Cima Cadin di NE - Via Ferr. Merlone-Ceria

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 010

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (DOLOMITI DI SESTO)

SCHEDA N. 20

 

FOTO NOTEVOLI

IL TRACCIATO DELLA VIA FERRATA "MERLONE-CERIA" DAL CADIN DEL NEVAIO

LE TRE CIME DI LAVAREDO DAL CADIN DEL NEVAIO

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio F.lli Fonda-Savio al Passo dei Tocci (2359 m), raggiungibile dal Pian degli Spiriti (poco sopra il Lago di Misurina, alta Val d'Ansiei) in h 1,15 circa. 

Per i particolari sull'itinerario di accesso, vedi la prima parte dell'itinerario Giro dei Tocci.

 

ITINERARIO

Dal rifugio si prende il sentiero n° 116 ("Sentiero Attrezzato Durissini") che risale una scarpata rocciosa e si inoltra poi sulla sponda destra dell’ampio Cadin del Nevaio. Dominano la conca, sull’altro versante, le alte pareti rocciose delle cime più elevate dei Cadini di Misurina: Cima Cadin di Nord Est (2788 m), Cima Cadin di San Lucano (2839 m) e Cima Eötvos (2825 m). 

Si supera una modesta lingua di neve e, in breve, si giunge in corrispondenza di un cartello, che indica lo stacco della traccia per la "Via Ferrata Merlone – Ceria". Si abbandona quindi il sentiero n° 116, diretto alla visibile Forcella del Nevaio (vedi anche itinerario Sentiero Attrezzato Durissini), per scendere a sinistra per ghiaie alla grande conca nevosa che occupa il fondo del cadin: l’ambiente è veramente imponente e severo, molto selvaggio ed isolato. Verso lo sbocco del cadin fanno bella mostra di loro le Tre Cime di Lavaredo. Attraversata al meglio la conca nevosa, si raggiunge l’attacco delle rocce della verticale parete della Cima Cadin di Nord Est, dove evidenti segni blu indicano il percorso (h 0,40 dal rifugio). 

Un primo tratto di facili corde fisse permette di superare una specie di zoccolo, poi per roccette ci si porta all’attacco vero e proprio della parete: qui si incontra la prima di una lunga serie di scalette, via via più verticali ed esposte, che con un tracciato molto ardito consentono di risalire il primo tratto della parete. Dopo un traverso a sinistra molto esposto, assicurato dalla fune metallica, un’altra serie di scale (la prima leggermente strapiombante) consente di guadagnare una specie di fessura-camino, che conduce per rocce un po’ meno esposte alla vasta terrazza detritica al termine della parete. 

Una ripida traccia la risale (attenzione alle cadute di pietre verso la parte inferiore del percorso!) fino alla base dell’ultimo risalto: per facili roccette, sempre comunque con l’ausilio della corda fissa, si risalgono una serie di brevi canalini fino ad uscire sulla comoda cresta sommitale, a breve distanza dalla croce di vetta della Cima Cadin di Nord Est (2788 m, h 1,20 dall'attacco). Magnifico panorama circolare, interessante sia sulla complessa architettura del Gruppo dei Cadini di Misurina, sia sugli altri giganti dolomitici: Tre Cime di Lavaredo, Cristallo, Sorapiss, Tofane. 

Il ritorno avviene obbligatoriamente per la stessa via ferrata in h 1,30: attenzione quindi a non provocare scariche e al rispetto delle precedenze (code assicurate!).

 

TEMPO TOTALE

h 3,30 (ma molto dipende dalle attese lungo la ferrata)

DISLIVELLO

400 m circa 

DIFFICOLTA’

EE, assenza di vertigini e piede sicuro

ULTIMO SOPRALLUOGO

25 giugno 2007 

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

La Cima Cadin di Nord Est è un punto panoramico di prim’ordine, e sicuramente la sua vetta merita una visita. Ma una ferrata come questa Merlone – Ceria, sinceramente, a mio parere non ha ragione di esistere! Scale, scale, solo una lunga serie di scale sì esposte, ma che volendo consentono di non toccare neanche la roccia … Ma che escursione è? Avevo sentito molte critiche su questo itinerario, spregiativamente chiamato "Scala dei pompieri", e ammetto che ero curioso di verificare sul campo: non posso che essere solidale con i detrattori!