La Rosetta 2743 m

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 022

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DELLE PALE DI SAN MARTINO)

SCHEDA N.

 

FOTO NOTEVOLI

LA CIMA DELLA ROSETTA DAI PRATI SOPRA SAN MARTINO DI CASTROZZA

SAN MARTINO DI CASTROZZA DAI PRESSI DEL PASSO DELLA ROSETTA

IL LUNARE ALTIPIANO DELLE PALE, CON IL RIFUGIO PEDROTTI, DALLA SOMMITÀ DELLA CIMA DELLA ROSETTA

LA CATENA SETTENTRIONALE DELLE PALE DAI PRESSI DEL RIFUGIO PEDROTTI

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Si risale la valle fino a Predazzo (1011 m, 37 km da Egna-Ora), dove si svolta a destra per risalire la pittoresca Val Travignòlo. Oltre Bellamonte, si supera il grande bacino artificiale (Lago di Paneveggio) e si raggiunge l'abitato di Paneveggio (1515 m). Si prosegue a salire, trascurando la diramazione verso il Passo di Vàlles, e si raggiunge il prativo Passo Rolle (1980 m, 21 km da Predazzo). Da qui si scende con lunghi tornanti fino a San Martino di Castrozza (1467 m, 9 km dal passo).

b) Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Belluno e poi Feltre (42 km da Pian di Vedoia), da dove si risale interamente la lunga Val Cismòn fino a San Martino di Castrozza (1467 m, 47 km da Feltre).

Presso le ultime case del paese, lungo la strada diretta al Passo Rolle, si parcheggia nel vasto piazzale antistante la stazione a valle della cabinovia per il Col Verde (1500 m circa). 

 

ITINERARIO

Dalla stazione di partenza della cabinovia si prende la stradetta (indicazioni) che si va ad innestare presto sulla pista da sci del Col Verde (segnavia n° 701). Si inizia quindi a risalire la pista, con percorso ripido e poco panoramico: si tralasciano quasi subito sulla destra una diramazione pianeggiante che, superato il rio, si dirige verso la Val di Roda, ed un successivo sentierino per la Malga Pala, e si prosegue nel fitto bosco con un lungo ed erto tornante. Aggirato un poggio alberato, la pendenza diminuisce per un attimo, poi un altro strappo conduce all'ultimo rettilineo che termina presso la stazione di arrivo della cabinovia ed il piccolo bar-ristoro del Rifugio Col Verde (1965 m, h 1,00). Siamo al limitare degli alberi, e sopra di noi incombono minacciose le impressionanti pareti delle Pale di San Martino. Di qui parte anche la funivia che, con ardito balzo, raggiunge l'Altipiano delle Pale a metà strada tra la Cima della Rosetta (2743 m) e l'omonimo passo. 

Da dietro la stazione di partenza della funivia prosegue lo storico e comodo sentiero n° 701 (realizzato nel 1913 dalla S.A.T.), che inizia a risalire l'erto pendio erboso e detritico con lunga serie di lenti e regolari tornanti: toccato il vero e proprio culmine del Col Verde, si raggiunge verso destra una selletta erbosa, oltre la quale si risale il successivo costone e si tagliano poi le franose ghiaie di un canalone (impercettibile deviazione per Passo Bèttega ed il "Sentiero dei Finanzieri", in realtà il cartello è posizionato più in alto del bivio). Si traversa lungamente verso destra, con belle vedute sulla Cima della Rosetta e sul fronteggiante Cusìglio (2510 m), per poi prendere a risalire con altre serpentine (alcune funi metalliche e parapetti nei punti più esposti) la vasta scarpata di roccette discendente dal Passo della Rosetta. L'ottima segnaletica guida attraverso cenge, canalini e tratti detritici fino all'ampio pendio ghiaioso sottostante il passo: oltrepassato l'ardito pilone della funivia, un'ultima traversata per cengette leggermente esposte consente di raggiungere l'orlo dell'Altipiano delle Pale nel suo punto di massimo restringimento, proprio in corrispondenza del Passo della Rosetta (2572 m, h 1,30 dal Rifugio Col Verde). Bellissima veduta sulle desolate lastronate e sulle ardite cime rocciose che fanno da corona al brullo tavolato detritico. 

