Rocca di Perti - Via "Antica Osteria"

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CARTINA CONSIGLIATA

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CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALPI LIGURI (via di falesia)

SCHEDA N. 26

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO (CON VARIANTI) 

 

STORIA ALPINISTICA

La Rocca di Perti (397 m) è un imponente complesso calcareo che si erge fra la Val Porra e la Valle Urta (o Valletta di Montesòrdo), nell'immediato entroterra di Finale Ligure. I settori interessanti alpinisticamente sono il versante Ovest e la parete Nord, su cui sono concentrati moltissimi itinerari d'arrampicata. 

"Antica Osteria" (E. Berrutti, G.L. Grillo, L. Pizzorni, M. Rivarola, febbraio 1982) si sviluppa sulla parete Ovest, nel settore settentrionale destro. E' una via di placca che, pur non raggiungendo difficoltà estreme, richiede comunque già una buona tecnica di piedi ed un po' di esperienza. Poco frequentata: chiodatura recentemente rinnovata, essenziale ma sicura, nel gennaio 2010 da L. Pizzorni, uno degli apritori. Nell'occasione, sono stati anche attrezzati ulteriori 2 tiri in alto che hanno consentito un più omogeneo collegamento con l'ultimo tiro del "Pilastro Josephine" rispetto al passato.  

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Finale Ligure (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si scende a Final Borgo, da dove si prende la strada per Càlice Ligure. All'altezza di Perti si svolta a destra e si segue la stretta, ripida strada che raggiunge la piccola frazione di Perti Alta. Rimanendo in quota, la stradina passa accanto alla Chiesa dei Cinque Campanili e, rasentando gialle pareti prima, ed inoltrandosi poi nella pittoresca, boscosa Valle Urta, si superano le Case Valle ed un primo parcheggio sulla destra e si raggiunge il piccolo parcheggio alla fine dell'asfalto presso il nucleo rurale di Montesòrdo.

N.B.: da Perti Alta in poi il transito è in realtà consentito solo ai residenti, ma gli arrampicatori sono in qualche modo tollerati. NON APPROFITTARNE!

 

AVVICINAMENTO

All'estremità sinistra del parcheggio (cartello per "Rocca di Perti") si prende un sentiero, all'inizio un po' incerto, che inizia a salire con pendenza sostenuta nel fitto bosco. Arrivati ad un bivio, si segue il ripidissimo e meno marcato ramo di destra, che raggiunge più in alto la traccia che aggira tutta la rocca; la si segue verso destra e si raggiunge così la base dello spigolo Nord, dove attacca una delle più facili ma interessanti vie della zona. 

Lasciando subito a sinistra la traccia che sale all'attacco di "Gioco Gioco", si prosegue in leggera discesa alla base delle imponenti placconate della parete Ovest. Si lasciano a sinistra le tracce di attacco della "Mariangela" e, più avanti, de  "Il Vecchio"

Si prende poi una traccia a sinistra, che si avvicina alla parete ed esce presso uno slargo della vegetazione, in corrispondenza di una fessura verticale (pochi metri a sinistra, sulla placca, si notano alcuni spit e la scritta "CARMEN RUSSO" ormai semi cancellata). Attacco (h 0,15 dal parcheggio).

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si possono contare 7 tiri di corda:

1 - Si attacca la fessura (utile un friend medio), prima direttamente, poi spostandosi leggermente a destra (5a). Si risale la placca superiore, liscia e molto delicata (5c, alcuni spit) fino giungere sotto uno strapiombo giallo. Si traversa a destra (5b) fino ad un grottino di roccia rossastra, dove c'è la sosta (chiodo e spit).

2 - Si continua a traversare per alcuni metri a destra, molto espostamente, fino ad una lama staccata. Si monta sulla lama, e si sale direttamente verso l'alto (5c sostenuto, 3 spit). Si esce su una placca più facile (5b), sulla quale si traversa (eventualmente sicura su un alberello) fino ad ulteriore spit, da dove si sale di nuovo verticalmente (5b). Si risalgono direttamente le placche soprastanti (5a) fino ad una piccola cengia alla base di una fessura verticale (sosta su chiodo + resinato).

3 -  Si risale la fessura (difficile, 5c impegnativo, diversi resinati), e se ne esce in alto a sinistra, per risalire un ultimo breve pilastrino (4c) che porta sulla comoda cengia alberata dove, oltre una vecchia sosta a cordoni su un alberello, sono i due nuovi spit di sosta.    

Opzione A - A questo punto, un'opportunità è quella di traversare lungo la cengia alberata verso destra (molto fastidioso per l'abbondante vegetazione) fino ad incrociare il tracciato della "Simonetta" a metà del 3° tiro, e di qui proseguire verso la vetta per la stessa Simonetta o per il più impegnativo Pilastro Josephine

4 - Dalla sosta all'inizio della cengia alberata si sale direttamente verso l'alto, lungo una traccia da poco ripulita. Appoggiando leggermente a destra, si arriva alla base di una breve placca rocciosa, che si risale fino ad un piccolo ripiano (3b).

