Piz Boè 3151 m - Sent. Attrezz. Lichtenfels

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N.B.: ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANNA PIERMARTINI

 

CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 06

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DEL SELLA)

SCHEDA N. 8 

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Risalita la valle fino a Predazzo, si prosegue lungo la Val di Fassa raggiungendo Canazei (64 km da Egna-Ora), da dove proseguendo sulla "Grande Strada delle Dolomiti" alle falde del massiccio del Sella, si raggiunge il Passo Pordòi (2239 m, 12 km da Canazei);

b) Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Belluno, da dove si risale interamente la lunga Val Cordevole fino ad Aràbba (66 km da Pian di Vedoia). Qui si prosegue lungo la "Grande Strada delle Dolomiti" e si raggiunge il Passo Pordòi (2239 m, 9 km da Aràbba).

 

ITINERARIO

Dal Passo Pordòi si imbocca il frequentatissimo sentiero che sale ripido verso la soprastante e ben evidente Forcella Pordòi: si segue la traccia fino a che non si giunge alla quota dell’ampia cengia mediana  che taglia tutto il massiccio del Sella. Qui tabelle indicano di deviare a destra per il Rifugio Franz Kostner al Vallòn. 

La traccia diminuisce in ampiezza e in frequentazione, snodandosi tra continui saliscendi e panorami mozzafiato in direzione della Val Badia e delle severe pareti rocciose; sotto di noi la statale del Pordòi verso Corvàra e davanti agli occhi un'ampia vista verso la Marmolada con il Padòn e la Mèsola, il più lontano gruppo del Sasso della Croce e, ancora oltre, la Civetta. Si supera l’attacco della "Via Ferrata Cesare Piazzetta" e, oramai in vista del rifugio, un’altra traccia che conduce sempre al Piz Boè attraverso la Rissa di Pigolèrz. Si prosegue fino a che, a pochi minuti dal rifugio, tabelle non indicano di deviare a sinistra dal percorso principale per imboccare il "Sentiero Attrezzato Lichtenfels/Cresta Strènta". 

Ci si infila in una breve valletta ghiaiosa, circondata da ogni lato da ampie pareti rocciose e, una volta raggiuntone il fondo, si comincia a salire con facilità aiutati dalle corde fisse: dopo un primo zoccolo roccioso, si ricomincia a camminare su un facile sentierino e, mentre il panorama si fa sempre più ampio, si guadagna quota uscendo dall’imbuto della valle per portarsi infine, dopo aver attraversato una cengetta, in un ampio e panoramicissimo avvallamento di ghiaie e sassi sotto le Cime del Vallòn ed il Pizzo del Lago Gelato (qui si può giungere anche percorrendo la più impegnativa Via Ferrata del Vallòn). 

Da qui (indicazioni per la Cresta Strènta) si prosegue tenendosi un poco alti sulla destra e, dopo aver superato alcuni tratti di facilissime roccette, si perviene ad un ulteriore pianoro subito sottostante il Pizzo del Lago Gelato. Si sale sempre per buon sentiero e, una volta raggiunta la sommità (roccette e una facilissima corda fissa), si affrontano gli ultimi brevi saliscendi che, attraverso una bella e panoramicissima cresta rocciosa, portano all’incrocio col frequentato sentiero che dall’altipiano del Sella sale al Piz Boè (vedi anche itinerario Piz Boè - Via normale). 

Dopo la relativa pace di questo tratto del percorso non troppo frequentato, il tuffo nella bolgia che sempre staziona davanti alla Capanna Piz Fassa è abbastanza traumatico … 

Dalla vetta del Piz Boè (3151 m, superbo panorama) la discesa avviene per il frequentatissimo sentiero che conduce alla stazione a monte della funivia del Sass Pordòi, fino ad arrivare alla omonima forcella, per poi scendere verso il ripido ma comodo ghiaione che in breve riporta al Passo Pordòi.

 

TEMPO TOTALE

h 6,00 circa

DISLIVELLO

1300 m circa

DIFFICOLTA’

EE allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

agosto 2005

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Itinerario non troppo lungo sempre su sentieri ben segnati, con qualche facilissimo passaggio attrezzato e con un lungo tratto aperto su panorami davvero grandiosi.