Via delle Bocchette Centrali

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CARTINA CONSIGLIATA

Kompass scala 1:25.000 – Foglio 688

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DI BRENTA)

SCHEDA N.

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

SORGER DEL SOLE SULLE CIME PIÙ FAMOSE DEL GRUPPO DI BRENTA, DALLA TERRAZZA DEL RIFUGIO ALIMONTA

L'IMPONENTE BRENTA ALTA DAI PRESSI DEL RIFUGIO PEDROTTI ALLA TOSA

IL RIFUGIO PEDROTTI ALLA TOSA ED IL CROZ DEL RIFUGIO SULLO SFONDO

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Alimonta (2580 m), raggiungibile dal parcheggio di Vallesinella con il segnavia n° 323 in h 3,15

 

ITINERARIO

Dal rifugio si risalgono, con moderata pendenza, le impressionanti lastronate, fratturate e contorte, che precedono la Vedretta degli Sfulmini. Mantenendosi sulla sinistra, le tracce nella pietraia si dirigono in direzione dell'evidente Bocchetta Molveno (2729 m) poi, lasciato a sinistra lo stacco della "Via delle Bocchette Alte", si portano verso destra fino a raggiungere la parte mediana del ghiacciaio, in corrispondenza del suo tratto più ripido. Con qualche tornante, per una buona pista, si supera il breve tratto (nella zona centrale, piccola seraccata con ghiaccio vivo), poi si prosegue lungo la parte alta della vedretta, quasi pianeggiante, fino alla bella sella della Bocca degli Armi (2747 m, h 0,45), aperta tra la Cima degli Armi (2951 m, a sinistra) e la Torre di Brenta (3013 m, a destra). 

Da qui (tabella "Via delle Bocchette Centrali") una serie di scale, facili ma esposte, consente di guadagnare velocemente la sommità di uno sperone roccioso, appoggiato alla parete della Torre di Brenta. Dalla cima dello sperone di afferra una vertiginosa cengetta orizzontale che taglia la parete Est della Torre: le funi metalliche compensano, almeno in parte, l'esposizione da capogiro! Si arriva alla tetra gola della Bocchetta Alta degli Sfulmini

Più in là la cengia si allarga, poi si risale un tratto con alcuni zigzag (corde e pioli, facile), attraversando successivamente il fianco degli Sfùlmini per una cengia spesso nuovamente espostissima

Oltre la Bocchetta Bassa degli Sfulmini si attraversa la fiancata del Campanile Alto (2936 m), fino ad uscire su di un curioso ripiano roccioso dominato da un aguzzo pinnacolo ("La Sentinella"): dall'altra parte, appare la spettacolare guglia del Campanile Basso (2883 m), incorniciato dalla vista d'infilata della Brenta Alta (2960 m). 

Oltre il ripiano, si scende per una gola detritica (tracce), con numerosi tornanti, fino ad una rampa rocciosa che forma, con la parete a lato, un largo diedro umido. Si discende la rampa con attenzione (corde e pioli, attenzione alle rocce bagnate!), per poi tagliare lungo una buona cengia fino all'insellatura della Bocchetta del Campanile Basso (2620 m, h 1,15 dalla Bocca degli Armi), aperta tra lo stesso Campanile Basso e la Brenta Alta. 

A questo punto si passa sul versante della Val Brenta, seguendo un'esile cengetta che, con qualche saliscendi, taglia la fiancata della Brenta Alta. Discesi in un canale grazie ad una scaletta, si prende un'altra cengia, comoda ma molto esposta, che traversa in piano alta sulla Val Brenta (corda e qualche passerella di legno) fino ad un'ultima scala che deposita sulle ghiaie alla base della parete della Brenta Alta (h 0,30 dalla Bocchetta del Campanile Basso). 

Traversando per grandi massi si raggiunge il fondo del vallone, dove sono i resti della Vedretta della Bocca di Brenta: risalita la piccola vedretta con qualche tornante, si esce sui detriti dell'ampia Bocca di Brenta (2522 m). 

Scendendo con qualche tornante dall'altra parte, per un canale detritico, si traversa poi a destra, in leggera discesa, per un sistema di comode e larghe cenge erbose, seguendo un tubo dell'acquedotto che conduce, in breve, alla rocciosa Sella del Rifugio, tra la Brenta Bassa ed il Croz del Rifugio, dove sorge il Rifugio Pedrotti alla Tosa (2487 m, h 0,30 dalla fine della via attrezzata). 

Poco più in basso, lungo il sentiero che scende a Molvèno, sorge il vecchio fabbricato del Rifugio Tosa (2439 m), oggi adibito a dipendenza del Rifugio Pedrotti.  

 

TEMPO TOTALE

h 3,00 circa

DISLIVELLO

500 m circa 

DIFFICOLTA’

EE, percorso molto esposto ma facile e ben protetto dalle attrezzature

ULTIMO SOPRALLUOGO

17 luglio 2008 

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

È il tratto più famoso e spettacolare della Via delle Bocchette: alle incredibili vedute su guglie e campanili mozzafiato, si aggiunge il piacere di percorrere cenge e cornici veramente molto esposte e pittoresche, in un ambiente più alpinistico che escursionistico. Attrezzatura standard da via ferrata, raccomandato il casco. Vedute famosissime. Affollamento quasi assicurato.