegue costeggiando la parete, per una specie di cengia rocciosa, poi si sale un canalino detritico e, giunti alla base della strapiombante parete superiore, si prosegue lungo un'altra ampia cengia erbosa verso destra, fino a portarsi ad un'altra poco marcata insellatura, al di sopra dello spigolo precedente. 

A questo punto la si scavalca e ci si cala dall'altra parte per un gradino di circa 4 metri (corda fissa e catena, passaggio scomodo ed esposto che butta un po’ all’infuori) fino ad un'ampia cengia erbosa (all'inizio attenzione all'esposizione!) che taglia tutta la parete del Monte Varatella a circa un terzo di altezza. Si percorre tutta la comoda cengia erbosa per tracce e lastronate, passando nei pressi di un anfratto a ridosso della parete, fino alla sua estremità opposta, dove si risale un breve canalino boscoso (attenzione, ripido!) e ci si porta su di un nuovo colletto. 

Da qui, volendo, traversando brevemente a destra per terreno ripido ma facile si andrebbe a raggiungere il sentiero che da San Pietro ai Monti scende a San Pietrino o alle Grotte di Toirano (vedi itinerario Anello di San Pietro e Monte Varatèlla - "Sentiero Storico"). Altrimenti si rimonta direttamente la bella placca articolata sovrastante ( grado) per uscire sugli aperti pendii presso i primi tornanti del sentiero precedente. 

Se non si è ancora stanchi, invece di seguire il sentiero si possono rimontare direttamente i pendii, superando ancora qualche facile roccetta (attenzione, friabili!) fino ad uscire presso la grande croce sulla sommità del Monte Varatella ( 891 m , h 1,00 dall'attacco del tratto alpinistico). Questo è costituito da una serie di magnifici prati verdissimi, affacciati sul mare e sui paesi della costa. Presso alcuni alberi, nel punto più alto, sorge l'antichissima chiesa di San Pietro ai Monti, dalla semplice ma caratteristica architettura, risalente probabilmente agli albori del Cristianesimo e meta, ogni cinque anni il 1° maggio, di pellegrinaggio: trovandola aperta, è altamente consigliabile la visita dell’interno, che conserva alcuni piccoli affreschi assai interessanti. Panorama veramente magnifico sulla costa e sulle Alpi Liguri. 

La discesa avviene lungo un più breve e comodo itinerario: dalla chiesa si scende per prati verso ovest, seguendo il tracciato del dismesso montacarichi, per imboccare quasi subito un evidente sentiero a sinistra che discende, con numerosi comodi tornanti, il versante sud-ovest della montagna. Il sentiero (segnavia ) taglia poi con ampio semicerchio verso sinistra la testata del Vallone del Vero (che più in basso presenta un salto verticale da dove precipita una coreografica cascata, ben visibile già dalle grotte) per portarsi poi, lungo una tubazione dell'acquedotto, con moderata discesa ad uno splendido ripiano prativo fra radi pini, presso il cui margine occidentale sorgono i ruderi delle Case Fossäe ( 321 m , h 0,45 dalla vetta, paline). Qui si incontra nuovamente il segnavia      del Sentiero delle Terre Alte, che prosegue a sinistra verso la chiesetta di San Pietrino ed il Rifugio Pian delle Bosse (vedi anche itinerari Monte Varatèlla – “Sentiero Storico” e Anello Boissano – Monte Ravinét)

Lo si segue invece verso destra, mentre scende ripido per una valletta boscosa e, oltre un lungo traversone e superando qualche banale roccetta in discesa, conduce alla base della cascata nuovamente nel Vallone del Vero (falesie). Proseguendo a sinistra, si scende ripidamente lungo il vallone fino a ritrovare il bivio per il “Sentiero dei Daini” e quindi al parcheggio delle grotte (h 1,20 dal Monte Varatella).

 

TEMPO TOTALE

h 4,00 circa

DISLIVELLO

800 m circa 

DIFFICOLTA’

EE/F (alcuni passi esposti richiedono attenzione, passo sicuro e assenza di vertigini)  

ULTIMO SOPRALLUOGO

29 ottobre 2017

PERIODO CONSIGLIATO

dal tardo autunno alla primavera

COMMENTI

Fantastico giro ad anello veramente da non perdere! Ambiente selvaggio a due passi dal mare, rocce, pareti vertiginose, caratteristici passaggi, orientamento in alcuni tratti "avventuroso" ... Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una gita veramente affascinante ed appagante sotto tutti gli aspetti! Per molti, ma non per tutti: qualche punto un po' esposto e l'orientamento non proprio banale (anche se recentemente gli ometti di pietre sono stati notevolmente infittiti, specie nei punti dove potevano nascere incertezze) ne fanno un itinerario piuttosto impegnativo. Per i meno esperti, una possibile variante consiste nel seguire la prima parte del “Sentiero dei Daini” per poi, dall’inizio del tratto alpinistico, mantenersi sul sentiero segnato con bolli rossi proveniente dal Salto del Lupo, che aggira i salti rocciosi sul lato settentrionale con percorso lungo ma facile (vedi anche itinerario Anello di San Pietro). Magnifico l'ambiente della cima, su cui sorge uno storico edificio sacro risalente a prima dell’anno Mille: sembra di essere su un prato a 2000 metri , invece siamo ad una manciata di km dal mare!