Presso un piccolo
      parco giochi si prende un viottolo asfaltato che, fra splendidi prati,
      raggiunge la frazione  Sòrte (1255 m,  h
      0,10). Presso una grande casa
      bianca (cartelli) si imbocca una larga mulattiera a sinistra che prende a
      salire con decisione nel fitto bosco. Superata una radura con panchina, si
      prosegue fra gli alberi tagliando un ripido pendio per immettersi nella
      pianeggiante rotabile sterrata proveniente dalla vicina  Malga Panna:
      seguendo la strada verso sinistra si raggiunge presto la splendida radura
      di  Peniòla (1468 m,   h 0,30
        da Sòrte), dove sorgono una chiesetta ed alcuni vecchi
      fienili. Possibilità di ristoro presso l'ospitale   Malga
        Peniòla. 
         Poco
      prima di toccare la radura, comunque, si stacca a destra un erto ramo
      lastricato (indicazioni) che si inoltra con crescente pendenza nel fitto
      bosco: ad un bivio, si trascura il proseguimento della carrareccia per
      prendere a destra la traccia n° 521, che presto si restringe a mulattiera
      mentre prende a risalire il ripido pendio boscoso. A sprazzi, fra le
      fronde, appaiono belle vedute sul Vièzzena ed il Lagorài. Dopo una serie
      di tornanti, si supera una zona disboscata di recente, oltre la quale si
      raggiunge una prima ampia radura erbosa: bivio a destra per l'"Anello
      di Val da Ciàmp", traccia che permette il collegamento con la media
      Val Peniòla. 
         Attraversata la radura, si supera un ulteriore gradino
      boscoso e, aggirato lo sperone discendente dal Sass da Ciàmp,  si
      entra in una ripida valletta erbosa che si risale interamente. Lasciata a
      sinistra una traccia pianeggiante che taglia gli   erbosi versanti della
      Cima da Ciàmp   (2265 m), si prosegue diritti fino alla larga sella erbosa
      della  Forcella Peniòla (2130 m circa,   h 1,35
        da Peniòla): magnifico panorama dall'altra
      parte verso  Passo di Costalunga e Roda di Vaèl (2806
        m), oltre che sulla turrita Cresta
        delle Pope. Da questo lato,
      un ripidissimo canale detritico scivola in Val Peniòla. 
         Seguendo ora le
      facili tracce a destra, per pendii erbosi si tocca in breve la vetta del 
      Sass da Ciàmp (2193 m,   h 0,15
        dalla forcella), sulla quale sorge
        un pittoresco palo.
      Veduta eccezionale su   tutta la Val di Fassa, con il
        paese di
      Moèna   proprio
      sotto di noi. 
         Tornati alla Forcella
        Peniòla, si prosegue lungo la traccia
      n° 521 che risale la cresta proprio sul filo, sul ciglio degli scuri
      dirupi nord-orientali. Superato un breve risaltino, si toccano gli
      ondulati dossi erbosi che costituiscono la vetta della  Cima da Ciàmp (2265
      m,  h 0,30 da Forcella Peniòla). 
         Scesi brevemente alla successiva forcella,
      si prendono a risalire i ripidi   pendii vulcanici del
        Toàc', con suggestive
      vedute sui tetri canaloni che precipitano in Val Peniòla. Superata
      un'anticima, si risalgono gli ultimi ripidi prati fino alla sommità del 
      Monte Toàc' (2319 m,  h 0,30 da Cima da
        Ciàmp), costituita da
         una breve crestina
        orizzontale di roccia nerastra. 
        
      Per erbe e roccette si cala in poco tempo alla larga  Forcella del Toàc'
      (2273 m), dove si trova un crocevia di cartelli. Trascurate la
      prosecuzione per  Forcella Piccola del Latemar ed il sentiero che scende in
      Val Peniòla ed al Passo di Costalunga, si scende a sinistra, lungo i
      ripidissimi pendii erbosi della   larga
         Val Toàc'. Oltre un primo paletto,
      non si incontrano in questo tratto altri segnavia, ma mantenendosi nella
      valletta di sinistra non si hanno problemi e si tocca così l'amena conca erbosa che
      precede il salto boscoso della valle in Valsorda. 
        Si incontra
      un altro crocevia di cartelli: trascurate le tracce per Forcella
      Piccola (Val de la
        Cagnòta) e per Forno (qui le tracce
      danno spazio alla fantasia), si prende il sentierino che taglia a
      mezzacosta il costone di sinistra per ripido bosco e raggiunge una
      panoramica spalla erbosa, con magnifica veduta sul   circo terminale di
        Valsorda
      
      
      e sulla cresta del Latemar. Si scende ora in un'ampia valle
      boscosa, tagliando alti i ripidi fianchi erbosi meridionali della Cima
      da Ciàmp: seguendo  le sinuosità della
        montagna, con lungo percorso in
      discesa si entra in uno splendido bosco di abeti e si raggiunge un bivio
      con cartelli, ormai su carrareccia. Trascurate le direttive per Forno
      e Medìl, si prosegue a sinistra verso Moèna fino a
      raggiungere il bivio del mattino poco sopra Peniòla  (bella vista
      dall'alto sulla frazioncina, h 1,45 da
        Forcella del Toàc'). 
         Si può tornare alla macchina per la strada
      dell'andata o, in alternativa, proseguire diritti sulla carrareccia fino a
        Malga Panna, da cui a Sòrte per strada asfaltata (h
      0,30 da Peniòla).