Monte Argentča - Costa L'Erbin e Cresta SO

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CARTINA CONSIGLIATA

F.I.E. scala 1:25.000 – Foglio SV-1

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - APPENNINO LIGURE

SCHEDA N. 22

 

FOTO NOTEVOLI

LA VAL LERONE ED IL MAR LIGURE DAL "SENTIERO DELL'INGEGNERE"

IN FACILE ARRAMPICATA SULLA COSTA L'ERBIN, VERSO LE TARDIE E IL PASSO DELLA GAVA

DALLA COSTA L'ERBIN: LA CUSPIDE DI PUNTA MARTIN SPUNTA DIETRO IL PASSO DELLA GAVA

CRESTA SUD-OVEST DEL MONTE ARGENTČA (FOTOPERCORSO)

DALL'ATTACCO DELLA CRESTA SUD-OVEST DEL MONTE ARGENTČA VERSO LA ROCCA NEGRA E LA ROCCA DA CIAPPA

LA COSTA L'ERBIN SALENDO AL PONTE NEGRONE

 

STORIA ALPINISTICA

Il Monte Argentča (1088 m) č una sommitā di erba e roccette situata nel Gruppo del Beigua, nell'entroterra di Arenzano, alle testate dei valloni di Lerca e del Lerone. La vetta vera e propria non si trova sullo spartiacque principale, ma al culmine di una breve crestina protesa verso Sud: grazie a questa conformazione, la sua cima consente di ammirare un panorama tra i pių spettacolari sulla costa ligure fra Voltri e Capo Noli. Nel punto nodale sullo spartiacque sorge il bellissimo (ma ahimč chiuso a chiave!) Rifugio Argentča, ipotetico posto tappa sull'Alta Via dei Monti Liguri, che qui transita.

Normalmente al Monte Argentča si sale dal Passo della Gava (attraverso la Fontana del Leone) oppure dal Vallone di Lerca, per il Rifugio Padre Rino o per la "via diretta" (segnavia ): qui viene descritto un piacevole itinerario, al limite fra escursionismo ed alpinismo, lungo un selvaggio costone denominato Costa L'Erbin, compreso fra i valloni de L'Erbin e Giassu de Vacche, che conduce fin sulla vetta della Rocca Negra, cima minore lungo la costiera che dall'Argentča si allunga verso Sud. Da qui, se non si č ancora soddisfatti, č possibile raggiungere velocemente il piede della breve Cresta Sud-Ovest dell'Argentča, che con facili passi di arrampicata consente di toccare la panoramica sommitā.

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Arenzano (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si prende verso destra l'Aurelia per Cogoleto ma, appena la strada inizia a scendere (localitā Colletta), si imbocca una stradina a destra. Una breve discesa porta ad attraversare la zona industriale all'inizio della Val Lerone, poi seguendo il torrente si supera un'agritur e, con qualche tornante, si raggiungono le case sparse di Campo (130 m circa, 5 km da Arenzano). Si sale il pių possibile, poi si lascia l'auto (scarse possibilitā di parcheggio). 

 