Opzione B - più recentemente era stata individuata una ulteriore alternativa di collegamento con la "Simonetta":  dal ripiano si sale a sinistra un brevissimo diedrino (2a) e, per una traccia tra gli alberi, si sale ad un comodo ripiano davanti all'ingresso di una caratteristica grotta forata. Si entra nella grotta, che compie una decisa curva a destra e sbuca (con un saltino di poco più di un metro) su una cengia alberata. Si segue la cengia verso sinistra fino ad un ripiano ai piedi di uno sperone: si monta per facili roccette direttamente verso l'alto fino ad un successivo pianerottolo, ai piedi di un piccolo anfiteatro di strapiombi. Rimontando il facile speroncino a destra (clessidre e alberi per sicura, 3a) si raggiunge comodamente la sosta all'inizio del 5° tiro della "Simonetta": di qui è possibile proseguire lungo la stessa via o, scendendo di una quindicina di metri a destra per sentierino, raggiungere l'attacco del "Pilastro Josephine". 

4bis - La nuova tracciatura, dal piccolo ripiano traversa a destra alla base di una pancetta rocciosa (resinato) e risale poi un diedrino formato da alcuni massi staccati (3a), uscendo sulla cengia alberata presso l'uscita della grotta forata, che si lascia a sinistra. Si prosegue lungo la cengia verso destra per circa 5 metri, e si sosta presso alcuni alberelli, ai piedi di una grande placca dove si vedono un chiodo ed alcuni resinati.

5 - Si raggiunge la base della placca per una cengia diagonale verso destra: il primo passaggio, all'altezza del chiodo, è tecnico ed impegnativo (5c), poi si prosegue più facilmente (5a) prima per una placchetta, poi per una serie di gradini a lame (4c). Aggirato sulla sinistra un primo strapiombino, si giunge alla base di un muretto aggettante: il suo superamento diretto prevede un passo di 6b o 6a/A0 (ben protetto), altrimenti si può traversare alla sua estremità destra (dopo aver rinviato) e risalire più facilmente una placca verticale con piccola fessurina (5c) che riporta a monte del tetto. Di qui si prosegue per una serie di placche biancastre, verticali ma meno impegnative (5c) fino ad uscire sulla grande terrazza alla base degli ultimi due tiri della "Simonetta" (eventuale alternativa, sosta su alberi);

Si raggiunge la base della parete, quindi si traversa per alcuni metri a destra fino alla base di una evidente nicchia, oltre la quale si vede un nuovo resinato (sosta su alberi, sentiero);

6 - Si rimonta la paretina sul bordo destro della nicchia (5c il primo passo) poi si risale la soprastante placca (5a) e si superano alcuni gradoni (4c/5a, possibilità di piazzare un friend in un'evidente fessura orizzontale) fino alla base di un lama staccata. Si aggira la lama a destra (vecchio chiodo), scalando poi un breve camino a sinistra (4c). Raggiunta una cengetta alla base di una lama diagonale ancora verso destra (resinato), si risale tutta la lama, da sinistra a destra (4c/5a, nessun chiodo, possibilità per l'uso di friend medi e grandi) fino ad una nuova cengia. Si scala la breve placchetta gradinata superiore e si raggiunge l'ultima sosta del Pilastro Josephine, alla base della "Fessura Ivaldo".

7 -  Da qui si raggiunge la vetta della Rocca di Perti seguendo quest'ultima via (5b/5c) o, in alternativa, con l'ultimo tiro (traverso esposto) della "Variante della Simonetta" (più facile, 5a/4c).  

 

Discesa: una breve traccia si collega al sentierino proveniente dalla vicina vetta della Rocca di Perti, raggiungibile verso sinistra in pochi minuti. Seguendo invece il sentierino verso destra, si scende nel bosco e si costeggia poi in falsopiano la base della parete Nord. Trascurato il proseguimento del sentiero, che ritorna alla base del Versante Ovest, si prende una deviazione a destra che ritorna, in h 0,10, nuovamente al parcheggio.

 

TEMPO TOTALE

h 3,00 circa 

DISLIVELLO

200 m circa di sviluppo 

DIFFICOLTA’

TD (6b o 6a/A0 max/5c obb.)

MATERIALE UTILE

corda da 50/70 m, casco, 12 rinvii, cordini, alcuni friend: via in gran parte attrezzata a spit e chiodi

ULTIMO SOPRALLUOGO

18 dicembre 2011

PERIODO CONSIGLIATO

tutto l'anno

COMMENTI

Bella via molto interessante, specie perchè poco frequentata nel panorama del "luna park" di Perti! Placche tecniche e delicate, chiodatura sufficiente ma non "da falesia", roccia splendida: cosa state aspettando? Con la nuova tracciatura dei tiri superiori, poi, si è realizzato un itinerario veramente ambizioso e di grande soddisfazione! Da non perdere!