In Val Venegia

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 022

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO INVERNALE - DOLOMITI (GRUPPO DELLE PALE DI SAN MARTINO)

SCHEDA N. 6  

 

FOTO NOTEVOLI

VALANGA SULLA PARETE NORD-OCCIDENTALE DEL CIMÒN DELLA PALA, RIPRESA DALLA TERRAZZA DELLA BAITA SEGNATINI

LA BAITA SEGANTINI DALLA SOMMITÀ DELLA COSTAZZA

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Si risale la valle fino a Predazzo (1011 m, 37 km da Egna-Ora), dove si svolta a destra per risalire la pittoresca Val Travignòlo. Superato Bellamonte, si supera il grande bacino artificiale (Lago di Paneveggio) e si raggiunge l'abitato di Paneveggio (1515 m, 13 km da Predazzo).

b) Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Belluno e poi Feltre (42 km da Pian di Vedoia), da dove si risale interamente la lunga Val Cismòn fino al Passo Rolle (56 km da Feltre). Si scende quindi in Val Travignòlo fino a Paneveggio (1515 m, 8 km dal Passo Rolle).

Da Paneveggio si prosegue verso il Passo Rolle, deviando però quasi subito a sinistra per il Passo di Vàlles. Dopo qualche chilometro, in località Pian dei Casòni (1693 m), si lascia l'auto presso un capace parcheggio sulla destra (indicazioni per la "Val Venègia").

 

ITINERARIO

Si imbocca la carrareccia, di solito ben battuta, che si dirige quasi in piano verso l'imbocco della Val Venègia; sullo sfondo già appaiono maestosamente le Pale. Dopo poche svolte nel rado bosco, si raggiunge la grande radura dove sorge l'Agritur Malga Venègia (1778 m, h 0,15): di solito, d'inverno è aperta con servizio di ristoro. 

Di qui la traccia, meno ampia ma sempre sufficientemente battuta, prosegue pianeggiando tra radi alberi; l'immensa paretona a placche rossastre della Cima dei Burelòni (3130 m) incombe sullo sfondo. Superato un lieve dosso, la traccia risale comodamente una breve costa boscosa fino a toccare il nuovo edificio della Malga Venegiòta (1824 m, h 0, dalla Malga Venègia), dove la valle muta bruscamente direzione da Sudovest a Sud. Alternando brevi tratti di moderata salita ad altri in piano, la traccia raggiunge l'inizio di un vastissimo ripiano che occupa tutto il fondovalle cosparso di grossi massi, il Campigòl della Vezzàna. Di qui stacca, sulla sinistra, il sentiero estivo per il Rifugio Volpi al Mulàz (raramente marcato d'inverno). 

Attraversato il ripiano, si raggiungono i mammelloni arrotondati che chiudono la testata della valle, che si risalgono al meglio seguendo le diverse tracce che si intersecano; sulla sinistra, tra le incombenti quinte della Cima della Vezzàna (3192 m) e del Cimòn della Pala (3185 m), si incunea il piccolo Ghiacciaio del Travignòlo, che sbocca in alto nell'omonimo passo (2925 m). Raggiunto un altro ripiano, le tracce serpeggiano su un ultimo modesto pendio fino all'ampia sella nevosa del Passo della Costazza, dove sorge il caratteristico edificio ligneo della Baita Segantini (2170 m, h 1,20 da Malga Venegiòta). Fortunatamente, la vecchia seggiovia che portava fin quassù da Passo Rolle è ora dismessa, nonostante ciò la vicinanza degli impianti del Rolle e la rapidità degli accessi da questo versante fanno sì che nelle belle giornate il luogo sia comunque affollato, nonostante anche la stessa baita rimanga chiusa nel periodo invernale. Splendide vedute su Cimòn della Pala e Cima della Vezzàna, nonchè sulla zona del Lagorài. 

Vale la pena, se la giornata lo consente, la breve ascesa alla vicina sommità della Costazza (2275 m), regolare piramide nevosa alle spalle della baita: raggiungibile in circa h 0,20, consente una veduta meravigliosa su Lagorài, Gruppo di Bocche e, soprattutto, sulla fronteggiante parete del Cimòn. 

Ritornati per la stessa via alla Baita Segantini, la discesa si effettua sul versante opposto, verso gli impianti di Passo Rolle: raggiunte le piste, si discendono per breve tratto poi, poco oltre la Capanna Cervino (2082 m), si devia a destra lungo tracce scialpinistiche, seguendo la direttrice di alcuni pali della luce. Attraversati con alcuni saliscendi ampi pendii nevosi, si scende in breve alla vasta radura di Malga Juribello (1868 m, h 0,50 da Baita Segantini). 

Seguendo le indicazioni per Pian dei Casòni, si entra in breve nel bosco, qui davvero selvaggio e lussureggiante, e seguendo evidenti tracce scialpinistiche si perde quota velocemente fino al fondovalle del Travignòlo, in corrispondenza del Pian dei Casòni e del parcheggio (h 0,40 dalla Malga Juribello).

 

TEMPO TOTALE

h 4,00 - 4,30 (compresa l'ascesa alla Costazza)

DISLIVELLO

600 m circa 

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

4 gennaio 2004 

PERIODO CONSIGLIATO

gennaio - marzo

COMMENTI

Itinerario piuttosto breve, non faticoso, piuttosto frequentato: consente alcune tra le vedute più famose delle Dolomiti, che qui raggiungono un'imponenza non comune. Molto interessante la discesa lungo il bosco di Juribello, veramente lussureggiante e, questo sì, poco frequentato.