Traversata Val Moèna - Cermìs

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 014

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO LAGORÀI-CIMA D'ASTA)

SCHEDA N. 9

 

FOTO NOTEVOLI

LA TESTATA DELLA VAL MOÈNA DAI PRESSI DELLA MALGA NUOVA DI VAL MOÈNA

CAVALESE E LE SUE FRAZIONI DAL PAIÒN DEL CERMÌS

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Si raggiunge Cavalese (1072 m, 24 km da Egna-Ora), da dove si scende alla strada di fondovalle. Si svolta a destra e si discende la valle per circa 1 km, fino ad un ponte a sinistra che porta alla piccola frazione Cascata (849 m, parcheggio).

 

ITINERARIO

Ammirata la bella cascata che dà il nome alla località, si supera il rio su un ponte e si segue la comoda rotabile sterrata che sale con due tornanti lungo un pendio erboso, per poi inserirsi nel bel bosco di abeti e larici. Trascurata presto una diramazione a sinistra (indicazione per "Abete Monumentale"), si prosegue sulla carrareccia principale (segnavia n° 317), che attraversa alcune pittoresche radure con tavoli e panche, per poi immettersi nel solco principale della Val Moèna

Con pendenza moderata, la strada procede nel fitto bosco, con tracciato poco panoramico: oltre un primo ponte, si raggiunge un ampio ripiano erboso dove sorge una costruzione dell'acquedotto, e si incontra una diramazione a destra per il villaggio di Salanzàda. Proseguendo lungo la carrareccia, si supera nuovamente il rio e, oltre una zona di bosco fitto, si incontra un altro bivio: trascurata la diramazione di destra, diretta in Val Foràme, si prosegue a sinistra, rimanendo in Val Moèna, fino ad un ennesimo ponte. Qui c'è un altro bivio, in verità poco avvertibile, per il Doss dei Làresi (stazione intermedia degli impianti del Cermìs). 

Continuando a seguire la strada, si guadagna quota con una serie di tornanti un po' più ripidi, per poi tagliare nuovamente in falsopiano la sponda sinistra della valle. Presso una strozzatura del vallone, si abbandona la carrareccia per prendere una larga mulattiera a destra che si addentra nel bosco, supera il rio su un ponticello di legno ed inizia a salire più decisamente lungo la sponda opposta della valle. In uno splendido ambiente boschivo, veramente selvaggio, la mulattiera sale fino ad incrociare nuovamente la strada, che si abbandona subito per seguire un sentiero che prosegue in salita nel bosco di fronte fino ad intercettare definitivamente la strada. Si segue la carrareccia pianeggiando verso sinistra e, aggirato un dosso, si incontra l'ampia radura dove sorge la pittoresca Malga Càore (ex Malga delle Capre, 1706 m, h 2,00), di proprietà privata. 

Un brevissimo strappo consente quindi di raggiungere la grande spianata prativa di fondovalle dove sorgono varie costruzioni private e la grande Malga Nuova di Val Moèna (1744 m, h 0,15 da Malga Càore): presso la malga è sempre aperto un locale per il bivacco. 

Abbandonata la carrareccia, si seguono ora a sinistra i segnavia del sentiero n° 353 per Forcella La Salèra: sentiero è una parola grossa perchè, soprattutto all'inizio, la traccia è praticamente inesistente, e solo i bolli bianco-rossi (recentemente ridipinti) danno un'idea della direzione da seguire. Più in alto comunque la traccia è più marcata, e la si segue con fatica mentre sale con erte svolte la ripida costa boscosa. Belle vedute sulla testata di Val Moèna e, oltre il Doss dei Làresi, sul Gruppo del Latemar. Tagliate numerose vallette laterali, si rimonta alla fine un ripido pendio erboso che sbuca sulla larga insellatura di Forcella La Salèra (2230 m, h 1,15 dalla malga). 

Trascurati i sentieri che proseguono lungo la linea della forcella, si prende la traccia che aggira alla base il piede della cresta del Cimòn del To della Trappola (2401 m) e, per ondulati ripiani erbosi e petrosi, raggiunge un poggio alberato da dove appare la cupola erbosa del Paiòn del Cermìs, con le evidenti costruzioni degli impianti di risalita. Proseguendo a destra, lungo una specie di corridoio erboso, si raggiunge un'ampia conca acquitrinosa, sede di un lago interrato, che si attraversa per poi tagliare più decisamente una vasta pietraia. Con decisa salita, si raggiunge la grande pista da sci del Cermìs e, tagliatala in diagonale, si tocca l'ampia insellatura della Forcella di Bombasèl (2180 m, h 1,15 da Forcella La Salèra). Bella veduta sul tozzo Cimòn del To della Trappola, sul roccioso Castèl di Bombasèl (2535 m) e su tutto il settore centrale del Lagorài

Per godere di un panorama ancora più vasto, conviene salire in un quarto d'ora lungo la pista da sci sull'allungato schienale del Paiòn del Cermìs (ristoro presso l'arrivo della funivia da Cavalese), da dove appaiono anche tutta la Val di Fiemme e la bassa Val di Fassa

Tornati alla forcella, si segue ora il segnavia n° 2 (indicazioni per "funivia"), che scende fra erba e rocce nell'ampio vallone sottostante: dopo un primo tratto in ripida discesa, la traccia si mantiene in quota, a ridosso dei ripidi pendii del Paiòn del Cermìs e, con alcuni saliscendi, va ad incontrare l'ampia pista da sci. Scendendo per la pista, senza percorso obbligato, si raggiunge la stazione intermedia "Olimpia", situata su di un ampio spallone erboso. Seguendo la sinuosa carrareccia forestale (segnavia 9a), lungo un "percorso attrezzato" per imparare ad apprezzare le amenità del luogo, si perde quota molto lentamente. Dopo molto tempo, con una serie di tornanti un po' più decisi nella boscosa Val de la Roda, si scende finalmente alle grandi costruzioni del Doss dei Làresi (1278 m, h 1,30 dalla Forcella Bombasèl), dove sorge la Baita Doss dei Làresi e dove giunge anche una strada asfaltata. 

Proseguendo sulla carrareccia a sinistra, si tagliano immensi boschi per uscire sul magnifico altopiano pascolivo di Salanzàda (1057 m), ricco di bestiame al pascolo. A questo punto si lascia la strada (diretta alla media Val Moèna) per prendere una diramazione a destra che scende per vasti prati in direzione di una ben evidente malga. Oltre la malga, la strada entra in un fitto bosco (ambiente naturale splendido!), supera un rio su un ponte, transita presso il famoso "abete monumentale" (cartello) e, uscita su un ampio prato, va a ricongiungersi alla strada di Val Moèna sopra i due tornanti iniziali. 

Di qui, in breve, nuovamente a Cascata (h 1,00 dal Doss dei Làresi).  

 

TEMPO TOTALE

h 8,00 - 9,00 

DISLIVELLO

1600 m circa 

DIFFICOLTA’

E allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

3 giugno 2006 

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - ottobre

COMMENTI

Giro ad anello "importante", lungo e panoramico, in puro stile Lagorài: immensi boschi, pietraie e vasti orizzonti. Un po' di attenzione alla segnaletica che, specialmente lungo la discesa, si fa confusa e non proprio corrispondente alla carta. Preferibile quando gli impianti non funzionano.