Nell'alta Valle della Mèris

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 15

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 35

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE (ITINERARIO A)

FOTOPERCORSO VIRTUALE (ITINERARIO B)

IL RIFUGIO LIVIO BIANCO DALLE SPONDE DEL LAGO SOTTANO DELLA SELLA

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Livio Bianco (1910 m), raggiungibile da Sant'Anna di Valdieri (Valle Gesso) in h 2,45

Per i particolari sull’accesso, vedi itinerario Al Lago Sottano della Sella.

 

ITINERARIO

L’alta Valle della Meris è dominata dall’imponente massiccio del Monte Matto (3097 m) e dall’aguzza cuspide di Rocca la Pàur (2972 m). Sono qui proposte, a partire dal Rifugio Livio Bianco, due possibilità di escursione, una che risale il vallone principale fino alla sua testata, l’altra che si addentra in un selvaggio vallonetto laterale alla scoperta di minuscoli e pittoreschi laghetti fra pietraie e pareti rocciose.

a) Al Passo della Valletta: dal rifugio si ritorna lungo il sentiero di accesso fino alla mulattiera principale, presso il piccolo gias sulle rive del Lago Sottano della Sella (Gias del Lago). Da qui si prosegue lungo la mulattiera che risale la sinistra idrografica del vallone. Costeggiato interamente il grande Lago Sottano della Sella, la mulattiera inizia ad inerpicarsi con numerosi tornanti, sorretti da grandi muri a secco costruiti a regola d’arte, per la ripida costa erbosa, con belle vedute dall’alto sul lago, quindi raggiunge pianeggiante un bel ripiano prativo, sede dei ruderi di un gias (2121 m, h 0,40). Proseguendo a risalire con altri tornanti la successiva bastionata erbosa, la mulattiera raggiunge una bella cascata, presso un marcato bivio (2300 m circa m, h 0,25 dal gias): trascurando la diramazione di sinistra, diretta al Colle di Valmiana o al Monte Matto, si continua a destra, serpeggiando con alcuni tornanti fra dossi di rocce montonate e portandosi sul ciglio della grande bastionata che chiude a valle la conca glaciale che ospita il vastissimo Lago Soprano delle Sella (2329 m, h 0,10 dal bivio). Magnifica veduta sul versante nord dell’imponente massiccio del Monte Matto, coi nevai perenni alla base della cresta sommitale. 

Dal lago si continua verso destra, per arrotondati dossi erbosi, fino all’imbocco di una verde valletta: si risale la valletta, dove si trova un ulteriore piccolo laghetto, dapprima con pendenza moderata poi, raggiuntane la testata, con qualche tornante un po’ più deciso e, superato un grosso ometto di pietre, si esce alla larga sella del Passo della Valletta (2488 m, h 0,40 dal Lago Soprano). Vista ampliata sul massiccio del Matto, bella veduta sul sottostante Lago Soprano della Sella e, sul versante opposto, sull’altrettanto pittoresco Lago Soprano della Valletta (2231 m), posto alla testata dell’omonimo vallone che scende fino alla lontanissima Aisone, in Valle Stura. Volendo, è ancora possibile proseguire lungo l’abbandonata mulattiera che, aggirato uno sperone roccioso sulla sinistra, conduce ad un selvaggio vallonetto dominato da Rocca la Pàur, dove giacciono alcuni bei laghetti. 

Ritorno per la stessa via in h 1,20.

b) Nel Vallone del Latous: dal rifugio si segue una traccia di sentiero che risale i dossi erbosi alle spalle dell’edificio e si porta su un poggio alberato. Qui inizia un’antica mulattiera di caccia, abbandonata ma ancora in discreto stato, che traversa lungamente verso sud-est prima ripidi pendii boscosi, poi una vasta pietraia alla base dei contrafforti della Punta della Meris. Con alcuni tornanti, in parte in frana, la mulattiera ritorna a destra e raggiunge il ciglio di una bella conca fra isolati larici, dove giace un primo piccolo laghetto (h 0,15). Lungo una valletta erbosa, si sale poi su un costone, dal quale appare tutto il corso superiore del Vallone del Latous: a destra le imponenti pareti del versante nord-est del Monte Matto, mentre sullo sfondo si intuiscono solamente i due alti valichi del Colletto del Matto (2554 m, a sinistra) e del Drouveròn del Matto (2715 m, a destra). Dal costone un breve tratto in ripida discesa consente di toccare le sponde di un altro bel laghetto, adagiato in una conca detritica (2030 m, h 0,15 dal precedente laghetto). Oltre lo specchio d’acqua la mulattiera, sempre più incerta e rovinata, risale una pietraia con grossi blocchi (ometti), quindi, rimanendo sul fondo di una valletta a fianco del rio, raggiunge una conca erbosa con grandi massi. Salendo a sinistra, per un tratto erboso ripido ma breve, si raggiunge una nuova conca fra prati e rocce, dove giace un ulteriore piccolo lago (2054 m, h 0,15 dal secondo laghetto). Ambiente molto solitario, selvaggio e pittoresco. La prosecuzione verso la testata del vallone è possibile, ma mancano sentieri evidenti ed è quindi sconsigliata ad escursionisti non molto esperti. 

Ritorno per la stessa via in h 0,30.

 

TEMPO TOTALE

a) h 3,30 circa  b) h 1,15 circa

DISLIVELLO

a) 500 m circa  – b) 100 m circa 

DIFFICOLTA’

ULTIMO SOPRALLUOGO

29 agosto 2010

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Si tratta di due brevi gite, adatte soprattutto a chi pernotta al Rifugio Livio Bianco ed ha mezza giornata a disposizione per esplorarne i dintorni. Il Lago Soprano della Sella è molto caratteristico e particolare, oltre ad essere tra i più grandi bacini naturali della Valle Gesso: essendo aggirato dal sentiero del Colle di Valmiana e della via normale al Monte Matto (di gran lunga gli itinerari più seguiti), per visitarlo occorre dedicarvi una gita ad hoc, e spesso ciò non viene fatto per mancanza di tempo … Gran peccato!

Il Vallone del Latous è poco conosciuto e frequentato, essendo al di fuori dei normali circuiti escursionistici, e per questo si presenta solitario e selvaggio, e meritevole di una visita.