Sasso delle Nove 2904 m - Ferrata del Vallòn

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 06

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DEL SELLA)

SCHEDA N. 9 

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

LA VERTICALE MURAGLIA DEL SASS PORDÒI, CON L'EVIDENTE STAZIONE SUPERIORE DELLA FUNIVIA PROPRIO SULLA VETTA, DALLA CENGIA MEDIANA DEL SELLA

L'IMPONENTE CENGIA MEDIANA DEL SELLA E LA MARMOLADA

DAI PRESSI DEL RIFUGIO KOSTNER VERSO L'ANTELÀO ED IL PELMO

LA CONCA CON LAGHETTO PRESSO L'USCITA DELLA VIA FERRATA DEL VALLÒN, SALENDO VERSO IL SASSO DELLE NOVE

IL MASSICCIO DEL BOÈ DAI PRESSI DELLA VETTA DEL SASSO DELLE NOVE

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Risalita la valle fino a Predazzo, si prosegue lungo la Val di Fassa raggiungendo Canazei (64 km da Egna-Ora), da dove proseguendo sulla "Grande Strada delle Dolomiti" alle falde del massiccio del Sella, si raggiunge il Passo Pordòi (2239 m, 12 km da Canazei);

b) Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Belluno, da dove si risale interamente la lunga Val Cordevole fino ad Aràbba (66 km da Pian di Vedoia). Qui si prosegue lungo la "Grande Strada delle Dolomiti" e si raggiunge il Passo Pordòi (2239 m, 9 km da Aràbba).

 

ITINERARIO

Dal Passo Pordòi si imbocca il frequentatissimo sentiero n° 627, che sale ripido verso la soprastante e ben evidente Forcella Pordòi: si segue la traccia per ripidi prati e ghiaioni fino a che non si giunge alla quota dell’ampia cengia mediana, che taglia tutto il massiccio del Sella (h 0,40). Qui tabelle indicano a destra lo stacco del sentiero per il Rifugio Franz Kostner al Vallòn, che percorre tutta la grande cengia con spettacolari vedute sulle pareti incombenti. 

La traccia diminuisce in ampiezza e in frequentazione, snodandosi tra continui saliscendi e panorami mozzafiato in direzione della Val Badia e delle severe pareti rocciose; sotto di noi la statale del Pordòi verso Corvàra e davanti agli occhi un'ampia vista verso la Marmolada con il Padòn e la Mèsola, il più lontano gruppo del Sasso della Croce e, ancora oltre, il Pelmo e la Civetta. Si supera l’attacco della "Via Ferrata Cesare Piazzetta", solitamente affollato di escursionisti e, oramai in vista del rifugio, un’altra traccia che conduce al Piz Boè attraverso il ripido canalone detritico denominato Rissa da Pigolèrz (h 1,20 dal bivio). Oltre uno spigolo aggettante (resti di antichi ricoveri di montanari), si passa alti sul piccolo Lago del Vallòn (è facile trovarlo asciutto) e si passa allo sbocco del severo vallone roccioso percorso dal "Sentiero Attrezzato Lichtenfels", di cui si incontra poco oltre lo stacco (cartelli). 

Siamo oramai nel grande e pittoresco avvallamento chiamato Vallòn, dominato dalle lisce e verticali pareti del Piz da Lèch de Boè (2914 m), del Sasso delle Dieci (2916 m) e del Sasso delle Nove (2904 m): poco lontano, sul dosso detritico detto Col de Stàgn, sorge il nuovo Rifugio Franz Kostner (2500 m, h 0,30 dalla Rissa da Pigolèrz). 

Si prende ora la traccia che, tagliato in quota l'avvallamento, si inoltra nella stretta gola superiore, all'ombra di vertiginose pareti a picco (tabelle, indicazioni per "Via Ferrata del Vallòn"). Raggiunto il rio che scorre sul fondo del vallone, e che precipita dall'alto di una nerastra parete con bella cascata, si devia a sinistra e si attaccano i ghiaioni alla base delle Cime del Vallòn. Con un lungo traverso in salita, si raggiunge la base delle rocce, dove è posto l'attacco della breve ferrata (h 0,30 dal rifugio). 