AVVICINAMENTO

Presso la fine dell'asfalto, si prende una carrareccia erbosa che sale sulla destra (sbarra, segnavia ). Questa guadagna subito quota con alcuni tornanti, poi aggira uno sperone boscoso e si inserisce, dall'alto, nel vallone del Rio di Lerca. Doppiato il costone, si prosegue ancora un centinaio di metri sulla carrareccia, poi la si abbandona per seguire a destra una traccia marcata col segnavia ("Via Diretta al Monte Argentča", cartelli). In pochi minuti si raggiunge il ben marcato "Sentiero dell'Ingegnere" (segnavia I), che va seguito verso destra per circa 200 metri. Si incontra a questo punto un sentiero che si stacca a sinistra e inizia a salire ripidamente lungo il pendio arbustivo (di nuovo segnavia ): si segue questo sentiero, che risale il pendio con numerosi, ripidi tornanti. A tratti scoperti ed assolati si alternano piccoli boschetti di pini, che concedono un po' di refrigerio. Il sentiero risale il lungo crestone facente capo alla Rocca Turchina, cima rocciosa a sua volta sul contrafforte meridionale del Monte Argentča. Poco prima di raggiungere il colletto chiamato "Gua de l'Ômu", sul contrafforte meridionale della Rocca Turchina, si incontra un bivio con tabellone esplicativo (550 m circa, h 0,50 da Campo): si abbandona qui il segnavia (che prosegue a sinistra) per continuare a destra lungo il poco marcato sentiero C5 ("Sentiero dei Boy Scout"), che unisce Gua de l'Ômu al Passu du Figu. Dopo un primo breve tratto pianeggiante, il sentiero scende decisamente in diagonale fin sul fondo del Vallone de L'Erbin, dove supera l'omonimo rio che qui forma una caratteristica forra. Con una breve risalita sul versante opposto, in un fitto bosco di pini, il sentiero raggiunge il filo della Costa L'Erbin presso una rustica panca in legno fra gli alberi (550 m circa, altro tabellone, h 0,20 da Gua de l'Ômu). Attacco del primo tratto.

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Costa L'Erbin: si sale fra gli alti pini mantenendosi proprio sul filo, in questo primo tratto poco marcato, del costone: superato un primo gradino roccioso (interessanti esempi di massi conglomeratici), si prosegue lungo la dorsale, che si fa via via pių definita. Si puō rimanere sulle rocce proprio sul filo (consigliato), oppure aggirare i rari passaggi (comunque mai superiori al grado) su un lato o sull'altro, in questo caso perō con qualche difficoltā a causa della fitta vegetazione arbustiva. 

Si supera un primo modesto risalto rossastro per rocce erbose e gradinate (passi di II°-), continuando poi lungo lo sperone, che diviene a poco poco pių aereo e panoramico, pur rimanendo sempre facile e non esposto. Verso Ovest appare il porto di Savona e Capo Noli, mentre ad Est la cresta delle Tardie impedisce ancora di vedere il Golfo di Genova.

Superato un secondo sperone (II°) la vegetazione arborea cessa completamente, lasciando il campo ad erba e cespugli fra le rocce. Un tratto pių roccioso e continuo, ma sempre camminabile (passi di ) consente di toccare la prima cima del costone, denominata Pena de Maxin (771 m, h 0,45 dall'attacco), su cui sorge un piccolo ometto di sassi. Oltre un'ampia insellatura rocciosa si erge la cuspide sommitale della Rocca Negra, a cui bisogna puntare. Sulla destra di questa si individuano anche l'ampia Collettassa e la piramide finale del Monte Argentča.

Si scende per rocce e tratti erbosi, mantenendosi inizialmente poco a sinistra della cresta: un ultimo breve risalto (passo di II°- in discesa) consente di toccare l'ampia insellatura alla base della Rocca Negra, chiamata Cian de Muinč.

Si riprende a salire per rocce e lastroni fra gli arbusti, con divertente e non troppo faticosa progressione (passi di I°+): sempre salendo, si giunge alla base di un pių ripido risalto che, con percorso lievemente esposto (II°) consente di toccare la panoramica vetta della Rocca Garbä (905 m), anticima rocciosa della Rocca Negra. Per una breve crestina rocciosa si tocca facilmente la sommitā della Rocca Negra (940 m, h 0,45 dalla Pena de Maxin, ometto). Splendido panorama sulla costa ligure, sia verso il Savonese che il Genovesato, sul massiccio complesso del Monte Rama e sul vicino Monte Argentča, con l'ampia Collettassa ai suoi piedi.

