C.tto della Madre di Dio 2720 m - Canale N

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CARTINA CONSIGLIATA

A.S.F. scala 1:25.000 - Foglio 05

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO SU NEVE/GHIACCIO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 35

 

FOTO NOTEVOLI

IL VALLONE DELL’ARGENTÈRA E LA LUNGA DORSALE DELLA ROCCA DI SAN GIOVANNI (A DESTRA SONO BEN VISIBILI I TORNANTI DELLA MULATTIERA CHE SALE AL RIFUGIO BOZANO) SALENDO VERSO L’ATTACCO

SCENDENDO DAL COLLETTO DELLA MADRE DI DIO (CANALE SUD) VERSO IL BRÒCAN E IL MERCANTOUR

LA TESTATA DEL VALLONE ASSEDRAS ED IL RIFUGIO REMONDINO

IL CANALONE DI DISCESA (SUD) VISTO DAL FONDO DEL VALLONE ASSEDRAS

 

STORIA ALPINISTICA

La costiera della Madre di Dio è un lungo sperone roccioso che, originandosi presso la Cima Genova (3191m), all’estremità sud-occidentale della Serra dell’Argentèra, si protende verso Ovest separando i valloni dell’Argentèra e Assedras, e andando a terminare con un ripido versante sull’ampio Pian della Casa.

Le cime dello sperone, pur di altezza modesta, costituiscono uno straordinario belvedere sul settore più elevato delle Alpi Marittime: nonostante ciò, e nonostante la relativa vicinanza di due ottimi punti di appoggio costituiti dai rifugi Remondino e Bozano, esse vengono visitate assai raramente dagli alpinisti, che prediligono le più famose cime limitrofe.

Le vie normali di salita alle cime si svolgono a partire dai colletti che le separano, a cui si accede preferibilmente dal versante Sud, lungo canali detritici ripidi ma piuttosto agevoli. Il versante Nord, al contrario, si presenta inciso da profondi e ripidi canaloni, innevati o ghiacciati fino ad estate inoltrata, che ad inizio stagione consentono di effettuare bellissime ascensioni su neve in ambiente severo e grandioso.

Il Colletto della Madre di Dio ( 2720 m ), aperto fra l’omonima cima e la Cima Maubert, costituisce una delle più agevoli tra le traversate possibili, grazie alle pendenze non eccessive e alla tutto sommato comoda discesa lungo il versante meridionale.

La prima traversata è di V. de Cessole, con A. Ghigo e J. Plent, il 17 e 19 settembre 1901. 

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo e si risale la Valle Gesso.   

Oltre Valdieri, si lascia a sinistra la diramazione per Entracque e si continua dritti, raggiungendo la piccola borgata di Sant’Anna di Valdieri. Proseguendo lungo il fondovalle, si superano ancora i Tetti Gàina ed i Tetti Niòt, e si raggiungono le Terme di Valdieri (1368 m, 61 km da Mondovì). 

Qui si trascura il grande parcheggio sulla sinistra e si prosegue per la stradina asfaltata che contorna a sinistra lo stabilimento termale: ad un bivio si va a sinistra, in salita (indicazioni), risalendo con alcuni tornanti nel bosco la parte bassa del Vallone della Casa. Si prosegue poi lungamente sulla destra idrografica del vallone per la stretta stradina, che taglia alcuni impressionanti canaloni e si porta alla radura dove sorge il Gias delle Mosche (1591 m, tabelle indicatrici, parcheggio).

 

AVVICINAMENTO

Dal parcheggio (cartelli) si prende il sentiero a sinistra che attraversa un prato ed entra poi nel fitto bosco: in questo primo tratto il sentiero, un tempo assai rovinato dal ruscellamento superficiale, è stato di recente risistemato con intelligenza. Comincia quindi una serie di tornanti piuttosto ripidi che fanno guadagnare velocemente quota: dopo una quarantina di minuti si esce dal bosco su un vasto ripiano erboso con grandi massi, dove il vallone spiana decisamente: qui sorgeva un tempo il Gias del Sàut ( 1847 m ), di cui si scorgono ancora i numerosi muretti in pietra a secco delle recinzioni per il bestiame. Si profila imponente sul fondo del vallone la muraglia occidentale dell’Argentèra e, a destra, la selvaggia costiera della Madre di Dio. Con salita più moderata, la mulattiera prosegue parallela al rio, supera uno speroncino e giunge ai piedi di una prima modesta bastionata, antica sede del Gias del Mesa ( 2070 m , h 1,25): qui, con condizioni ottimali, inizia la neve.

