Monte Pizzòcco 2176 m

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N.B.: ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANNA PIERMARTINI

 

CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 023

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (VETTE FELTRINE)

SCHEDA N. 2

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Pina di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Belluno e si prosegue verso Feltre fino a Santa Giustina (23 km da Pian di Vedoia). 

Da qui si devia verso San Gregorio nelle Alpi, poi si seguono le indicazioni per Roncòi (780 m) e per il Rifugio Le Ere (1297 m). Si lascia l’auto nei pressi di una casa privata (fontana).

 

ITINERARIO

Si comincia a salire nel bosco lungo erte scorciatoie segnalate, che consentono di abbreviare notevolmente il percorso rispetto alla mulattiera inghiaiata. Si giunge ad una casa con la facciata ornata da antichi utensili contadini e, oltre la solita scorciatoia, si incrocia nuovamente la carrareccia. 

Qui tabelle indicano di seguire la sterrata per il Rifugio Le Ere, mentre una traccia nel bosco prosegue dritto per il Bivacco Palia (fin qui, trovando parcheggio, si può proseguire anche in auto). Imboccata dunque la stradetta, la si segue per un poco fino a che, oltre un breve e riposante tratto in piano, la si deve abbandonare per imboccare (tabelle) un erto sentierino che si inoltra nel bosco, risparmiando tempo ma non fatica. Dopo un poco si interseca nuovamente la carrareccia, ma la si abbandona praticamente subito; davanti allo sbocco del sentiero, sopra un'erta scarpata terrosa, si nota infatti l’ennesima scorciatoia (non segnalata stavolta) che, con pendenza un poco meno sostenuta, conduce fino ad uno spiazzo nel bosco che funge da area di parcheggio per il Rifugio Gazzi - Casèra Le Ere (1297 m) situato in una amena radura splendidamente affacciata sulla pianura sottostante.  

Dal rifugio, occorre salire ancora per raggiungere la bella spianata erbosa posta circa 300 metri più in alto; imboccata dunque una traccia subito dietro il rifugio, si scende dapprima leggermente per poi cominciare a traversare in costa. Inizialmente non vi sono indicazioni, ma dopo un poco, nel bosco, si incontra una tabella segnaletica con indicazioni per il Bivacco Palia che rassicura sul fatto di essere sulla strada giusta; in ogni caso, la traccia rimane sempre ottima e ben evidente. Dopo un breve tratto in piano a mezzacosta, il sentiero risale con belle serpentine le bastionate rocciose del soprastante Monte Piz (o Palia), con un tracciato non troppo faticoso ed estremamente panoramico. Dopo essere passati proprio accosti alle rocce, si esce finalmente sui bellissimi prati dell’ampia e solatia spianata compresa tra il Pizzòcco e il Monte Piz; qui tabelle invitano a proseguire sulla sinistra, mentre scendendo verso destra si arriverebbe in breve al Bivacco Palia (1577 m). 

Salendo ancora per i bellissimi prati inframezzati da bianchissime rocce affioranti, si è dominati dalla mole del Pizzòcco; il panorama si apre e la vista comincia a spaziare sempre più, fino ad abbracciare anche le montagne dell’Alpàgo soprastanti il Lago di Santa Croce. Giunti al pianoro erboso sottostante la cima, occorre abbandonare il sentiero segnato (che prosegue verso la rocciosa Forcella Intrigòs) per imboccare l’evidente traccia che risale, dapprima per erbe e poi per ghiaie, il ripido fianco del Pizzocchètto (1981 m). Si giunge sulla cresta e qui il sentiero passa sul versante nord, percorrendo un’esile cengetta (neve fino a stagione inoltrata) che va a morire nel ripido canalone sassoso che scende verso Forcella Intrigòs. Attraversato con cautela il canale, si sale brevemente il ripido fianco del Pizzòcco fino a portarsi su una piccola forcelletta; da qui si continua la salita per traccia, ghiaie e facili gradini di roccia fino a sbucare in vista della panoramicissima croce di vetta del Monte PizzòccoRaggiuntala, ci si rende conto che la cima vera e propria è più oltre; con un percorso a mezzaluna, per una comoda cresta ghiaiosa, si giunge all’evidente segnale trigonometrico e da qui, scendendo ad un intaglio e risalendo qualche roccetta, si raggiunge finalmente il semplice ometto di sassi posto sulla cima vera e propria del Monte Pizzòcco (2176 m).  

Per la discesa, occorre tornare sui propri passi fino ai prati posti sotto la cima e da qui scegliere quale itinerario percorrere; si può deviare a sinistra verso la bella e panoramica Forcella Intrigòs oppure scegliere il più ameno sentiero che porta al Bivacco Palia. Nel primo caso occorre prestare attenzione alla discesa lungo un canale ghiaioso, ove è facile incontrare neve fino a stagione inoltrata, quindi, raggiunta la forcella (1756 m), scendere per buona traccia la stretta valletta sottostante. Volendo invece proseguire verso il Bivacco Palia, bisogna tornare sui propri passi fino alle tabelle segnaletiche incontrate durante la salita e da qui in breve al bivacco (1577 m). Trascurata una traccia che scende ripida nel bosco, si prosegue dritto e a mezzacosta fino ad immettersi sul sentiero che scende da Forcella Intrigòs. Da qui ci si cala abbastanza ripidamente nel bel valloncello, si supera un ulteriore bivio segnalato a cui giunge la traccia precedentemente trascurata proveniente dal Bivacco Palia e, continuando a scendere, si riguadagna infine la carrareccia diretta al Rifugio Le Ere. 

Da qui, attraverso le scorciatoie percorse all’andata, nuovamente alla macchina.  

 

TEMPO TOTALE

h 6,00 - 8,00 

DISLIVELLO

1600 m circa 

DIFFICOLTA’

EE allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

giugno 2007

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - ottobre

COMMENTI

Itinerario bello e appagante, anche se lungo e faticoso, verso una cima splendidamente affacciata sulla pianura del Piave e sulle circostanti cime della zona del feltrino. Abbastanza frequentato.