Forcella Piccola 2120 m

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 016

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DELLE MARMAROLE)

SCHEDA N. 1

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Pieve di Cadore, da dove si svolta a sinistra imboccando la Valle del Boite. Si risale la valle fino a San Vito di Cadore (1010 m, 47 km da Pian di Vedoia). 

All'altezza della chiesa, si prende sulla destra una diramazione (indicazioni per il Rifugio Scotter-Palatini) che sale a monte del paese e transita presso un ristorante (parcheggio); è possibile proseguire in auto fin oltre il Rifugio Scotter-Palatini, ma le pessime condizioni del fondo stradale sconsigliano questa opportunità ai possessori di normali automezzi.

 

ITINERARIO

Si segue la stretta strada asfaltata che si inerpica nel rado bosco alle falde dell'Antelao (3264 m), mentre con un ampio tornante si inserisce nella Valle di Ru Secco. Incrociato uno skilift, la strada risale con pendenza più moderata la valle, attraverso bei prati, con bella veduta sui selvaggi versanti discendenti da Cima Salvella (2556 m, a destra) e sull'imponente mole del Pelmo (alle nostre spalle, oltre il solco della Valle del Boite). 

Superato il Ru Secco (spesso asciutto, come dice il suo nome, ma temibile nei periodi di pioggia) su di un ponte, la strada diventa sterrata e sale ripidamente dall'altra parte, per poi entrare in un tratto di fitto bosco. Usciti dagli alberi, si incrocia la grande pista da sci che ha origine dal Rifugio Scotter-Palatini, e appare con tutta la sua potenza l'Antelao, la seconda cima delle Dolomiti (sul centro-destra). Proprio di fronte si ergono le ardite costruzioni rocciose dei Becchi d'Imposponda (2087 m), mentre sulla sinistra appare la bastionata di Cima Bel Pra (2917 m), che domina il settore delle Marmarole che si affaccia sulla Val Boite. 

Traversando in leggera salita verso sinistra, la strada prende a risalire i grandi pendii ricoperti di mughi con alcuni tornanti (in alto sulla sinistra, tra gli alberi, appare per un attimo il Rifugio San Marco) finchè, dietro ad una curva, si raggiunge il terrapieno erboso su cui sorge la bella costruzione del Rifugio Scotter-Palatini (1580 m, h 1,30 da San Vito). Bella veduta su Cima Salvella, Antelao, Cima Bel Pra e, oltre la Val del Boite, su Pelmo e Becco di Mezzodì. 

Dal rifugio si prosegue sull'ampia strada sterrata che, dopo un ultimo tornante (di qui stacca il sentiero n° 229 per l'accesso diretto a Forcella Piccola), traversa pianeggiante tutta la testata del Ru Secco, fino ad un piccolo spiazzo presso il ripido letto di un rio, zona di frequenti frane (fin qui è consentito l'accesso alle auto, ma la strada è in cattive condizioni). Si prende allora una traccia che attraversa il rio su ripide ghiaie (attenzione, passo delicato) e che inizia poi ad inerpicarsi ripidamente nel fitto bosco. In alcuni tratti la marcia è fastidiosa, a causa del terriccio umido e scivoloso, ed in questo caso ci si deve aiutare con le grosse radici degli alberi. Superato un altro alveo torrentizio (Ru de Sacco), meno rovinoso del precedente ma con un passaggio un po' esposto, si continua a salire nel bosco, fino ad un parapetto che si affaccia sulla valle e sull'Antelao. Un'ultima breve salita ed appare, un po' di sorpresa, la vecchia costruzione del Rifugio San Marco (1823 m, h 0,45 dal Rifugio Scotter-Palatini), posto in una bella radura sul colle chiamato, dagli abitanti di San Vito, "Col da chi da os", "Colle di quelli di dietro", riferito ai valligiani di Auronzo); un sentierino sulla destra porta ad un curioso e caratteristico "gazebo", posto su di un promontorio che si affaccia su tutta la valle. Alle spalle, dominano il rifugio gli appicchi del Torrione Giou Scuro (2301 m), mentre verso destra è visibile Forcella Piccola, aperta tra Cima Scotter (Marmarole) ed Antelao. Dalla parte opposta, svetta il Pelmo

Superato il rifugio, si trascura il sentiero di sinistra, diretto a Forcella Grande ed in Val di San Vito, per prendere quello di destra (segnavia n° 227) che rientra nel bosco: se ne esce all'altezza di un canalino, che si traversa per poi risalire dalla parte opposta un tratto friabile (prudenza!). Si procede poi in piano od in moderata salita lungo tutto il basamento di Cima Bel Pra (2917 m) e di Cima Scotter (2800 m), fino ad insinuarsi nella valle-canale racchiusa da questa bastionata e i Becchi d'Imposponda. Incrociato il sentiero n° 229, proveniente dal Rifugio Scotter-Palatini, si risale l'ultimo tratto (due varianti, ambedue con scarse difficoltà) fino alla larga insellatura di Forcella Piccola (2120 m, h 1,15 dal Rifugio San Marco), in vista della Val d'Oten e delle imponenti Marmarole; una breve discesa conduce velocemente al ben evidente Rifugio Galassi (2018 m, h 0,10 dalla forcella). 

Tornati a Forcella Piccola, si scende con il sentiero già percorso in salita fino al bivio con il segnavia n° 227: trascurato questo sentiero, si continua lungo il n° 229 tra i mughi, ripidamente, fino alla strada nei pressi del Rifugio Scotter-Palatini (h 0,40 dal Rifugio Galassi). 

Di qui, per l'itinerario di salita, nuovamente a San Vito (h 1,00 dal Rifugio Scotter-Palatini). 

 

TEMPO TOTALE

h 6,00 - 6,30 circa (h 4,00 - 4,30 circa salendo in auto fino al Rifugio Scotter-Palatini)

DISLIVELLO

1000 m circa (600 m circa partendo dal Rifugio Scotter-Palatini)

DIFFICOLTA’

E allenati (in alcuni brevi tratti è richiesta fermezza di piede)

ULTIMO SOPRALLUOGO

2 luglio 2000 (fino al Rifugio San Marco) 

PERIODO CONSIGLIATO

metà giugno - fine settembre

COMMENTI

Itinerario "classico" al cospetto dell'Antelao, la seconda cima per altezza delle Dolomiti; la zona, soprattutto la bassa e media Valle del Ru Secco, purtroppo è un po' deturpata da sbancamenti e piste da sci, ma tutto sommato mantiene un certo grado di selvaggia bellezza a causa dei fianchi dirupati e della fitta vegetazione. Caratteristiche le costruzioni del Rifugio San Marco, ancora in stile primo '900, e del Rifugio Galassi, ricavato da una grande caserma della Prima Guerra Mondiale. Attenzione in caso di abbondanti piogge, in quanto i corsi d'acqua si gonfiano rapidamente ed il terreno è di natura franosa.