Sasso del Signore 2447 m

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 031

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (FANES-SENNES-BRAIES)

SCHEDA N. 9

 

FOTO NOTEVOLI

DALLA VETTA DEL SASSO DEL SIGNORE VERSO IL LAGO DI BRAIES E LA VAL FORESTA

DAL GHIAIONE DI FORCELLA DEL CAMOSCIO VERSO IL SASSO DEL SIGNORE, CON IL PERCORSO DI SALITA DA FORCELLA LAVINA BIANCA

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Bressanone (uscita della A22 del Brennero) si percorre la Val Pusteria fino a Villabassa (56 km da Bressanone). Da qui si svolta a destra per risalire la breve pittoresca Val di Braies: presso Ferrara di Braies si lascia a sinistra la diramazione per Ponticello e Pratopiazza, e si prosegue a destra: superate alcune frazioncine che costituiscono l'abitato di Braies (San Vito), si raggiunge il Lago di Braies (1489 m, 12 km da Villabassa, parcheggi a pagamento durante la stagione estiva).

 

ITINERARIO

Dal Lago di Braies si prende il largo sentiero che, pianeggiante, ne percorre la sponda orientale, seguendone le pittoresche frastagliature: spettacolari vedute sull’imponente parete Nord della Croda del Becco (2810 m). Dopo pochi minuti, un cartello sulla sinistra indicante “Herrenstein" segna l’inizio del vero e proprio itinerario: si segue quindi la larga sterrata (segnavia n° 58) che prende a risalire il fitto bosco che si estende alla base della Catena del Signore con una serie di svolte non troppo ripide. A tratti, fra gli alberi, appare la svettante Torre del Signore, che anticipa il retrostante omonimo Sasso. Un altro cartello indica il punto in cui abbandonare la rotabile (che comunque si incrocia nuovamente più in alto): con salita ora più decisa, un sentiero nel bosco sempre più rado avvicina le imponenti pareti rocciose, solcate da ripide gole dall’aspetto inaccessibile. Incontrata nuovamente la strada, la si segue brevemente finchè questa non si esaurisce in prossimità di una grande colata di ghiaie: si risale l’ampio ghiaione, prima in falsopiano, poi con decisa salita, per una buona traccia risistemata di recente, fino alla base delle altissime pareti, dove non appare chiara la direzione da seguire (h 0,30). 

Si piega decisamente a destra, lungo una larga cengia ascendente che attraversa, con spettacolare percorso, tutta la bastionata rocciosa dei XII Apostoli. La cengia è sempre piuttosto larga ma, a causa dell’esposizione e della friabilità di alcuni tratti, richiede comunque attenzione: le vedute, intanto, si ampliano al Gruppo dei Colli Alti, con l’omonima cima (2542 m) in primo piano. 

Al termine della cengia, si risale un breve canalino terroso ed un pendio di mughi che conducono al colletto poco a Nord Est della vetta del Grande Apostolo (1947 m): merita raggiungere la vetta del panoramico torrione (panchina, h 0,45 dall'inizio della cengia), da cui si gode di una veduta mozzafiato sul Lago di Braies e su tutte le cime circostanti. 

Dal colletto, il sentiero scende brevemente dall’altra parte, per poi rimanere alto a mezzacosta sul profondo Vallone dei Camosci, che precipita più in basso con una impercorribile forra sul Lago di Braies: la risalita del vallone prosegue lungamente con pendenza costante ma non troppo ripida, attraverso fitti mughi. Si raggiunge così il tratto terminale della valle, costituito da un vastissimo, bianco ghiaione che fa capo all’ampia Forcella Lavina Bianca (2194 m): a sinistra la fiancata rocciosa della Catena del Signore, a destra la svettante torre rocciosa del Monte Alpe del Camoscio (2594 m). 

La traccia risale il ghiaione nel suo centro, e con alcune svolte raggiunge in breve la larga sella (h 0,30 dalla vetta del Grande Apostolo). Belle vedute, sull’altro versante, sulla valletta che scende verso Ferrara di Braies e sull’imponente Picco di Vallandro, con l’appendice rocciosa del Castello di Glanvell e tutta la cresta erbosa che dalla Punta Serla arriva fino al Monte Serla (vedi anche itinerario Traversata del Monte Serla). 