 

Collegamento: dalla vetta si scende per prati, in pochi minuti, alla Collettassa (932 m, cartello metallico), dove si ritrova il marcato sentiero della "Via Diretta" (segnavia ). Si prosegue nei pressi del crinale erboso, si lascia a sinistra la poco marcata traccia che scende al Ricovero della Benedetta ed al Piano delle Segage e si giunge ai piedi della piramide terminale dell'Argentča. Lasciato il sentiero della "via diretta, che prosegue in salita verso la vetta, si segue ora a sinistra il segnavia A diretto al Rifugio Padre Rino (Cā Leveāsso): tagliato un boschetto, questo sentiero traversa in lieve salita il versante meridionale dell'Argentča fino ad una forcelletta rocciosa (targa metallica in memoria di Paolo Salata, h 0,15 dalla Rocca Negra), da dove si origina la breve cresta Sud-Ovest della montagna. Attacco del secondo tratto.

 

Cresta SO dell'Argentča: proprio sulla linea della forcella si attaccano le ripide rocce dello sperone. Con passaggi divertenti si supera il primo breve tratto (II°), quindi, quando le rocce si perdono fra gli arbusti (ometto), si traversa per alcune decine di metri verso destra, fino a ritrovare un tratto roccioso pių marcato. Si supera questo tratto con difficoltā variabili a seconda della linea di salita scelta (sul filo si supera il III° grado, mentre mantenendosi rasenti alle rocce si rimane sul ). Se dallo spigolo si segue una breve cengia sulla sinistra e si supera poi una successiva paretina, si rimane sul II° grado, su roccia ottima. Proseguendo per l'aerea crestina superiore, si supera ancora un ultimo tratto roccioso facile e si esce sul sentiero della "via diretta", ormai a pochi passi dalla vetta del Monte Argentča (1088 m, h 0,30 dall'attacco, statua della Madonna e libro di vetta). Splendido panorama.

 

Discesa: si seguono le tracce che, lungo la cresta, si dirigono verso Nord, in direzione del ben identificabile Rifugio Argentča. Superati una pietraia ed un tratto di roccette in discesa, si ritorna sul sentiero della via normale (segnavia ●●●) proveniente dallo spartiacque principale. Si segue il pianeggiante sentierino fino ad una sella erbosa poco sotto il Rifugio Argentča, dove si prende a sinistra un marcato sentiero che scende, con numerosi ampi tornanti, alla testata del Vallone di Lerca. Con fondo un po' rovinato dalle acque superficiali il sentiero continua a scendere fino all'evidente e non lontano Rifugio Padre Rino (Cā Leveasso, 903 m, h 0,40 dalla vetta). 

Qui si incontra il sentiero segnalato con che, con ripida discesa, cala nel Vallone di Lerca, supera il Passo du Fö e, ricevuto da sinistra il sentiero proveniente dal Ricovero della Benedetta, raggiunge il pittoresco Pian delle Segage e l'omonimo ricovero. Da qui, lungo l'evidente sentiero segnalato, si continua a scendere fino a Campo (h 1,10 dal rifugio). 

 

 

TEMPO TOTALE

h 5,30 circa (di cui h 2,00 di arrampicata effettiva)

DISLIVELLO

1000 m circa (di cui 550 m circa di facile arrampicata)

DIFFICOLTA’

F molto discontinuo la Costa L'Erbėn, F+/PD- (a seconda della linea scelta) la Cresta SO

MATERIALE UTILE

casco

ULTIMO SOPRALLUOGO

30 dicembre 2012

PERIODO CONSIGLIATO

dall'autunno alla primavera (evitando le giornate ventose)

COMMENTI

Pių che una via vera e propria, si tratta in realtā di una linea di salita un po' fuori dal comune, che consente agli amanti del genere una serie di passaggi divertenti e non esposti su roccia salda, in ambiente molto panoramico. Volendo, qualche difficoltā in pių si puō trovare sulla Cresta SO dell'Argentča, ma si rimane comunque sul piuttosto facile (massimo III°+). L'itinerario č stato riscoperto di recente da Andrea Parodi, affezionato frequentatore di queste zone e di questi percorsi, che in collaborazione con l'amico Giorgio Massone lo ha ripulito dalle sterpaglie ed ha eretto alcuni piccoli ometti lungo il percorso. In ogni caso, l'orientamento č elementare.