Seguendo i segnavia verso sinistra, si può raggiungere in una decina di minuti il Rifugio Pedrotti alla Rosetta (2581 m). Volgendo invece decisamente a destra, e risalendo per tracce di passaggio il vasto pendio detritico, si raggiungono la stazione superiore della funivia (bar-ristorante, affollamento garantito!) e, aggirato con precauzione un profondo crepaccio roccioso, per le ultime ghiaie e roccette, l'aerea sommità della Cima della Rosetta (2743 m, h 0,30 dal passo). Meraviglioso panorama a volo d'uccello sulla conca di Fièra di Primièro, su Lagorài e Cima d'Asta, sulla poderosa Pala di San Martino e su tutta la Catena Settentrionale delle Pale. 

Scesi nuovamente al Rifugio Pedrotti, oltre che per l'itinerario di salita, è senz'altro consigliabile la discesa per la selvaggia Val di Roda. Si seguono le evidenti indicazioni (segnavia n° 702) per il Passo di Val di Roda, che si raggiunge in pochi minuti (2580 m), aperto fra la Cima della Rosetta e l'Anticima di Roda. Qui ha il suo capolinea il famigerato "Sentiero del Barone Von Lesser", così chiamato dal nobiluomo di Dresda che ne finanziò la realizzazione fra il 1905 ed il 1914: la caratteristica peculiare di questo percorso è l'incredibile (ed a volte eccessivo!) numero di tornanti a pendenza praticamente nulla, che lo allungano a dismisura. Per contro, in discesa tale percorso è comunque piacevole e poco faticoso. 

Si inizia quindi a scendere nella selvaggia Val di Roda, mantenendosi altissimi rispetto al fondovalle: il sentiero risulta tracciato con intelligenza, con terrapieni e muretti a secco, cionondimeno sovente i tornanti sono "tagliati" da opportune scorciatoie. Più in basso, la traccia taglia una verticale bastionata rocciosa con percorso agevole ma un po' esposto (rocce umide), per uscire poi su di uno splendido colle erboso (Col delle Fède, 2278 m, h 1,00 dal rifugio), da dove si apre magnifica la vista sul Passo di Ball e sulla Pala di San Martino. 

Attraversato lo scosceso canalone originatosi dal severo vallone in cui si annida il piccolo Ghiacciaio della Pala, la traccia lascia a sinistra lo stacco del segnavia n° 715 per il Rifugio Pradidali ed inizia un'altra lunga serie di tornanti lungo un pendio erboso: raggiunto il fondo di un ripido valloncello sul quale incombono nere pareti rocciose (sono in realtà quelle che sorreggono il Col delle Fède), si scende ancora lungamente fino al piccolo ripiano erboso del Col dei Bèchi (2048 m, h 0,45 dal Col delle Fède). Dai ruderi del piccolo rifugetto un tempo qui esistente, si gode di magnifica veduta sui Campanili di Roda e su tutta la conca di San Martino.

Da qui la valle si fa boscosa e ancor più selvaggia: un'altra serie di lunghi tornanti per una successione di terrazze baranciose consente di raggiungere il ciglio del grande salto iniziale della vallata, di cui si scorge il lontanissimo fondovalle. La mulattiera taglia allora a mezzacosta, alla base dei verticali pinnacoli e dei vertiginosi canaloni alle pendici del Cusìglio e del Figlio della Rosetta: superati una serie di ripidi canali (qualche facile attrezzatura), si scavalca per una buia galleria artificiale il colletto basale di un ardito gendarme (Torre Ebe), per scendere con altri tornanti il successivo canale ghiaioso. Oramai nel bosco fitto, si tagliano lungamente le scoscese pendici della Cima della Rosetta, in ambiente selvaggio e bellissimo, fino ad incrociare l'ampia forestale della Val di Roda (cartelli): seguendola, si traversa il bosco a monte di San Martino fino a reinnestarsi sulla pista da sci del Col Verde, pochi minuti a monte della stazione di partenza della cabinovia e del parcheggio (h 1,15 dal Col dei Bèchi).   

 

TEMPO TOTALE

h 6,30 - 7,00 

DISLIVELLO

1400 m circa 

DIFFICOLTA’

EE allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

13 settembre 2005 

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Bellissimo giro, panoramico e tutto sommato non troppo faticoso. La salita è un po' infastidita dai cavi della funivia, ma risulta comunque piacevole e suggestiva. Grandioso panorama dalla sommità della Cima della Rosetta, anche se può risultare un po' fastidioso l'affollamento dovuto alla funivia. Veramente meritevole la discesa per la severa Val di Roda.