Dalla forcella si prende la traccia che, verso sinistra (indicazioni su un masso), risale l’erto pendio detritico e barancioso: con numerose svolte, con ripido percorso su ghiaie e scarse roccette, la traccia consente di raggiungere il filo roccioso della cresta, da dove si apre la vista sulla Val Pusteria e sulle Alpi di confine. Superata una selletta, si traversa in breve a sinistra e si risale un ertissimo pendio erboso e terroso, anche grazie alle profonde tacche nell’erba, fino alla base di un grosso testone roccioso. Lo si aggira verso sinistra, raggiungendo un altro colletto dal quale sprofonda, verso Nord, un impressionante canalone roccioso: appare alla vista il cupolone finale del Sasso del Signore, proprio di fronte. 

Discesi per un brevissimo gradino roccioso, se ne raggiunge la base e, superato un tratto di roccette (corda fissa, facile), lungo il pendio erboso finale si tocca la bella croce di vetta del Sasso del Signore (2447 m, h 0,45 da Forcella Lavina Bianca). Magnifiche vedute su Alpi di confine, Colli Alti, Croda del Becco, Gruppo del Campo Cavallo (proprio di fronte) e Dolomiti di Sesto. Davanti a noi, vicina ed irraggiungibile, la vetta della Torre del Signore (2395 m), su cui sorge un’altra piccola croce. 

Discesi nuovamente a Forcella Lavina Bianca (h 0,35 dalla vetta), si segue per breve tratto il sentiero che scende verso Ferrara di Braies lungo l’immenso ghiaione che fa capo alla Forcella del Camoscio: si imbocca quasi subito, però, una traccia verso destra che taglia il ghiaione dapprima in piano, e poi lo risale con ripidissima salita. L’ultimo tratto, a causa della ripidezza e dell’estrema friabilità, risulta molto faticoso: si raggiunge comunque senza difficoltà l’ampia insellatura della Forcella del Camoscio (2443 m, h 0,45 da Forcella Lavina Bianca), che si apre fra il Monte Alpe del Camoscio e il Sasso Rosso di Braies (2559 m). Si apre la vista, dall’altra parte, sui dolci dossi erbosi dell'Alpe Cavallo e sul retrostante massiccio della Croda Rossa d'Ampezzo. 

Scendendo lungo l’ampio sentiero, si taglia a mezzacosta una prima ampia conca erbosa fino ad un dosso con frecce segnaletiche: trascurata la traccia contrassegnata n° 30 (diretta all'Albergo Ponticello, vedi itinerario Ai piedi della Croda Rossa), si scende un breve pendio e si prosegue in quota lungo la n° 28, che taglia alla base i pendii carsici del Giavo Grande e, attraverso splendidi pascoli (ometti e pali infissi nel terreno, orientamento non facile in caso di scarsa visibilità), si raggiunge la sella prativa di Campo Latino (2279 m, h 1,00 dalla Forcella del Camoscio): magnifiche vedute su Picco di Vallandro, Croda Rossa d'Ampezzo e Croda del Becco. 

Lasciando a sinistra la mulattiera che scende in breve alla Malga Cavallo di Sopra (vedi anche itinerario Ai piedi della Croda Rossa) e seguendo le indicazioni per il Rifugio Biella, si scende a destra in una verde valletta (cavalli al pascolo) e poi, con più decisa discesa, si raggiunge un bivio: si segue il sentiero di destra che, attraverso successive balze erbose, consente di perdere velocemente quota. Raggiunto un piccolo laghetto (quasi sempre asciutto a fine stagione), si continua a scendere per un’erta valletta con radi alberi fino al bivio con il sentiero n° 1, diretto al Rifugio Biella (magnifica veduta sul Lago di Braies, cartelli). Una brevissima risalita a destra ed una successiva, lunga discesa attraverso impervi ghiaioni conducono ai mughi che precedono il Lago di Braies (h 1,35 da Campo Latino, vedi anche itinerario Attorno alla Croda del Becco in senso inverso). 

Aggirato il lago, indifferentemente da un lato o dall’altro (verso sinistra meno ripido), si ritorna ai parcheggi ed alla macchina.

 

TEMPO TOTALE

h 7,00 circa

DISLIVELLO

1400 m circa 

DIFFICOLTA’

E allenati (EE la salita finale al Sasso del Signore)

ULTIMO SOPRALLUOGO

6 agosto 2004 

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - settembre

COMMENTI

Itinerario interessante, che attraversa luoghi poco conosciuti ma molto panoramici. Suggestivo l’ambiente di vetta del Sasso del Signore, così come il sentiero di accesso lungo la cengia; faticosa, invece, la risalita alla Forcella dei Camosci. Attenzione all’orientamento nella zona di Campo Latino, in quanto le tracce non sono marcate e la direzione è data esclusivamente da ometti e pali. Meritevole.