Abbandonato il sentiero principale, che effettua alcuni tornanti e si inerpica poi sulla destra idrografica del vallone, diretto al Rifugio Bozano (vedi anche itinerario Nel Vallone dell’Argentèra), si prosegue al centro dell’avvallamento, fino all’ampia conca sottostante la bastionata, incisa da alcune piccole cascate. Svoltando decisamente a destra, si rimonta un ripido pendio (generalmente nevoso), tendendo gradualmente verso destra, in modo da dirigersi verso l’ampio conoide compreso fra le pareti rocciose delle cime de Cessole, Maubert e Madre di Dio.

Aggirando a destra uno sperone roccioso con radi larici, si risale l’ultimo breve ma ripido tratto che conduce nell’ampia conca sottostante il conoide (2400 m circa): a destra appare la Bassa della Madre di Dio, con la modesta Cima del Pian della Casa (vedi anche itinerario Traversata Argentèra-Assedras), mentre alle spalle si avvista il Rifugio Bozano al centro della comba dominata dalla Catena delle Guide e dall’imponente Corno Stella.

Si continua a salire, rimontando il conoide mantenendosi a ridosso delle propaggini della Cima de Cessole, fino al punto dove uno speroncino separa i due canali che fanno capo al Colletto de Cessole (a sinistra) e al Colletto della Madre di Dio (a destra, h 1,15 dal Gias del Mesa). Attacco.

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Lasciato a sinistra il ripido canalone che sale in diagonale al Colletto de Cessole, si continua dritti, superando lo speroncino (detritico o nevoso, a seconda della stagione) ed entrando nel vero e proprio canalone. Questo sale abbastanza regolarmente, con pendenze comprese fra i 35° e i 40°, mantenendosi ampio e lineare. Nella parte finale il canale si restringe leggermente, e l’inclinazione raggiunge i 45°. Uno speroncino roccioso bipartisce l’intaglio sommitale: a volte a sinistra si forma una cornice nevosa, nel qual caso conviene uscire a destra, a ridosso delle rocce della Madre di Dio, dove il pendio sale più agevolmente. In un modo o nell’altro, si guadagna l’esile insellatura del Colletto della Madre di Dio (2720 m, h 0,45 dall’attacco).

Bellissimo panorama verso Nord sul Vallone dell’Argentèra e sul massiccio del Monte Matto fino al Monviso, mentre verso Sud appare il tratto di spartiacque compreso fra la Cima di Mercantour e la Cima di Est di Pagarì di Salése. Sul colletto incombono i severi risalti della Cima Maubert (a sinistra) e della Madre di Dio (a destra).

 

Discesa: dal colletto si scende lungo il facile canale meridionale, facendo attenzione nel ripido primo tratto alle pietre mobili e a mantenersi sulla destra (a ridosso delle rocce della Madre di Dio). Più in basso il canale si allarga sensibilmente e, per malagevoli detriti, si va ad intercettare la labile traccia che unisce i rifugi Remondino e Bozano (vedi anche itinerario Traversata Argentèra-Assedras). Trascurando la traccia, si continua a discendere la pietraia raggiungendo il fondo del Vallone Assedras ( 2380 m circa, h 0,35 dal colletto), da dove si va ad intercettare, senza percorso obbligato (con neve più agevole), la marcata mulattiera di accesso al Rifugio Remondino (vedi anche itinerario Nel Vallone Assedras).

Seguendo in discesa la comoda mulattiera, si cala velocemente fino al Pian della Casa ( 1761 m , h 1,00 dal fondo del vallone), da dove seguendo la dissestata rotabile sterrata si ritorna al Gias delle Mosche (h 0,35 al Pian della Casa).

 

TEMPO TOTALE

h 4,40 circa (45 minuti per il canale vero e proprio)

DISLIVELLO

1150 m circa ( 270 m circa il canale)

DIFFICOLTA’

PD

MATERIALE UTILE

casco, ramponi, 2 piccozze

ULTIMO SOPRALLUOGO

8 giugno 2014

PERIODO CONSIGLIATO

fine maggio – metà giugno 

COMMENTI

Bella salita, modestamente impegnativa ma assai interessante per l’ambiente selvaggio e panoramico. Se affrontata con buone condizioni di innevamento, la salita risulta assai agevole per ripidi ma non impegnativi pendii nevosi: se affiorano i detriti, al contrario, la salita diventa più faticosa e complicata. Comoda la discesa: tenere presente che il canale Sud spesso si libera dalla neve già a maggio, per cui è assai facile trovare detriti mobili scendendo verso il fondovalle. Anche il fondo del Vallone Assedras, con neve, risulta di più agevole percorribilità. Consigliata!