Questa risale diagonalmente, da sinistra a destra, la verticale parete rocciosa: da lontano questa si mostra compatta ed un po' impressionante, mentre in realtà risulta sufficientemente articolata in una serie di canalini e caminetti, sempre ben attrezzati. Oltre una balconata ghiaiosa, i caminetti si fanno un po' più impegnativi a causa della roccia sempre bagnata (stillicidio dall'alto): in ambiente sempre più esposto, si raggiunge la sponda di una stretta gola in cui il torrente precipita con fragore, originando la cascata visibile dal basso. Si attraversa la gola su un traballante ponte tibetano (cavo d'acciaio posizionato ottimamente per la sicura) e si esce su di un piccolo terrazzino. Da qui si risale direttamente la verticale paretina superiore (30 m circa, buoni appoggi), in forte esposizione ma ben attrezzata con un robusto cavo, e si raggiunge così il ciglio della conca detritica superiore, dove giace un pittoresco laghetto (2800 m circa, h 0,30 dall'attacco). 

Si abbandonano a questo punto i segnavia, che si inerpicano con decisione sui ghiaioni a sinistra e, aggirate a Nordest le Cime del Vallòn, si vanno ad unire al Sentiero Lichtenfels, per rimontare senza percorso obbligato il pendio di destra. Poco sopra si incontrano numerosi ometti (ed anche alcuni vecchi segni rossi) che guidano fino ad una forcella di cresta: dall'altra parte, si spalanca l'abisso sulla profondissima Val de Mesdì, con il Daint de Mesdì in primo piano. Volgendo a destra, si prosegue lungo i dolci e regolari pendii detritici, si supera una modesta fascia di roccette (sempre ottimi ometti di pietre) e, per l'ultimo breve gradino, si tocca l'ampia vetta del Sasso delle Nove (2904 m, h 0,20 dalla conca, grosso ometto). Superbo panorama su tutto il Gruppo di Sella, sulla cresta Pizzo del Lago Gelato - Piz Boè, sulla Val de Mesdì e sulla Cima Pisciadù. Più lontano Puez, Conturines e Marmolada, vicinissime invece le vette del Piz da Lèch e, soprattutto, del Sasso delle Dieci: vicinissime ma irraggiungibili, visto le profondissime forcelle che separano queste singolari cime. 

Ritornati alla forcella di cresta, si può evitare di ridiscendere nella conca: si può proseguire in quota, tagliando i comodi pendii di ghiaie e roccette, fino al sommo della modesta bastionata rocciosa che sorregge una seconda conca, dove si trova un altro, più piccolo laghetto. Si attraversa la conca e si attaccano i pendii rocciosi di sinistra, alla base delle Cime del Vallòn: aggiratele sulla destra, si raggiunge un'ampia sella ghiaiosa ai piedi della cresta del Pizzo del Lago Gelato (3009 m): poco più sotto si incontrano le tracce e le segnalazioni del Sentiero Attrezzato Lichtenfels (segnavia n° 672, h 0,35 dal Sasso delle Nove). 

Si segue il ben marcato sentiero verso sinistra, si supera uno sperone e si entra in un tetro avvallamento, che più in basso è interrotto da un'alta bastionata rocciosa. Incontrata la traccia di collegamento con la Via Ferrata del Vallòn, il sentiero scende per ghiaie e roccette fino al ciglio del salto roccioso: con facile percorso per comode cenge attrezzate ed un canalino, si raggiunge la base del salto da dove, per ripide ghiaie, si ritorna al bivio poco prima del Rifugio Kostner (h 0,30 dalla sella). 

Di qui nuovamente al Passo Pordòi in h 2,00.

 

TEMPO TOTALE

h 7,00 circa

DISLIVELLO

1300 m circa

DIFFICOLTA’

EE allenati (Via Ferrata del Vallòn breve ma esposta, assicurarsi!)

ULTIMO SOPRALLUOGO

11 settembre 2006

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Giro piuttosto lungo, ma molto panoramico. Non si incontrano lunghe salite, ma spesso si cammina in saliscendi che, alla lunga, risultano faticosi, specie al ritorno. La Via Ferrata del Vallòn è breve ma, soprattutto nella seconda parte, molto esposta: conviene avere con sè cordino e moschettoni. Molto facile invece la discesa per il Sentiero Lichtenfels. Estremamente pittoresco il percorso della comoda cresta del Sasso delle Nove: panorami unici!